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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Samuele - 12

2 Samuele

12 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l`altro povero.
12,1 E' la prima parabola registrata nella Bibbia.
2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero;
3 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.
4 Un ospite di passaggio arrivò dall`uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell`uomo povero e ne preparò una vivanda per l`ospite venuto da lui".
5 L`ira di Davide si scatenò contro quell`uomo e disse a Natan: "Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte.
6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà".
7 Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell`uomo! Così dice il Signore, Dio d`Israele: Io ti ho unto re d`Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,
8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.
9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l`Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.
Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l`Hittita.
12,10 La spada indica la violenza: cfr le morti violenti di Ammon (cfr. 13, 28-29), Assalonne (cfr. 18, 14-15) e Adonia (cfr 1 Re 2, 23-25).
11 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;
12 poiché tu l`hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".
13 Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.
14 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l`insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire". Natan tornò a casa.
15 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.
16 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra.
17 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.
18 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: "Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!".
19 Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: "E` morto il bambino?". Quelli risposero: "E` morto".
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò.
21 I suoi ministri gli dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!".
22 Egli rispose: "Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo.
23 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!".
Nascita di Salomone
24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, andando da lei e unendosi: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.
Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidia per ordine del Signore.
Vittoria sugli Ammoniti
12,25 Iedidia significa 'vezzeggiato da Dio', il quale si è riconciliato con Davide.
26 Intanto Ioab assalì Rabba degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque
27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: "Ho assalito Rabba e mi sono già impadronito della città delle acque.
28 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome".
29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l`assalì e la prese.
30 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d`oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.
31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.

Note al testo

12,1 E' la prima parabola registrata nella Bibbia.
12,10 La spada indica la violenza: cfr le morti violenti di Ammon (cfr. 13, 28-29), Assalonne (cfr. 18, 14-15) e Adonia (cfr 1 Re 2, 23-25).
12,25 Iedidia significa 'vezzeggiato da Dio', il quale si è riconciliato con Davide.