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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 12

Giobbe

12 Giobbe allora rispose:
12,1 Con uguale, ironica violenza, Giobbe risponde che è proprio perché crede nella onnipotenza e nella sapienza di Dio che egli si domanda come un innocente possa essere da Lui colpito.
2 E` vero, sì, che voi siete la voce del popolo
e la sapienza morirà con voi!
3 Anch`io però ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4 Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l`integro!
5 "Per la sventura, disprezzo", pensa la gente prosperosa,
"spinte, a colui che ha il piede tremante".
6 Le tende dei ladri sono tranquille,
c`è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
7 Ma interroga pure le bestie, perché ti ammaestrino,
gli uccelli del cielo, perché ti informino,
8 o i rettili della terra, perché ti istruiscano
o i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
9 Chi non sa, fra tutti questi esseri,
che la mano del Signore ha fatto questo?
10 Egli ha in mano l`anima di ogni vivente
e il soffio d`ogni carne umana.
11 L`orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
12 Nei canuti sta la saggezza
e nella vita lunga la prudenza.
13 In lui risiede la sapienza e la forza,
a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
14 Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,
se imprigiona uno, non si può liberare.
15 Se trattiene le acque, tutto si secca,
se le lascia andare, devastano la terra.
16 Da lui viene potenza e sagacia,
a lui appartiene l`ingannato e l`ingannatore.
17 Rende stolti i consiglieri della terra,
priva i giudici di senno;
scioglie la cintura dei re
e cinge i loro fianchi d`una corda.
12,18 Dio umilia i potenti.
19 Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
20 Toglie la favella ai più veraci
e priva del senno i vegliardi.
21 Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
22 Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le cose oscure.
23 Fa grandi i popoli e li lascia perire,
estende le nazioni e le abbandona.
24 Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
25 vanno a tastoni per le tenebre, senza luce,
e barcollano come ubriachi.

Note al testo

12,1 Con uguale, ironica violenza, Giobbe risponde che è proprio perché crede nella onnipotenza e nella sapienza di Dio che egli si domanda come un innocente possa essere da Lui colpito.
12,18 Dio umilia i potenti.