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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Maccabei - 12

2 Maccabei

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Nova Vulgata

CEI 2008 12 Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i Giudei invece si diedero a coltivare la terra.
12,1 12,1-46 Nuove azioni militari di Giuda
Nova Vulgata 2 Mac12,1His factis pactionibus, Lysias pergebat ad regem, Iudaei autem agriculturae operam dabant.
CEI 2008 12,2Ma alcuni dei comandanti dei distretti, e precisamente Timòteo e Apollònio, figlio di Genneo, Girolamo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di Cipro, non li lasciavano tranquilli né vivere in pace.
Nova Vulgata 2 Mac12,2Sed ex his, qui duces erant in singulis locis, Timotheus et Apollonius Gennaei filius, sed et Hieronymus et Demophon, super hos et Nicanor Cypriarches, non sinebant eos in silentio agere et quiete.
CEI 2008 12,3Gli abitanti di Giaffa perpetrarono un'empietà di questo genere: invitarono i Giudei che abitavano con loro a salire con le mogli e con i figli su barche allestite da loro, come se non ci fosse alcuna cattiva intenzione a loro riguardo,
Nova Vulgata 2 Mac12,3Ioppitae vero tale quoddam flagitium perpetrarunt: cum rogavissent Iudaeos, cum quibus habitabant, ascendere scaphas, quas ipsi paraverant, cum uxoribus et filiis, quasi nullis inimicitiis in eos subiacentibus,
CEI 2008 12,4ma fosse un'iniziativa di tutta la cittadinanza. Essi accettarono, desiderosi di rinsaldare la pace, e lontani da ogni sospetto. Ma quando furono al largo, li fecero affondare in numero non inferiore a duecento.
Nova Vulgata 2 Mac12,4secundum autem commune civitatis decretum, et ipsis acquiescentibus, utpote qui pacem obtinere cuperent et nihil suspectum haberent, eos provectos in altum submerserunt non minus ducentos.
CEI 2008 12,5Quando Giuda fu informato di questa crudeltà compiuta contro i suoi connazionali, diede ordini ai suoi uomini
Nova Vulgata 2 Mac12,5Quam crudelitatem Iudas in suae gentis homines factam ut cognovit, praecepit viris, qui erant cum ipso, et, invocato iusto iudice Deo,
CEI 2008 12,6e, invocando Dio, giusto giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il porto, bruciò le navi e uccise di spada quanti vi si erano rifugiati.
Nova Vulgata 2 Mac12,6venit adversus interfectores fratrum et portum quidem noctu succendit, scaphas exussit, eos autem, qui illuc refugerant, gladio peremit.
CEI 2008 12,7Poi, dato che il luogo era sbarrato, abbandonò l'impresa con l'idea di tornare un'altra volta e di estirpare tutta la cittadinanza di Giaffa.
Nova Vulgata 2 Mac12,7Et, cum conclusus esset locus, discessit quasi iterum reversurus et universam Ioppitarum civitatem eradicaturus.
CEI 2008 Avendo poi appreso che anche i cittadini di Iàmnia volevano usare lo stesso sistema con i Giudei che abitavano con loro,
12,8  Iàmnia: città costiera a sud di Gerusalemme. Secondo il testo (v. 9), ne disterebbe duecentoquaranta stadi, cioè circa 44 chilometri (uno stadio corrisponde a m. 185).
Nova Vulgata 2 Mac12,8Sed, cum cognovisset et eos, qui erant Iamniae, velle pari modo facere habitantibus secum Iudaeis,
CEI 2008 12,9piombando di notte sui cittadini di Iàmnia, incendiò il porto con la flotta, così che si vedeva il bagliore delle fiamme fino a Gerusalemme, che è distante duecentoquaranta stadi.
Nova Vulgata 2 Mac12,9Iamnitis quoque nocte supervenit et portum cum navibus succendit, ita ut lumen ignis appareret Hierosolymis a stadiis ducentis quadraginta.
CEI 2008 Quando si furono allontanati di là per nove stadi, mentre marciavano contro Timòteo, non meno di cinquemila Arabi con cinquecento cavalieri irruppero contro Giuda.
