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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Filèmone - 1

Filèmone

1 1 Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone,
alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d`armi e alla comunità che si raduna nella tua casa:
1,2 Archippo è il ministro sacro di cfr. Col 4, 17.
3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
4 Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere,
perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi.
1,5 I santi sono i fedeli in virtù della loro consacrazione a Cristo.
6 La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo.
7 La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua.
Richiesta in favore di Onesimo
8 Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare,
preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù;
1,9 Paolo vuole intenerirlo. L’apostolo era sui sessant’anni, ma prostrato dalle sofferenze e dalle fatiche dell’apostolato.
10 ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene,
Onesimo, lui che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me.
1,11 Onesimo in greco significa nella « utile ».
Te l`ho rimandato, lui, il mio cuore.
1,12 Il mio cuore: definizione sconvolgente in un tempo in cui lo schiavo era soltanto una cosa.
13 Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo.
14 Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo.
Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre;
1,15 La fuga si è rivelata provvidenziale.
16 non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore.
17 Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso.
18 E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto.
Lo scrivo di mio pugno, io, Paolo: pagherò io stesso. Per non dirti che anche tu mi sei debitore e proprio di te stesso!
1,19 Filemone deve a Paolo la sua fede e la sua salvezza.
20 Sì, fratello! Che io possa ottenere da te questo favore nel Signore; dà questo sollievo al mio cuore in Cristo!
21 Ti scrivo fiducioso nella tua docilità, sapendo che farai anche più di quanto ti chiedo.
Notizie e saluti
22 Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.
Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù,
1,23-25 Cfr. Col 4, 10-11. Forse Èpafra era un coinquilino di Paolo nella casa in viveva prigioniero: cfr. At 28, 30.
24 con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
25 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito.

Note al testo

1,2 Archippo è il ministro sacro di cfr. Col 4, 17.
1,5 I santi sono i fedeli in virtù della loro consacrazione a Cristo.
1,9 Paolo vuole intenerirlo. L’apostolo era sui sessant’anni, ma prostrato dalle sofferenze e dalle fatiche dell’apostolato.
1,11 Onesimo in greco significa nella « utile ».
1,12 Il mio cuore: definizione sconvolgente in un tempo in cui lo schiavo era soltanto una cosa.
1,15 La fuga si è rivelata provvidenziale.
1,19 Filemone deve a Paolo la sua fede e la sua salvezza.
1,23-25 Cfr. Col 4, 10-11. Forse Èpafra era un coinquilino di Paolo nella casa in viveva prigioniero: cfr. At 28, 30.