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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 1

Romani

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CEI 2008

CEI 1974 1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio,
1,1-7 Il lungo indirizzo è pari alla grandiosità della lettera e ne anticipa i temi principali. Come servo di Cristo, Paolo si dichiara a totale sua disposizione per la missione apostolica. Gesù lo ha prescelto con una vocazione, che fu eccezionale e lo annoverò fra i Dodici: cfr. Gal 1, 15 ss. 1 Il termine vangelo ricorre 40 volte nell’epistolario paolino.
CEI 2008 Rm Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio -
1,1 INDIRIZZO E SALUTO (1,1-7)
 Il termine “vangelo” ricorre 40 volte nell’epistolario paolino. L’espressione vangelo di Dio sottolinea l’iniziativa gratuita ed efficace di Dio per la salvezza.
CEI 1974 1,2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture,
CEI 2008 Rm1,2che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture
CEI 1974 riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne,
1,3-4 Il vangelo è Cristo, annunziato secondo la natura umana come figlio di Davide, cioè Messia ( cfr. Mt 1, 1) e rivelatosi Figlio di Dio, fonte della vita soprannaturale. Dopo l’umiliazione e la morte di croce, il Padre lo ha costituito nella gloria che aveva da sempre: cfr. At 2, 22-25. cfr. At 2, 32-36. cfr. Fil 2, 8 ss. ; cfr. Ef 1, 18-21.
CEI 2008 Rme che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne,
1,3-4  L’annuncio del Vangelo riguarda Gesù Cristo, discendente di Davide come uomo (vedi Mt 1,1), ma costituito Figlio di Dio, ossia nella pienezza dei poteri salvifici del Figlio di Dio, mediante la risurrezione dai morti. Dopo l’umiliazione e la morte di croce, Dio Padre lo ha esaltato e lo ha posto nella condizione gloriosa di Figlio, capace di donare lo Spirito Santo (At 2,22-24.32-36; Ef 1,18-21; Fil 2,8-11).
CEI 1974 1,4 costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore.
CEI 2008 Rm1,4costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore;
CEI 1974 1,5 Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell`apostolato per ottenere l`obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome;
CEI 2008 Rm1,5per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l'obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome,
CEI 1974 1,6 e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo.
CEI 2008 Rm1,6e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo -,
CEI 1974 A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Affetto per i Romani
1,7 Santi, cioè sottratti al mondo e consacrati a Dio, partecipi della sua vita: cfr. 12, 13. cfr. 15, 25. cfr. 16, 2. cfr. Es 22, 31 ; cfr. Lv 11, 44. ecc.
CEI 2008 Rma tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
1,7  santi per chiamata: cioè sottratti, mediante l’annuncio del Vangelo, al peccato e consacrati a Dio, partecipi della sua vita (Rm 8,1; 1Cor 1,4-9; vedi Lv 11,44; 19,2).
CEI 1974 1,8 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della vostra fede si espande in tutto il mondo.
CEI 2008 Rm1,8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero.
CEI 1974 1,9 Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi,
CEI 2008 Rm1,9Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi,
CEI 1974 1,10 chiedendo sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi.
CEI 2008 Rm1,10chiedendo sempre nelle mie preghiere che, in qualche modo, un giorno, per volontà di Dio, io abbia l'opportunità di venire da voi.
CEI 1974 1,11 Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati,
CEI 2008 Rm1,11Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati,
CEI 1974 1,12 o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.
CEI 2008 Rm1,12o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io.
CEI 1974 Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili.
1,13 Cfr. At 19, 21. cfr. At 23, 11 sulle intenzioni di Paolo di recarsi a Roma.
CEI 2008 RmNon voglio che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni.
1,13 RINGRAZIAMENTO, PREGHIERA E ARGOMENTO DELLA LETTERA (1,8-17)
 Sulle intenzioni di Paolo di recarsi a Roma, vedi 15,23; At 19,21; 23,11.
CEI 1974 Poiché sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti:
1,14 I barbari erano allora detti i popoli non di cultura greca.
CEI 2008 RmSono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti:
1,14 barbari: sono chiamati così i popoli estranei alla lingua e alla cultura greca.
CEI 1974 1,15 sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il vangelo anche a voi di Roma.
Argomento della lettera
CEI 2008 Rm1,15sono quindi pronto, per quanto sta in me, ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma.
CEI 1974 Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.
1,16 Comincia la parte dottrinale della lettera con la enunciazione del tema. Paolo non si vergogna di annunciare un crocifisso come l’unico Salvatore universale: cfr1 Cor 1, 18.23. cfr2 Tm 1, 8-12.16. cfr. Mc 8, 34.38.
CEI 2008 Rm1,16Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco.