12,10-31 È testo parallelo, pur con notevoli differenze, a 1Mac 5,9-54.
nove stadi: poco più di 1,5 chilometri. È distanza imprecisa che non si può ricollegare alle precedenti spedizioni.
Nova Vulgata
2 Mac12,10Inde, cum iam abiissent novem stadiis et iter facerent ad Timotheum, commiserunt cum eo Arabes non minus quam quinque milia viri et equites quingenti.
CEI 2008 12,11Ne nacque una zuffa furiosa, ma gli uomini di Giuda, con l'aiuto di Dio, ebbero la meglio. I nomadi invece, sopraffatti, supplicarono Giuda che desse loro la destra, promettendo di cedergli bestiame e di aiutarlo in tutto il resto.
Nova Vulgata 2 Mac12,11Cumque pugna valida fieret et hi, qui circa Iudam erant, per auxilium Dei prospere gessissent, nomades victi petebant a Iuda dextram sibi dari, promittentes se pascua daturos et in ceteris profuturos eis.
CEI 2008 12,12Giuda, prevedendo che gli sarebbero stati veramente utili in molte cose, acconsentì a fare la pace con loro ed essi, strette le destre, tornarono alle loro tende.
Nova Vulgata 2 Mac12,12Iudas autem arbitratus vere in multis eos utiles promisit se pacem acturum cum eis; dextrisque acceptis, discessere ad tabernacula sua.
CEI 2008 Attaccò anche una città difesa da contrafforti, circondata da mura e abitata da gente d'ogni stirpe, chiamata Casfin.
12,13 Casfin: città della Transgiordania settentrionale, nel Golan.
Nova Vulgata 2 Mac12,13Aggressus est autem et civitatem quandam firmam pontibus murisque circumsaeptam, quae a promiscuis gentibus habitabatur, cui nomen Caspin.
CEI 2008 12,14Quelli di dentro, sicuri della solidità delle mura e delle riserve di viveri, si mostravano insolenti con gli uomini di Giuda, insultandoli e anche bestemmiando e pronunciando frasi che non è lecito riferire.
Nova Vulgata 2 Mac12,14Hi vero, qui intus erant, confidentes in stabilitate murorum et apparatu alimoniarum contumeliosius agebant cum eis, qui circa Iudam erant, maledictis lacessentes et blasphemantes ac loquentes, quae fas non est.
CEI 2008 12,15Ma gli uomini di Giuda, invocato il grande Signore dell'universo, il quale senza arieti e senza macchine ingegnose aveva fatto cadere Gerico al tempo di Giosuè, assalirono furiosamente le mura.
Nova Vulgata 2 Mac12,15Qui autem cum Iuda erant, invocato magno mundi Principe, qui sine arietibus et machinis organicis temporibus Iosue praecipitavit Iericho, irruerunt ferociter muris
CEI 2008 12,16Presa la città per volere di Dio, fecero innumerevoli stragi, cosicché il lago adiacente, largo due stadi, sembrava pieno del sangue che vi colava dentro.
Nova Vulgata 2 Mac12,16et, capta civitate per Dei voluntatem, inenarrabiles caedes fecerunt, ita ut adiacens stagnum latitudinem habens stadiorum duorum defluere repletum sanguine videretur.
CEI 2008 Allontanatisi di là settecentocinquanta stadi, giunsero a Càraca, presso i Giudei chiamati Tubiani;
12,17  settecentocinquanta stadi: quasi 140 chilometri; corrispondono ai tre giorni di marcia di 1Mac 5,24, ma è misura eccessiva per la distanza tra Casfin e i Tubiani. Càraca: nome proprio, per indicare una città non bene identificata, o nome comune, che indica un campo fortificato da una palizzata. I Tubiani abitavano probabilmente la regione dell’Ammanìtide, il territorio della famiglia di Tobia. Vedi 3,11 e nota relativa.
Nova Vulgata
2 Mac12,17Inde autem discesserunt stadia septingenta quinquaginta et pervenerunt in Characa ad eos, qui dicuntur Tubiani, Iudaeos.
