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CEI1974

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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Apocalittica - Apocalisse - 9

Apocalisse

9 Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell`Abisso;
9,1 L’astro caduto dal cielo forse e una potenza satanica che viene dall’Abisso, cioè dalla voragine, ardente dove, secondo la concezione giudaica, erano rinchiusi i demoni e i malvagi.
2 egli aprì il pozzo dell`Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l`atmosfera.
Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra.
9,3 Le cavallette, che tormentano senza provocare la morte, sono descritte ispirandosi a Gl cc.1-2.
4 E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.
5 Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo.
6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.
7 Queste cavallette avevano l`aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d`oro e il loro aspetto era come quello degli uomini.
8 Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni.
9 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all`assalto.
Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi.
9,10 Cinque mesi è più o meno la durata della vita naturale delle cavallette.
11 Il loro re era l`angelo dell`Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.
12 Il primo "guai" è passato. Rimangono ancora due "guai" dopo queste cose.
Sesta tromba
13 Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell`altare d`oro che si trova dinanzi a Dio.
E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte".
9,14 L’Eufrate indica in genere l’Oriente, la frontiera dalla quale provenivano gli invasori.
15 Furono sciolti i quattro angeli pronti per l`ora, il giorno, il mese e l`anno per sterminare un terzo dell`umanità.
Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero.
9,16-19 Il numero e i tratti allegorici stanno a significare la potenza terribile della cavalleria satanica.
17 Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo.
18 Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell`umanità.
19 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
Il resto dell`umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d`oro, d`argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare;
9,20 nemici di Dio perseverano nella loro ostinazione. Citazione da Dn 5, 23.
21 non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.

Note al testo

9,1 L’astro caduto dal cielo forse e una potenza satanica che viene dall’Abisso, cioè dalla voragine, ardente dove, secondo la concezione giudaica, erano rinchiusi i demoni e i malvagi.
9,3 Le cavallette, che tormentano senza provocare la morte, sono descritte ispirandosi a Gl cc.1-2.
9,10 Cinque mesi è più o meno la durata della vita naturale delle cavallette.
9,14 L’Eufrate indica in genere l’Oriente, la frontiera dalla quale provenivano gli invasori.
9,16-19 Il numero e i tratti allegorici stanno a significare la potenza terribile della cavalleria satanica.
9,20 nemici di Dio perseverano nella loro ostinazione. Citazione da Dn 5, 23.