Genesi
E’ fuori di dubbio che Mosè vi abbia avuto la gran parte e una profonda influenza come autore e legislatore; più complicato è stabilire per quali vie e in quanto tempo si sia giunti all’attuale redazione dei libri. E’ opinione diffusa che nell’opera confluiscano tradizioni e documenti variamente intersecantisi, che si possono scaglionare su un lasso di tempo che va dall’epoca di Mosè (sec. XIII a.C.) all’epoca della restaurazione del popolo d’Israele dopo l’esilio in Babilonia (sec. V a.C.).
Il nome Genesi è greco e significa "origini”; infatti, il libro contiene in due parti il racconto delle origini dell’universo e dell’uomo, la preistoria biblica (cc. 1-11) e la storia dei patriarchi d’Israele (cc. 12-50). La prima parte riferisce in un linguaggio semplice e figurato, adatto all’intelligenza di una umanità meno sviluppata, le verità fondamentali che sono i presupposti della storia della salvezza, con criteri storici che non corrispondo a quelli moderniL’orizzonte universalistico della prima parte, che mostra tutta l’umanità sotto la guida della provvidenza divina, si restringe nella seconda sugli antenati di Israele: Abramo, Isacco, Giacobbe e i suoi figli, con un racconto che si inserisce più direttamente nella storia conosciuta.
La Genesi è il punto di partenza e anche il fondamento della rivelazione cristiana, in quanto dimostra la necessità della salvezza dal peccato, le intenzioni e le iniziative divine per realizzarla con scelte precise, decisi interventi nella storia, ferme promesse, che in Cristo, risolutore della storia umana nel segno della salvezza, avranno pieno adempimento.
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