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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Maccabei - 4

2 Maccabei

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Interconfessionale

CEI 2008 4 Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodoro e fosse stato l'organizzatore dei disordini;
4,1-5,20 - Lotte per il sommo sacerdozio e rovina del tempio
Interconfessionale 2MacPrima si è detto che Simone aveva tradito il tesoro del tempio e la patria. Egli calunniava Onia dicendo che era stato lui ad assalire Eliodoro ed era perciò il responsabile dei suoi mali.
Note al Testo
4,1 Simone: l’amministratore del tempio.
CEI 2008 4,2osava definire nemico della cosa pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore delle leggi.
Interconfessionale 2Mac4,2Voleva far passare come insidioso nemico del governo colui che invece era il benefattore della città, il protettore dei suoi connazionali e il custode premuroso delle leggi.
CEI 2008 4,3L'odio era giunto a tal punto che si compirono omicidi da parte di uno dei gregari di Simone;
Interconfessionale 2Mac4,3L’odio arrivò a tal punto che uno dei compagni di Simone uccise alcune persone.
CEI 2008 4,4allora Onia, vedendo l'aggravarsi della rivalità e che Apollònio, figlio di Menesteo, governatore della Celesiria e della Fenicia, aizzava la perfidia di Simone,
Interconfessionale 2Mac4,4Onia, allora, si rese conto che quella discordia era pericolosa, dato che Apollonio, figlio di Menesteo, governatore delle regioni della Celesiria e della Fenicia, incitava la cattiveria di Simone.
CEI 2008 4,5si recò dal re, non per fare la parte di accusatore dei suoi concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in particolare.
Interconfessionale 2Mac4,5Onia andò dal re, non per accusare i cittadini, ma per difendere il bene pubblico e privato di tutto il popolo.
CEI 2008 4,6Vedeva infatti che, senza un provvedimento del re, era impossibile ristabilire la pace nella vita pubblica e che Simone non avrebbe messo freno alla sua pazzia.
Interconfessionale 2Mac4,6Onia infatti era convinto che senza l’intervento del re non si poteva più mettere pace nella vita della nazione, e Simone non avrebbe messo limiti alla sua follia.
CEI 2008 Ma, essendo passato all'altra vita Seleuco e avendo preso le redini del governo Antioco, chiamato anche Epìfane, Giasone, fratello di Onia, volle procurarsi con la corruzione il sommo sacerdozio
4,7 Giasone: il primo che si procura il sommo sacerdozio con il danaro.
Interconfessionale 2MacIntanto Seleuco morì e Antioco, detto anche Epifane, divenne re al suo posto. Giasone, fratello di Onia, ottenne con sistemi corrotti la carica di sommo sacerdote:
Note al Testo
4,7 Antioco… Epifane: succedette a suo fratello Seleuco nel 175 a.C.; fu il principale persecutore degli Ebrei (vedi 5,12-16.23-26; 6,1-11). — Giasone: prendendo il nome di Giasone (trasposizione greca del nome ebraico Giosuè o Gesù), il nuovo sommo sacerdote manifestava le sue simpatie per l’ellenismo.
CEI 2008 4,8e, in un incontro con il re, gli promise trecentosessanta talenti d'argento e altri ottanta talenti riscossi con un'altra entrata.
Interconfessionale 2Mac4,8andò a trovare il re e gli promise più di centoventi quintali d’argento e altri ventisette provenienti da altre entrate.
CEI 2008 Oltre a questi prometteva di versargli altri centocinquanta talenti, se gli fosse stato concesso di erigere di sua autorità un ginnasio e un'efebìa e di costituire una corporazione di Antiocheni a Gerusalemme.
4,9 una corporazione di Antiocheni: espressione poco chiara. Si è pensato che si riferisca al progetto di trasformare Gerusalemme in una città greca, come Antiochia, oppure alla concessione della cittadinanza greca a un gruppo di persone scelte da Giasone.
Interconfessionale 2MacEgli promise in aggiunta cinquanta quintali d’argento se avesse ottenuto il permesso di fondare, di sua autorità, una palestra e una scuola per i giovani, e di dare la cittadinanza antiochena agli abitanti di Gerusalemme.
Note al Testo
4,9 palestra: vedi nota a 1 Maccabei 1,14. — scuola per i giovani: in greco veniva chiamata “efebìa” ed era una istituzione che assicurava ai giovani dai 15 ai 20 anni una formazione fisica e intellettuale. — dare la cittadinanza antiochena: altri: costituire una corporazione di Antiocheni; l’espressione testimonia la trasformazione della città santa in città greca, in stretta relazione con Antiòchia, e in onore del re Antioco IV.
CEI 2008 4,10Avendo il re acconsentito, egli, ottenuto il potere, fece subito assumere ai suoi connazionali uno stile di vita greco,
Interconfessionale 2Mac4,10Il re fu d’accordo e Giasone, preso il potere, impose subito alla nazione il modo di vivere dei Greci.
CEI 2008 4,11annullando i favori concessi dai re ai Giudei per opera di Giovanni, padre di quell'Eupòlemo che compì l'ambasciata presso i Romani per negoziare il patto di amicizia e di alleanza; quindi, abolite le istituzioni legittime, instaurò usanze perverse.
Interconfessionale 2MacNegli anni precedenti, i re avevano benignamente fatto delle concessioni agli Ebrei: per loro aveva interceduto Giovanni, padre di quell’Eupòlemo che era andato a Roma per concludere un patto di amicizia e di alleanza con i Romani. Ora invece Giasone abolì quei privilegi, distrusse le legittime istituzioni e introdusse consuetudini contrarie alla legge di Mosè.
Rimandi
4,11 Eupòlemo 1 Mac 8,17.
Note al Testo
4,11 Su Eupòlemo e l’ambasciata a Roma vedi 1 Maccabei 8,17-30. — abolì quei privilegi: sono le esenzioni da tributi e tasse che i re concedevano talvolta a una provincia, a una città o a un tempio (vedi 1 Maccabei 10,29-31).
CEI 2008 Intraprese con zelo a costruire un ginnasio, proprio ai piedi dell'acropoli, e indusse i giovani più distinti a portare il pètaso.
4,12 pètaso: cappello a larghe falde portato dagli efebi e da Ermes o Mercurio, il dio venerato nei ginnasi greci.
Interconfessionale 2MacGiasone si affrettò a fondare una palestra proprio sotto la fortezza, e obbligò i giovani più vigorosi a frequentarla.
Note al Testo
4,12 a frequentarla: il testo greco dice: a portare il pètaso. Il pètaso era un copricapo a larghe falde, simbolo del dio Ermes; veniva portato dai giovani (o efebi) durante le gare sportive e perciò l’espressione indica l’introduzione di un costume greco e di una pratica sportiva nella città di Gerusalemme.
CEI 2008 4,13Ciò significava raggiungere il colmo dell'ellenizzazione e passare completamente alla moda straniera, per l'eccessiva corruzione di Giasone, empio e non sommo sacerdote.
Interconfessionale 2Mac4,13L’influenza greca cominciò quindi a farsi sentire. Gerusalemme fu totalmente invasa dalla moda straniera a causa dell’arroganza dell’empio Giasone, che non si comportava affatto come sommo sacerdote.
CEI 2008 4,14Perciò i sacerdoti non erano più premurosi del servizio all'altare, ma, disprezzando il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettavano a partecipare agli spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del lancio del disco.
Interconfessionale 2Mac4,14I sacerdoti non curavano più la liturgia, anzi disprezzavano il tempio, trascuravano i sacrifici e, al primo segnale dato col disco nella palestra, partecipavano con ardore ai giochi proibiti dalla legge di Dio.
CEI 2008 4,15Così, tenendo in poco conto l'onore ricevuto in eredità dai loro padri, stimavano nobilissime le glorie elleniche.
Interconfessionale 2Mac4,15Non avevano più stima delle gloriose imprese della loro patria e invece apprezzavano al massimo gli onori promessi dai Greci.
CEI 2008 4,16Ma appunto per questo li sorprese una grave situazione ed ebbero quali avversari e punitori proprio coloro le cui istituzioni seguivano con zelo e ai quali cercavano di rassomigliare in tutto.
Interconfessionale 2Mac4,16A causa di tutto questo, una grossa disgrazia piombò su di loro: proprio quelli di cui imitavano le gare atletiche e ai quali volevano somigliare in tutto, si trasformarono in loro nemici e violenti contestatori.
CEI 2008 4,17Non resta impunito il comportarsi empiamente contro le leggi divine, come dimostrerà chiaramente il successivo periodo storico.
Interconfessionale 2Mac4,17Non si possono trasgredire impunemente le leggi di Dio, e lo si vedrà nel racconto che segue.
CEI 2008 Celebrandosi a Tiro i giochi quinquennali con l'intervento del re,
4,18 I giochi quinquennali di Tiro venivano celebrati in onore di Melqart, dio di Tiro e di Cartagine.
Interconfessionale 2MacA Tiro si celebravano i giochi quinquennali ed era presente anche il re.
Note al Testo
4,18 giochi quinquennali: giochi che si svolgevano ogni quattro anni (ma secondo il sistema greco di calcolo si chiamavano quinquennali), in onore del dio fenicio Melqart, chiamato Eracle dai Greci.
CEI 2008 lo scellerato Giasone inviò come rappresentanti alcuni Antiocheni di Gerusalemme, i quali portavano con sé trecento dracme d'argento per il sacrificio a Ercole; ma coloro che le portavano ritennero non conveniente usarle per il sacrificio, bensì impiegarle per altra spesa.
4,19 trecento dracme: la dracma, unità monetaria greca al tempo dei Seleucidi, era in uso anche in Giudea. Il fatto sorprendente qui è che la somma di trecento dracme, anche se non rilevante, venga destinata da un sommo sacerdote giudaico a un sacrificio pagano. I portatori del denaro, peraltro, lo destinano a uno scopo diverso (v. 20).
Interconfessionale 2Mac4,19Il criminale Giasone vi mandò come spettatori alcuni abitanti di Gerusalemme, che avevano la cittadinanza antiochena. Diede ad essi trecento monete d’argento per offrire un sacrificio in onore di Ercole. Gli inviati però non le usarono per il sacrificio, ma per un altro scopo.
CEI 2008 4,20Così il denaro destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, per iniziativa dei latori, alla costruzione delle triremi.
Interconfessionale 2Mac4,20Così quel che dal mittente era stato destinato al sacrificio in onore di Ercole, per iniziativa di quegli uomini fu impiegato per la costruzione di alcune navi.
CEI 2008 Antioco, avendo mandato Apollònio, figlio di Menesteo, in Egitto per l'intronizzazione del re Filomètore, venne a sapere che costui era diventato contrario al suo governo e quindi si preoccupò della sua sicurezza. Perciò si recò a Giaffa, poi mosse alla volta di Gerusalemme.
4,21 l’intronizzazione: altri intendono “le nozze” (si tratterebbe allora del matrimonio di Tolomeo VI Filomètore con sua sorella Cleopatra II). Giaffa: città sulla costa vicina all’attuale Tel-Aviv.
Interconfessionale 2MacIn Egitto si celebrava l’incoronazione del re Filomètore. Antioco aveva mandato là per assistere alla cerimonia Apollonio, figlio di Menesteo, e da lui venne a sapere che il re non approvava la sua politica. Pensò allora di mettersi al sicuro. Prima andò a Giaffa e poi arrivò a Gerusalemme.
Note al Testo
4,21 Filomètore: il re d’Egitto Tolomeo VI Filomètore, nipote di Antioco Epifane, sposò verso il 174 a.C. la propria sorella Cleopatra II. In quel momento l’Egitto si preparava a riconquistare la Celesiria (vedi nota a 3,5).
CEI 2008 4,22Fu accolto magnificamente da Giasone e dalla città e fu ricevuto con un corteo di fiaccole e acclamazioni. Così riprese la marcia militare verso la Fenicia.
Interconfessionale 2Mac4,22Giasone e gli abitanti della città lo accolsero con grandi onori. Fece il suo ingresso in città tra fiaccolate e acclamazioni. Poi con l’esercito andò verso la Fenicia.
CEI 2008 Tre anni dopo, Giasone mandò Menelao, fratello del già menzionato Simone, a portare al re del denaro e a presentargli un memoriale su alcuni affari importanti.
4,23-26 Il passaggio del sommo sacerdozio da Giasone a Menelao rappresenta un ulteriore degrado della carica. Di Menelao l’autore sottolinea l’indegnità e la ferocia.
Interconfessionale 2Mac4,23Tre anni dopo, Giasone mandò Menelao dal re per portargli del denaro e per trattare alcuni affari urgenti. Menelao, fratello di quel Simone di cui abbiamo già parlato,
CEI 2008 4,24Ma quello, fattosi presentare al re e avendolo ossequiato con un portamento da persona autorevole, si accaparrò il sommo sacerdozio, superando l'offerta di Giasone di trecento talenti d'argento.
Interconfessionale 2Mac4,24andò dal re e gli presentò i suoi omaggi come fanno gli uomini potenti. Offrì oltre cento quintali d’argento in più di Giasone, e così si accaparrò la carica di sommo sacerdote.
CEI 2008 4,25Munito delle disposizioni del re, si presentò al ritorno senza avere nulla con sé che fosse degno del sommo sacerdozio, ma soltanto le manie di un tiranno unite alla ferocia di una belva.
Interconfessionale 2MacPoi ritornò a Gerusalemme con le lettere di nomina. Non aveva nulla che fosse degno di un sommo sacerdote, ma era furioso come un tiranno, crudele e arrabbiato come una bestia selvaggia.
Rimandi
4,25 designazione del sommo sacerdote da parte del re 14,13; 1 Mac 10,20; cfr. 1 Mac 7,5; 2 Mac 4,7-10.
CEI 2008 Così Giasone, che aveva tradito il proprio fratello, fu tradito a sua volta da un altro e fu costretto a fuggire nel paese dell'Ammanìtide.
4,26 Ammanìtide: la regione intorno ad Amman, in Transgiordania.
Interconfessionale 2Mac4,26Così Giasone, che prima aveva soppiantato suo fratello, ora fu soppiantato da un altro e dovette fuggire in esilio nella regione della Ammanìtide.
CEI 2008 4,27Menelao si impadronì del potere, ma non s'interessò più del denaro promesso al re,
Interconfessionale 2Mac4,27Menelao, una volta ottenuto il potere, non consegnò al re il denaro promesso.
CEI 2008 4,28sebbene gliene avesse fatto richiesta Sòstrato, comandante dell'acropoli; questi infatti aveva l'incarico della riscossione dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono convocati dal re.
Interconfessionale 2Mac4,28Invano Sòstrato, governatore della fortezza, gliene fece esplicita richiesta. Aveva infatti il compito di riscuotere le tasse. Per questo, tutti e due dovettero comparire davanti al re.
CEI 2008 4,29Menelao lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio Lisìmaco, suo fratello; Sòstrato lasciò Cratete, capo dei Ciprioti.
Interconfessionale 2MacMenelao lasciò il suo fratello Lisìmaco come suo sostituto nelle funzioni di sommo sacerdote. Sòstrato invece lasciò al suo posto Cratete, capo dei Ciprioti.
Note al Testo
4,29 Alcuni Ciprioti erano impegnati come mercenari nelle truppe seleucidi (vedi 12,2 e nota).
CEI 2008 Mentre così stavano le cose, le città di Tarso e di Mallo si ribellarono, perché erano state date in dono ad Antiòchide, concubina del re.
