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CEI1974

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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 17

Giobbe

17 1 Il mio spirito vien meno,
i miei giorni si spengono;
non c`è per me che la tomba!
2 Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
Sii tu la mia garanzia presso di te!
Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
17,3 Stringere la destra era segno di garanzia di impegno.
4 Poiché hai privato di senno la loro mente,
per questo non li lascerai trionfare.
5 Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6 così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro.
7 Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
8 Gli onesti ne rimangono stupiti
e l`innocente s`indigna contro l`empio.
9 Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10 Su, venite di nuovo tutti:
io non troverò un saggio fra di voi.
11 I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti,
i voti del mio cuore.
12 Cambiano la notte in giorno,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13 Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14 Al sepolcro io grido: "Padre mio sei tu!"
e ai vermi: "Madre mia, sorelle mie voi siete!".
15 E la mia speranza dov`è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
16 Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere!

Note al testo

17,3 Stringere la destra era segno di garanzia di impegno.