CEI 1974 E` in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede.
Tutti gli uomini hanno peccato
1,17 La giustizia di Dio è la sua fedeltà alle promesse antiche per la salvezza, con la quale fa giusti noi ( cfr. Gal 3, 16). « Di fede in fede », cioè da una fede, che tende a diventare sempre più perfetta. Citazione di Ab 2, 4.
CEI 2008 RmIn esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà.
1,17  La giustizia di Dio è la sua fedeltà alle promesse di salvezza consegnate nelle sacre Scritture. È in forza di questa sua fedeltà che Dio rende giusti i credenti (Gal 3,14). L’espressione da fede a fede sottolinea il fatto che la fede è l’unica condizione per riconoscere e accogliere la giustizia salvifica di Dio. La citazione biblica di Ab 2,4, dove ricorrono i tre vocaboli chiave giusto, vivere, fede, mostra il compimento delle promesse di Dio (vedi Gal 3,11).
CEI 1974 In realtà l`ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell`ingiustizia,
1,18 L’ira di Dio è una espressione metaforica proveniente dall’A.T. a indicare l’atteggiamento divino nei confronti del peccato: pagani (cfr. Rm 1, 18-32) ed Ebrei (cfr. 2, 1 - cfr. 3, 20) hanno tutti bisogno del vangelo, unica salvezza.
CEI 2008 RmInfatti l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia,
1,18 LA SALVEZZA MEDIANTE LA FEDE (1,18-4,25)
-4,25 Inizia la parte dottrinale della lettera che si estende per i primi undici capitoli. Il primo sviluppo tematico riguarda la salvezza mediante la fede. Questo è il cuore del Vangelo che Paolo propone a tutti gli uomini.
 Tutti sono nel peccato
 La prima parte dell’argomentazione riguarda la condizione di peccato dei pagani, i quali, pur conoscendo Dio, hanno venerato le creature.
 L’ira di Dio è un’espressione antropomorfica, desunta dall’AT, per indicare la reazione divina di fronte al peccato.
CEI 1974 1,19 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.
CEI 2008 Rm1,19poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro.
CEI 1974 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l`intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;
1,20 Cfr. Sap 13, 1-15.
CEI 2008 RmInfatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa
1,20  Il peccato dei pagani consiste nel rifiuto del giusto rapporto con Dio conosciuto attraverso la realtà creata (Sap 13,1-9).
CEI 1974 1,21 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.
CEI 2008 Rm1,21perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.
CEI 1974 1,22 Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti
CEI 2008 Rm1,22Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti
CEI 1974 e hanno cambiato la gloria dell`incorruttibile Dio con l`immagine e la figura dell`uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Dio li ha abbandonati
1,23 Il culto degli animali era diffuso particolarmente in Egitto.
CEI 2008 Rme hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un'immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
1,23 Il culto degli animali era diffuso particolarmente in Egitto.
CEI 1974 Perciò Dio li ha abbandonati all`impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi,
1,24 L’abbandono di Dio sta a significare le conseguenze morali della idolatria.
CEI 2008 RmPerciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi,
1,24-32  Dio li ha abbandonati alle loro passioni
 L’espressione Dio li ha abbandonati, ripetuta tre volte (vv. 24.26.28), rimanda al giudizio di Dio, che manifesta e condanna le conseguenze della idolatria.
CEI 1974 1,25 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
CEI 2008 Rm1,25perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
CEI 1974 1,26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.
CEI 2008 Rm1,26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura.
CEI 1974 1,27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s`addiceva al loro traviamento.
CEI 2008 Rm1,27Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento.
CEI 1974 1,28 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d`una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno,
CEI 2008 Rm1,28E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne:
CEI 1974 colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d`invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,
1,29 Cfr altri elenchi di vizi in 13, 13. cfr 1 Cor 6, 9-10. cfr. Gal 5, 19-21. cfr. Col 3, 5-8.
CEI 2008 Rmsono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori,
1,29 L’ampio elenco dei vizi dei pagani riflette lo schema del decalogo, integrato con elenchi analoghi dell’ambiente del giudaismo ellenistico (vedi ancora Rm 13,131Cor 5,10-116,9-10Gal 5,19-21Col 3,5-81Tm 1,9-102Tm 3,2-5).
CEI 1974 1,30 maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,
CEI 2008 Rm1,30maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori,
CEI 1974 1,31 insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.
CEI 2008 Rm1,31insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.
CEI 1974 1,32 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
CEI 2008 Rm1,32E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.