Atti degli Apostoli
CEI 1974 Torna al libro
Interconfessionale
CEI 1974
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In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.
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AtIntanto a Gerusalemme cresceva il numero dei *discepoli e accadde che i credenti ∆di lingua greca si lamentarono di quelli che parlavano ebraico: succedeva che le loro vedove venivano trascurate nella distribuzione quotidiana dei viveri.
Rimandi
6,1
i discepoli (= i cristiani) At 9,1.26; 11,26; 16,1; 18,23; 21,4. — aumento della comunità At 2,41+. — credenti di lingua greca cfr. At 9,2. — credenti di lingua ebraica 2 Cor 11,22; Fil 3,5. — distribuzione quotidiana At 2,45; 4,35.
Note al Testo
6,1
discepoli: la prima volta che il termine assume un significato diverso da quello che ha nei vangeli; esso designa i cristiani. — di lingua greca: erano di origine ebraica ma venivano da altre nazioni e parlavano il greco.
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6,2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: "Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense.
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6,3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest`incarico.
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AtEcco dunque, fratelli, la nostra proposta: scegliete fra di voi sette uomini, stimati da tutti, pieni di *Spirito Santo e di saggezza, e noi affideremo a loro questo incarico.
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Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia.
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At6,5Questa proposta piacque all’assemblea. Allora scelsero Stefano, uomo ricco di fede e di Spirito Santo, e poi Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, uno straniero che proveniva da Antiòchia.
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Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
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AtPresentarono poi questi sette uomini agli apostoli i quali pregarono e stesero le mani sopra di loro.
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6,7 Intanto la parola di Dio si diffondeva, e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.
Stefano incarcerato
Stefano incarcerato
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AtIntanto la parola di Dio si diffondeva sempre di più. A Gerusalemme il numero dei discepoli cresceva notevolmente, e anche molti *sacerdoti prestavano ascolto alla predicazione degli apostoli e credevano.
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Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell`Asia, a disputare con Stefano,
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AtMa alcuni individui gli si opposero: erano quelli della comunità ebraica detta dei liberti, insieme con altri di Cirène e di Alessandria, e altri della Cilicia e dell’Asia. Costoro si misero a discutere con Stefano,
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6,11 Perciò sobillarono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio".
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AtAllora pagarono alcuni uomini perché dicessero: «Noi abbiamo sentito costui dire bestemmie contro Mosè e contro Dio».
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6,12 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi; gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio.
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At6,12Così misero in agitazione il popolo, i capi del popolo e i *maestri della Legge. Poi gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono in tribunale.
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6,13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge.
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AtPresentarono perciò dei falsi testimoni, i quali dissero: «Quest’uomo continua a parlare contro il luogo santo, il *Tempio, e contro la nostra *Legge.
Rimandi
6,13
parole contro il Tempio Ger 26,11; At 21,28; 24,6; 25,8. — parole contro la legge di Mosè At 6,11.13+; 18,13.15; 21,21.28; 28,8.
Note al Testo
6,13
luogo santo: questa espressione indica il tempio di Gerusalemme. L’accusa qui riportata contro Stefano è simile a quella fatta a Gesù (vedi Matteo 26,61; Marco 14,58).
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6,14 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè".
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AtAnzi lo abbiamo sentito affermare che Gesù il Nazareno distruggerà il Tempio e cambierà le tradizioni che ci sono state date da Mosè».
Note al Testo
6,14
Nazareno: questa parola dice forse che Gesù è un nazireo, anzi il nazireo per eccellenza, totalmente consacrato a Dio (vedi Numeri 6,34 e nota a Luca 1,15).
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6,15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.
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At6,15Tutti quelli che sedevano nella sala del tribunale fissarono gli occhi su di lui e videro il suo volto splendere come quello di un *angelo.