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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 1 Maccabei - 3

1 Maccabei

3 Al suo posto sorse il figlio di lui, Giuda, chiamato Maccabeo;
3,1 STORIA DI GIUDA MACCABEO (3,1-9,22)
-4,35 Vittorie di Giuda comandante dell’esercito
-4,35 La guerra di Giuda è guerra contro gli empi: ogni battaglia avviene dopo digiuni e preghiere, la vittoria è liberazione soprattutto religiosa.
2lo aiutavano tutti i suoi fratelli e quanti si erano legati al padre e conducevano la battaglia d'Israele con entusiasmo.
3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l'armatura di guerra
e sostenne battaglie,
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli iniqui braccandoli,
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli iniqui sbigottirono per paura di lui,
tutti i malfattori furono confusi
e la salvezza per mezzo di lui ebbe buon esito.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Percorse le città di Giuda
e vi sterminò i rinnegati
e distolse l'ira da Israele.
9Divenne celebre fino all'estremità della terra
e radunò coloro che erano dispersi.
Apollònio radunò dei pagani e un forte esercito dalla Samaria per combattere Israele.
3,10 Apollònio: probabilmente il sovrintendente ai tributi di 1,29 (vedi anche 2Mac 5,24).
11Giuda lo seppe e avanzò contro di lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti fuggirono.
12Così s'impadronirono delle loro spoglie e Giuda si riservò la spada di Apollònio e l'adoperò in guerra per tutto il tempo della sua vita.
13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che Giuda aveva radunato un contingente e c'era con lui uno stuolo di fedeli e uomini preparati alla guerra,
14disse: "Mi farò un nome e mi coprirò di gloria nel regno, combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno disprezzato gli ordini del re".
15Fece i preparativi e si unì a lui un forte gruppo di rinnegati per aiutarlo a vendicarsi dei figli d'Israele.
Si spinse fino alla salita di Bet-Oron e Giuda gli andò incontro con una piccola schiera.
3,16 Bet-Oron: passo strategico, noto per le sue difficoltà. La salita di Bet-Oron era la più importante via di accesso dalla pianura costiera a Gerusalemme.
17Ma quando videro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: "Come faremo noi così pochi ad attaccare battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare".
Giuda rispose: "Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c'è differenza per il Cielo tra salvare per mezzo di molti e salvare per mezzo di pochi;
3,18 Cielo: appellativo divino sorto in ambiente giudaico di epoca post-esilica, in relazione al comandamento che vieta di abusare del nome di Dio (Es 20,7; Dt 5,11). Si trova nel libro di Daniele e più volte nei libri dei Maccabei (Dn 4,23; 1Mac 3,19.60; 4,10.24.55; 12,15; 2Mac 3,15; 7,11).
19perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene la forza.
20Costoro vengono contro di noi pieni d'insolenza e d'iniquità per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci;
21noi combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi.
22Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli".
23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di loro all'improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui.
24Lo inseguirono nella discesa di Bet-Oron fino alla pianura: caddero tra loro circa ottocento uomini, gli altri fuggirono nel territorio dei Filistei.
25Così cominciò a diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furono prese da terrore.
26La fama di lui giunse fino al re, e delle sue imprese militari parlavano le genti.
Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno, un esercito molto potente.
3,27 il re Antioco: Antioco IV Epìfane.
28Aprì il suo tesoro e diede alle truppe il soldo per un anno, ordinando loro di stare pronti per ogni evenienza.
29Ma si accorse che non bastavano le riserve delle sue casse e che le entrate del paese erano poche, a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella regione, per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai tempi antichi;
30temette di non avere, come altre volte in passato, le risorse per le spese e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti.
31Ne fu grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro.
32Lasciò Lisia, uomo illustre e di stirpe regale, alla direzione degli affari del re, dall'Eufrate fino ai confini dell'Egitto,
33e con l'incarico di curare l'educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno.
34A lui affidò metà dell'esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni per tutte le cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di Gerusalemme
35gli ordinò di mandare contro di loro milizie, per distruggere ed eliminare le forze d'Israele e quanto restava a Gerusalemme e cancellare il loro ricordo dalla regione,
36di trasferire stranieri su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre.
Il re poi prese l'altra metà dell'esercito e partì da Antiòchia, la capitale del suo regno, nell'anno centoquarantasette; passò l'Eufrate e percorse le regioni settentrionali.
3,37 L’anno centoquarantasette: è l’anno 165/164.
38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorimene, Nicànore e Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re,
39e spedì ai loro ordini quarantamila fanti e settemila cavalieri nella terra di Giuda, per devastarla secondo il comando del re.
Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino a Èmmaus, nella pianura.
3,40 Emmaus: oggi ‘Imwas, circa 25 chilometri a ovest di Gerusalemme.
41I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono in abbondanza d'oro e d'argento e di catene e vennero presso l'accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A loro si aggiunsero forze della Siria e del territorio dei Filistei.
42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l'esercito era accampato nel loro territorio; vennero a conoscere quanto il re aveva ordinato di fare per la rovina e l'annientamento del loro popolo.
43Allora si dissero l'un l'altro: "Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per il luogo santo".
44Si radunò l'assemblea per prepararsi alla battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.
45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella Cittadella,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.
Si radunarono dunque e vennero a Masfa di fronte a Gerusalemme, perché nei tempi antichi a Masfa c'era un luogo di preghiera in Israele.
3,46 Masfa: a circa 13 chilometri da Gerusalemme.
47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si cosparsero di cenere il capo e si stracciarono le vesti.
48Aprirono il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli idoli dei loro dèi.
Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e le decime e fecero venire avanti i nazirei, che avevano terminato i giorni del loro voto,
3,49 i nazirei: persone, uomini o donne, che si impegnavano con voto, per un certo periodo di tempo, ad astenersi dai prodotti della vite, a non tagliarsi i capelli e a non contaminarsi con un morto (vedi Nm 6,1-21).
50e alzarono la voce al Cielo gridando: "Che cosa faremo di costoro e dove li condurremo,
51mentre il tuo santuario è calpestato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione?
52Ecco, i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che vanno macchinando contro di noi.
53Come potremo resistere di fronte a loro, se tu non ci aiuterai?".
54Diedero fiato alle trombe e gridarono a gran voce.
Dopo questo, Giuda stabilì i condottieri del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini.
3,55 i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci: l’organizzazione si richiama al modello del popolo nel deserto (Nm 31,48; 1Cr 27,1).
56A coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che piantavano la vigna o che erano paurosi disse di tornare a casa loro, secondo la legge.
57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Èmmaus.
58Giuda ordinò: "Cingetevi e siate forti e state preparati per l'alba di domani a dar battaglia a questi pagani, che si sono alleati per distruggere noi e il nostro santuario.
59Del resto è meglio per noi morire in battaglia, che vedere la rovina della nostra gente e del santuario.
60Però, qualunque sia la volontà del Cielo, così accadrà".