CEI 2008 12,18da quelle parti però non trovarono Timòteo, il quale era già partito dalla zona, senza avere intrapreso alcuna azione, ma lasciando in un certo luogo un presidio molto forte.
Nova Vulgata 2 Mac12,18Et Timotheum quidem in illis locis non comprehenderunt, qui, nullo negotio perfecto, tunc de locis regressus erat, relicto tamen in quodam loco firmissimo praesidio.
CEI 2008 12,19Dositeo e Sosìpatro, due capitani del Maccabeo, in una sortita sterminarono gli uomini di Timòteo lasciati nella fortezza, che erano più di diecimila.
Nova Vulgata 2 Mac12,19Dositheus autem et Sosipater, ex ducibus, qui cum Maccabaeo erant, exeuntes peremerunt a Timotheo relictos in praesidio plures quam decem milia viros.
CEI 2008 12,20Il Maccabeo ordinò il suo esercito dividendolo in reparti, pose costoro al comando dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri.
Nova Vulgata 2 Mac12,20At Maccabaeus, ordinato exercitu circum se per cohortes, constituit eos super cohortes et adversus Timotheum processit habentem secum centum viginti milia peditum equitumque duo milia quingentos.
CEI 2008 12,21Quando Timòteo seppe dell'arrivo di Giuda, mandò avanti le donne, i fanciulli e tutto il bagaglio nel luogo chiamato Kàrnion: era questa una posizione inespugnabile e inaccessibile per la strettezza di tutti i passaggi.
Nova Vulgata 2 Mac12,21Cognito autem Iudae adventu, Timotheus praemisit mulieres et filios et reliquum apparatum in locum, qui Carnion dicitur; erat enim inexpugnabile et accessu difficile praesidium propter locorum angustias.
CEI 2008 12,22All'apparire del primo reparto di Giuda, si diffuse tra i nemici il panico e il terrore, perché si verificò contro di loro l'apparizione di colui che dall'alto tutto vede, e perciò cominciarono a fuggire precipitandosi chi da una parte chi dall'altra, cosicché spesso erano colpiti dai propri compagni e trafitti dalle punte delle loro spade.
Nova Vulgata 2 Mac12,22Cumque cohors Iudae prima apparuisset, et pavor factus esset super hostes, ac timor ex praesentia illius, qui universa conspicit, super eos esset, in fugam exsiluerunt, alius alio se ferens, ita ut saepe a suis laederentur et gladiorum acuminibus configerentur.
CEI 2008 12,23Giuda li inseguì con ogni energia, trafiggendo quegli scellerati e uccidendone circa trentamila.
Nova Vulgata 2 Mac12,23Iudas autem vehementer instabat confodiens impios et prostravit ad triginta milia virorum.
CEI 2008 12,24Lo stesso Timòteo, caduto in mano agli uomini di Dositeo e Sosìpatro, supplicava con molta astuzia di essere rilasciato sano e salvo, perché tratteneva come ostaggi i genitori di molti di loro e di altri i fratelli, ai quali sarebbe capitato di essere trattati senza riguardo.
Nova Vulgata 2 Mac12,24Ipse vero Timotheus incidens in eos, qui erant cum Dositheo et Sosipatre, cum multa adulatione postulabat, ut vivus dimitteretur, eo quod multorum quidem parentes, aliorum autem fratres haberet, et contingeret horum curam non haberi.
CEI 2008 12,25Avendo egli con molti discorsi prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.
Nova Vulgata 2 Mac12,25Et cum pluribus modis fidem dedisset secundum hoc constitutum, restituturum se eos illaesos, dimiserunt eum propter fratrum salutem.
CEI 2008 Giuda mosse poi contro Kàrnion e l'Atargatèo e uccise venticinquemila uomini.
12,26  Atargatèo: nome del tempio-fortezza della città di Karnion, dedicato alla dea Atargate (12,21).
Nova Vulgata
2 Mac12,26Egressus autem ad Carnion et Atergation interfecit viginti quinque milia corporum.
CEI 2008 Dopo la sconfitta e lo sterminio di questi, marciò contro la fortezza di Efron, nella quale si trovava Lisia con una moltitudine di gente di ogni razza. Davanti alle mura erano schierati i giovani più forti, che combattevano vigorosamente, mentre nella città stavano pronte molte riserve di macchine e di proiettili.
