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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 21

Giobbe

21 Giobbe rispose:
21,1 Giobbe oppone ai suoi deliranti interlocutori la realtà dei fatti; i cattivi godono i frutti delle loro malvagità.
2 Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3 Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4 Forse io mi lamento di un uomo?
E perché non dovrei perder la pazienza?
5 Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6 Se io ci penso, ne sono turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
7 Perché vivono i malvagi,
invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8 La loro prole prospera insieme con essi,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9 Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10 Il loro toro feconda e non falla,
la vacca partorisce e non abortisce.
11 Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli saltano in festa.
12 Cantano al suono di timpani e di cetre,
si divertono al suono delle zampogne.
13 Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli negli inferi.
14 Eppure dicevano a Dio: "Allontanati da noi,
non vogliamo conoscer le tue vie.
15 Chi è l`Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che ci giova pregarlo?".
16 Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17 Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
o la sventura piomba su di loro,
e infliggerà loro castighi con ira?
18 Diventano essi come paglia di fronte al vento
o come pula in preda all`uragano?
"Dio serba per i loro figli il suo castigo...".
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
21,19 Cfr. Es 34, 7.
Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell`ira dell`Onnipotente!
21,20 Allusione alla coppa della quale si beve il vino della collera divina.
21 Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22 S`insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri di lassù?
23 Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24 i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25 Un altro muore con l`amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
26 Nella polvere giacciono insieme
e i vermi li ricoprono.
27 Ecco, io conosco i vostri pensieri
e gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28 Infatti, voi dite: "Dov`è la casa del
prepotente,
dove sono le tende degli empi?".
29 Non avete interrogato quelli che viaggiano?
Non potete negare le loro prove,
30 che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell`ira egli la scampa.
31 Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32 Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33 e gli sono lievi le zolle della tomba.
Trae dietro di sé tutti gli uomini
e innanzi a sé una folla senza numero.
34 Perché dunque mi consolate invano,
mentre delle vostre risposte non resta che inganno?

Note al testo

21,1 Giobbe oppone ai suoi deliranti interlocutori la realtà dei fatti; i cattivi godono i frutti delle loro malvagità.
21,19 Cfr. Es 34, 7.
21,20 Allusione alla coppa della quale si beve il vino della collera divina.