Note al testo

3,1 STORIA DI GIUDA MACCABEO (3,1-9,22)
-4,35 Vittorie di Giuda comandante dell’esercito
-4,35 La guerra di Giuda è guerra contro gli empi: ogni battaglia avviene dopo digiuni e preghiere, la vittoria è liberazione soprattutto religiosa.
3,10 Apollònio: probabilmente il sovrintendente ai tributi di 1,29 (vedi anche 2Mac 5,24).
3,16 Bet-Oron: passo strategico, noto per le sue difficoltà. La salita di Bet-Oron era la più importante via di accesso dalla pianura costiera a Gerusalemme.
3,18 Cielo: appellativo divino sorto in ambiente giudaico di epoca post-esilica, in relazione al comandamento che vieta di abusare del nome di Dio (Es 20,7; Dt 5,11). Si trova nel libro di Daniele e più volte nei libri dei Maccabei (Dn 4,23; 1Mac 3,19.60; 4,10.24.55; 12,15; 2Mac 3,15; 7,11).
3,27 il re Antioco: Antioco IV Epìfane.
3,37 L’anno centoquarantasette: è l’anno 165/164.
3,40 Emmaus: oggi ‘Imwas, circa 25 chilometri a ovest di Gerusalemme.
3,46 Masfa: a circa 13 chilometri da Gerusalemme.
3,49 i nazirei: persone, uomini o donne, che si impegnavano con voto, per un certo periodo di tempo, ad astenersi dai prodotti della vite, a non tagliarsi i capelli e a non contaminarsi con un morto (vedi Nm 6,1-21).
3,55 i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci: l’organizzazione si richiama al modello del popolo nel deserto (Nm 31,48; 1Cr 27,1).