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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 14

Romani

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CEI 2008

CEI 1974 14 Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni.
14,1 Il caso già trattato è analogo a quello di cfr 1 Cor 8, 1-13. Alcuni cristiani poco istruiti si ritenevano ancora obbligati a certe antiche forme di ascesi. Ognuno deve formarsi una coscienza certa e retta, in base alla quale agirà, e deve esercitare la carità con tutti.
CEI 2008 Rm Accogliete chi è debole nella fede, senza discuterne le opinioni.
14,1-12  Non giudicare gli altri
 Alcuni cristiani, chiamati “deboli”, si ritengono ancora obbligati ad osservare certe forme di ascesi e pratiche rituali. Altri, i “forti” (15,1), si considerano liberi da queste osservanze. La prima regola, desunta dalla fede comune, è quella di non giudicare gli altri, perché giudice unico di tutti è il Signore. Un caso analogo di tensioni tra deboli e forti nella comunità cristiana è affrontato da Paolo in 1Cor 8,1-13.
CEI 1974 14,2 Uno crede di poter mangiare di tutto, l`altro invece, che è debole, mangia solo legumi.
CEI 2008 Rm14,2Uno crede di poter mangiare di tutto; l'altro, che invece è debole, mangia solo legumi.
CEI 1974 14,3 Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto.
CEI 2008 Rm14,3Colui che mangia, non disprezzi chi non mangia; colui che non mangia, non giudichi chi mangia: infatti Dio ha accolto anche lui.
CEI 1974 14,4 Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare.
CEI 2008 Rm14,4Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi.
CEI 1974 14,5 C`è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però cerchi di approfondire le sue convinzioni personali.
CEI 2008 Rm14,5C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però sia fermo nella propria convinzione.
CEI 1974 14,6 Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio.
CEI 2008 Rm14,6Chi si preoccupa dei giorni, lo fa per il Signore; chi mangia di tutto, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; chi non mangia di tutto, non mangia per il Signore e rende grazie a Dio.
CEI 1974 14,7 Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
CEI 2008 Rm14,7Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
CEI 1974 14,8 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore.
CEI 2008 Rm14,8perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
CEI 1974 14,9 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
CEI 2008 Rm14,9Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
CEI 1974 14,10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,
CEI 2008 Rm14,10Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,
CEI 1974 poiché sta scritto:

Come è vero che io vivo, dice il Signore,
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio.

Non date scandalo
14,11 Citazione: cfr. 49, 18. cfr. 45, 23.
CEI 2008 Rmperché sta scritto:

Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio.

14,11  Citazione di Is 49,18 e 45,23.
CEI 1974 14,12 Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso.
CEI 2008 Rm14,12Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.
CEI 1974 14,13 Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello.
CEI 2008 RmD'ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
14,13-23 Non turbare la fede dei fratelli
CEI 1974 14,14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo.
CEI 2008 Rm14,14Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro.
CEI 1974 14,15 Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Guardati perciò dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale Cristo è morto!
CEI 2008 Rm14,15Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto!
CEI 1974 14,16 Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete!
CEI 2008 Rm14,16Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete!
CEI 1974 14,17 Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:
CEI 2008 Rm14,17Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:
CEI 1974 14,18 chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.
CEI 2008 Rm14,18chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.
CEI 1974 14,19 Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole.
CEI 2008 Rm14,19Cerchiamo dunque ciò che porta alla pace e alla edificazione vicendevole.
CEI 1974 14,20 Non distruggere l`opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d`accordo; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo.
CEI 2008 Rm14,20Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutte le cose sono pure; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo.
CEI 1974 14,21 Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi.
CEI 2008 Rm14,21Perciò è bene non mangiare carne né bere vino né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi.
CEI 1974 14,22 La fede che possiedi, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non si condanna per ciò che egli approva.
CEI 2008 Rm14,22La convinzione che tu hai, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non condanna se stesso a causa di ciò che approva.
CEI 1974 14,23 Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce per fede; tutto quello, infatti, che non viene dalla fede è peccato.
CEI 2008 Rm14,23Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce secondo coscienza; tutto ciò, infatti, che non viene dalla coscienza è peccato.