12,27 Efron: città fortificata in Transgiordania.
Nova Vulgata 2 Mac12,27Post autem horum fugam et necem, movit exercitum etiam adversus Ephron civitatem munitam, in qua multitudo diversarum gentium inhabitabat, et robusti iuvenes pro muris consistentes fortiter repugnabant; in hac autem machinarum et telorum multi erant apparatus.
CEI 2008 12,28Ma, invocato il Signore che con potenza distrugge le forze dei nemici, fecero cadere la città nelle proprie mani e uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro.
Nova Vulgata 2 Mac12,28Sed, cum Potentem invocassent, qui potestate sua vires hostium confringit, ceperunt subiectam civitatem et ex eis, qui intus erant, ad viginti quinque milia prostraverunt.
CEI 2008 Partiti di là, mossero contro Scitòpoli, che dista seicento stadi da Gerusalemme.
12,29 Scitòpoli: nome ellenistico della città di Bet-Sean. (vedi 1Mac 5,52 e nota relativa); seicento stadi corrispondono alla reale distanza da Gerusalemme: circa 110 chilometri.
Nova Vulgata 2 Mac12,29Inde profecti ad civitatem Scytharum perrexerunt, quae ab Hierosolymis sescentis stadiis aberat.
CEI 2008 12,30Ma poiché i Giudei che vi abitavano testimoniarono che i cittadini di Scitòpoli avevano dimostrato loro benevolenza e buona comprensione nel tempo della sventura,
Nova Vulgata 2 Mac12,30Contestantibus autem his, qui erant illic Iudaei, benevolentiam, quam Scythopolitae erga eos habebant, et mitem occursum temporibus infelicitatis,
CEI 2008 li ringraziarono e li esortarono a essere ben disposti anche in seguito verso il loro popolo. Poi raggiunsero Gerusalemme; era già vicina la festa delle Settimane.
12,31  la festa delle Settimane: è la festa detta, con nome greco, “Pentecoste”. Si celebrava sette settimane dopo la Pasqua. Era la festa della mietitura, in cui si offrivano al Signore le primizie del raccolto (Es 34,22; Lv 23,15-16; Dt 16,9-10).
Nova Vulgata 2 Mac12,31gratias agentes et exhortati etiam de cetero erga genus ipsum benignos esse, venerunt Hierosolymam die sollemni Septimanarum instante.
CEI 2008 12,32Dopo questa festa, chiamata Pentecoste, mossero contro Gorgia, stratega dell'Idumea.
Nova Vulgata
2 Mac12,32Post eam vero, quae dicitur Pentecoste, abierunt contra Gorgiam praepositum Idumaeae.
CEI 2008 12,33Questi avanzò con tremila fanti e quattrocento cavalieri.
Nova Vulgata 2 Mac12,33Exivit autem cum peditibus tribus milibus et equitibus quadringentis.
CEI 2008 12,34Si schierarono in combattimento; cadde però un piccolo numero di Giudei.
Nova Vulgata 2 Mac12,34Quibus autem congressis, contigit paucos ruere Iudaeorum.
CEI 2008 Un certo Dositeo, valoroso cavaliere degli uomini di Bacènore, aveva afferrato Gorgia e lo teneva per il mantello, mentre lo trascinava con forza, poiché voleva prendere vivo quello scellerato; uno dei cavalieri traci si gettò su di lui tagliandogli il braccio e Gorgia poté fuggire a Maresà.
12,35 Maresà: vedi nota a 1Mac 5,66.
Nova Vulgata 2 Mac12,35Dositheus vero quidam de iis, qui Bacenoris erant, eques vir et fortis, Gorgiam tenuit chlamydeque apprehensum ducebat eum fortiter; et, cum vellet illum capere vivum, eques quidam de Thracibus irruit in eum umerumque amputavit, et Gorgias effugit in Maresa.
CEI 2008 Poiché gli uomini di Esdrin combattevano da lungo tempo ed erano stanchi, Giuda supplicò il Signore che si mostrasse loro alleato e guida nella battaglia.
