Marco
In tutto il libretto, appena una cinquantina di versetti riferiscono cose nuove in rapporto agli altri due vangeli, ma il dettato dell’originale greco è singolarmente vivace e assai spesso tradisce un testimone oculare: Pietro, giacché Marco non conobbe a fondo Gesù (cfr.14,51.
-52). Di tradizione pietrina è anche lo schema fondamentale del secondo vangelo (cfr. At 10,37-41).
Il racconto ha inizio, come la predicazione apostolica (cfr. At 1,22), dal ministero del Battista (1,1-13), preludio del ministero pubblico di Gesù in Galilea (1,14-9 50), per poi passare alla sua attività in Giudea (cc. 10-13), fino agli avvenimenti del mistero pasquale di morte(cc. 14-15) e di glori (c. 16).
Marco scrive per fedeli di origine pagana; secondo l’antica tradizione, per i cristiani di Roma, ai quali presenta al vivo Gesù Messia e Figlio di Dio, operatore di significativi miracolo, dominatore di satana, il quale è costretto a riconoscere la divina superiorità di Cristo.
Il vangelo fu pubblicato verso il 65, poiché fu largamente utilizzato da Luca.
Note al testo