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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Apocalittica - Apocalisse - 21

Apocalisse

21 Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c`era più.
21,1 La fantasmagorica visione della Chiesa trionfante nel cielo, con elementi descrittivi largamente desunti dalla letteratura profetica, vuole dare l’idea di una condizione ineffabile. Per i cieli nuovi e la terra nuova cfr. Mt 19, 28. cfr. Rm 8, 19-23. cfr 2 Pt 3, 13.
2 Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:

"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro
".
21,3-7 Le parole in corsivo sono un mosaico di testi profetici.
4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi ;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate".
E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose"; e soggiunse: "Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
21,5 E’ l’unica volta che Dio parla nell’Ap.
Ecco sono compiute!
Io sono l`Alfa e l`Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete
darò gratuitamente
acqua della fonte della vita .
21,6 L’acqua simboleggia già nell’A.T. il dono della salvezza: cfr. Gv 4, 10.
7 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio .
8 Ma per i vili e gl`increduli, gli abietti e gli omicidi, gl`immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. E` questa la seconda morte".
Magnificenza della Gerusalemme celeste
9 Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell`Agnello".
10 L`angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.
11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte : sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d`Israele .
21,12 Il testo si ispira a Is 54, 11-12 ed elabora Ez c. 48. I dodici angeli sono i custodi della Città santa: cfr. Is 62, 6. Le dodici tribù rappresentano la Chiesa, l’Israele di Dio glorificato.
13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte .
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell`Agnello.
21,14 Cfr. Ef 2, 19-20.
15 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d`oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura.
La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L`angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l`altezza sono eguali.
21,16 Per gli antichi il quadrato era la forma perfetta. Il dodici, cifra simbolica d’Israele, moltiplicato per mille (la misura data è di 2400 km.) indica la perfezione suprema.
17 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall`angelo.
Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo.
21,18 I materiali stanno ad indicare che non si tratta di una città terrena.
19 Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo,
20 il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l`ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l`undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista.
21 E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.
22 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l`Onnipotente, e l`Agnello sono il suo tempio.
23 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l`Agnello.
Le nazioni cammineranno alla sua luce
e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza
.
21,24 Il brano si ispira a Is c. 60.
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno ,
poiché non vi sarà più notte.
26 E porteranno a lei la gloria e l`onore delle nazioni .
27 Non entrerà in essa nulla d`impuro ,
né chi commette abominio o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell`Agnello.

Note al testo

21,1 La fantasmagorica visione della Chiesa trionfante nel cielo, con elementi descrittivi largamente desunti dalla letteratura profetica, vuole dare l’idea di una condizione ineffabile. Per i cieli nuovi e la terra nuova cfr. Mt 19, 28. cfr. Rm 8, 19-23. cfr 2 Pt 3, 13.
21,3-7 Le parole in corsivo sono un mosaico di testi profetici.
21,5 E’ l’unica volta che Dio parla nell’Ap.
21,6 L’acqua simboleggia già nell’A.T. il dono della salvezza: cfr. Gv 4, 10.
21,12 Il testo si ispira a Is 54, 11-12 ed elabora Ez c. 48. I dodici angeli sono i custodi della Città santa: cfr. Is 62, 6. Le dodici tribù rappresentano la Chiesa, l’Israele di Dio glorificato.
21,14 Cfr. Ef 2, 19-20.
21,16 Per gli antichi il quadrato era la forma perfetta. Il dodici, cifra simbolica d’Israele, moltiplicato per mille (la misura data è di 2400 km.) indica la perfezione suprema.
21,18 I materiali stanno ad indicare che non si tratta di una città terrena.
21,24 Il brano si ispira a Is c. 60.