12,36 Esdrin: forse da identificare con Eleàzaro di 8,23.
Nova Vulgata 2 Mac12,36At illis, qui cum Esdrin erant, diutius pugnantibus et fatigatis, cum invocasset Iudas Dominum, ut adiutorem se ostenderet et ducem belli,
CEI 2008 12,37Poi, intonato nella lingua dei padri il grido di guerra accompagnato da inni, diede un assalto improvviso alle truppe di Gorgia e le mise in fuga.
Nova Vulgata 2 Mac12,37incipiens patria voce clamorem cum hymnis, irruens improviso in eos, qui circa Gorgiam erant, fugam eis incussit.
CEI 2008 Giuda poi radunò l'esercito e venne alla città di Odollàm; poiché stava per iniziare il settimo giorno, si purificarono secondo l'uso e vi passarono il sabato.
12,38-46  Nell’episodio del seppellimento dei caduti, alla fede nella risurrezione si aggiunge un pensiero nuovo, quello dell’efficacia del sacrificio per la remissione delle colpe dei defunti.
 il settimo giorno: viene dedicato alla purificazione del corpo e dei vestiti, in quanto il fatto di uccidere e di toccare un morto rendeva impuri per sette giorni (Nm 31,19). Odollàm: a 15 chilometri da Maresà, è l’antica Adullàm della storia di Davide (1Sam 22,1). In Vg e in NVg il v. 45 si conclude con sentimenti di pietà. Le parole seguenti costituiscono il v. 46.
Nova Vulgata
2 Mac12,38Iudas autem, collecto exercitu, venit in civitatem Odollam et, cum septima dies superveniret, secundum consuetudinem purificati in eodem loco sabbatum egerunt.
CEI 2008 12,39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri dei caduti per deporli con i loro parenti nei sepolcri dei loro padri.
Nova Vulgata 2 Mac12,39Et sequenti die venerunt, qui cum Iuda erant, eo tempore, quo necessarium factum erat, ut corpora prostratorum tollerent et cum parentibus reponerent in sepulcris paternis.
CEI 2008 12,40Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iàmnia, che la legge proibisce ai Giudei. Così fu a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti.
Nova Vulgata 2 Mac12,40Invenerunt autem sub tunicis uniuscuiusque interfectorum donaria idolorum, quae apud Iamniam fuerunt, a quibus lex prohibet Iudaeos. Omnibus ergo manifestum factum est ob hanc causam eos corruisse.
CEI 2008 12,41Perciò tutti, benedicendo Dio, giusto giudice che rende palesi le cose occulte,
Nova Vulgata
2 Mac12,41Omnes itaque, cum benedixissent, quae sunt iusti iudicis, Domini, qui occulta manifesta facit,
CEI 2008 12,42si misero a pregare, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda esortò tutti a conservarsi senza peccati, avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto a causa del peccato di quelli che erano caduti.
Nova Vulgata 2 Mac12,42ad obsecrationem conversi sunt, rogantes, ut id, quod factum erat, delictum oblivioni ex integro traderetur. At vero fortissimus Iudas hortatus est populum conservare se sine peccato, cum sub oculis vidissent, quae facta sunt propter peccatum eorum, qui prostrati sunt.
CEI 2008 12,43Poi fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dracme d'argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio per il peccato, compiendo così un'azione molto buona e nobile, suggerita dal pensiero della risurrezione.
Nova Vulgata 2 Mac12,43Et, facta viritim collatione ad duo milia drachmas argenti, misit Hierosolymam offerri pro peccatis sacrificium, valde bene et honeste de resurrectione cogitans.
CEI 2008 12,44Perché, se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti.
Nova Vulgata 2 Mac12,44Nisi enim eos, qui ceciderant, resurrecturos speraret, superfluum et vanum esset orare pro mortuis.
CEI 2008 12,45Ma se egli pensava alla magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato.


Nova Vulgata 2 Mac12,45Deinde considerans quod hi, qui cum pietate dormitionem acceperant, optimum haberent repositum gratiae donum: