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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Atti degli Apostoli - Atti degli Apostoli - 6

Atti degli Apostoli

6 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.
6,1 Gli ellenisti erano Ebrei di lingua greca, che vivevano fuori della Palestina. Luca mostra un particolare interesse per le vedove, la cui condizione era allora drammatica: cfr. 9, 39. cfr. Lc 2, 37. cfr. Lc 7, 12. cfr. Lc 18, 3. cfr. Lc 20, 47. cfr. Lc 21, 2.
2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: "Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense.
3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest`incarico.
Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola".
6,4 L'espressione ministero della parola è usata qui per la prima volta: cfr. Lc 1, 2.
Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia.
6,5 I sette hanno tutti un nome greco. Su Stefano cfr. 6, 8 - cfr. 9, 2. su Filippo cfr. 8, 5-40. cfr. 21, 8.
Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
6,6 L'imposizione delle mani era una investitura sacra. I sette non sono tecnicamente chiamati diaconi, ma nel v. 2 si parla del loro servizio, in greco: diaconìa.
7 Intanto la parola di Dio si diffondeva, e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.
Stefano incarcerato
8 Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.
Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell`Asia, a disputare con Stefano,
6,9 1. liberti erano discendenti degli Ebrei palestinesi fatti schiavi da Pompeo nel 63 a.C.
10 ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.
11 Perciò sobillarono alcuni che dissero: "Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio".
12 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi; gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio.
13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: "Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge.
14 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè".
15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

Note al testo

6,1 Gli ellenisti erano Ebrei di lingua greca, che vivevano fuori della Palestina. Luca mostra un particolare interesse per le vedove, la cui condizione era allora drammatica: cfr. 9, 39. cfr. Lc 2, 37. cfr. Lc 7, 12. cfr. Lc 18, 3. cfr. Lc 20, 47. cfr. Lc 21, 2.
6,4 L'espressione ministero della parola è usata qui per la prima volta: cfr. Lc 1, 2.
6,5 I sette hanno tutti un nome greco. Su Stefano cfr. 6, 8 - cfr. 9, 2. su Filippo cfr. 8, 5-40. cfr. 21, 8.
6,6 L'imposizione delle mani era una investitura sacra. I sette non sono tecnicamente chiamati diaconi, ma nel v. 2 si parla del loro servizio, in greco: diaconìa.
6,9 1. liberti erano discendenti degli Ebrei palestinesi fatti schiavi da Pompeo nel 63 a.C.