4,30 Tarso e Mallo: città della Cilicia.
Interconfessionale 2MacIn quella situazione, gli abitanti di Tarso e di Mallo si ribellarono perché le loro città erano state donate ad Antiòchide, amante del re.
Note al Testo
4,30 Tarso, che sarà la patria dell’apostolo Paolo, e Mallo erano due città della Cilicia, regione a nord-ovest della Siria.
CEI 2008 4,31Il re partì in fretta per riportare all'ordine la situazione, lasciando come luogotenente Andrònico, uno dei suoi dignitari.
Interconfessionale 2Mac4,31Il re Antioco allora partì subito per sistemare questo contrasto e lasciò come suo sostituto Andrònico, un nobile della sua corte.
CEI 2008 4,32Menelao allora, pensando di aver trovato l'occasione buona, sottrasse alcuni oggetti d'oro del tempio e ne fece omaggio ad Andrònico; altri poi riuscì a venderli a Tiro e nelle città vicine.
Interconfessionale 2Mac4,32Menelao, approfittando della situazione, rubò alcuni vasi d’oro dal tempio e li donò ad Andrònico. Altri oggetti riuscì a venderli a Tiro e nelle città vicine.
CEI 2008 Ma Onia lo biasimò, dopo essersi accertato della cosa ed essersi rifugiato in una località inviolabile a Dafne, situata presso Antiòchia.
4,33 Dafne: a 8 chilometri da Antiochia, era località nota per il santuario di Apollo. Costruito da Seleuco I, godeva di diritto di asilo.
Interconfessionale 2MacOnia lo venne a sapere. Si rifugiò presso Antiòchia, nel santuario di Dafne, che era un luogo sicuro e di lì lanciò la sua denunzia contro Menelao.
Note al Testo
4,33 Dafne: a 8 km da Antiòchia, era celebre per il suo santuario di Apollo, fondato da Seleuco I, successore di Alessandro Magno (vedi nota a 1 Maccabei 1,8-9); questo santuario godeva del diritto di asilo.
CEI 2008 4,34Per questo Menelao, incontratosi in segreto con Andrònico, lo sollecitò a sopprimere Onia. Quello, recatosi da Onia e ottenutane con inganno la fiducia, dandogli la destra con giuramento lo persuase, sebbene non avesse allontanato ogni sospetto, a uscire dall'asilo e subito lo uccise senza alcun rispetto per la giustizia.
Interconfessionale 2Mac4,34Ma Menelao prese in disparte Andrònico e lo convinse a uccidere Onia.
Andrònico allora andò a trovare Onia e con inganno riuscì a ottenere la sua fiducia. Stringendogli la mano fece un giuramento. Pur destando qualche sospetto, lo convinse a uscire dal suo rifugio. E subito lo uccise, senza scrupoli.
CEI 2008 4,35Per questo fatto non solo i Giudei, ma anche molti di altre nazioni restarono indignati e afflitti per l'empia uccisione di quell'uomo.
Interconfessionale 2Mac4,35Non solo gli Ebrei, ma anche molti stranieri rimasero indignati e afflitti per il barbaro assassinio di quell’uomo.
CEI 2008 4,36Quando il re tornò dalle località della Cilicia, si presentarono a lui i Giudei della città, insieme con i Greci che condividevano l'esecrazione per l'uccisione arbitraria di Onia.
Interconfessionale 2Mac4,36Quando il re Antioco tornò dalla regione della Cilicia, gli Ebrei della capitale e alcuni Greci che volevano giustizia, andarono da lui e protestarono perché Onia era stato ucciso senza alcun motivo.
CEI 2008 4,37Antioco fu profondamente rattristato e, preso da compassione, pianse per la saggezza e la grande prudenza del defunto.
Interconfessionale 2Mac4,37Antioco ne fu profondamente rattristato e provò una grande compassione. Ripensando alla sapienza e alla prudenza del defunto, scoppiò in lacrime.
CEI 2008 4,38Poi, acceso di sdegno, tolse subito la porpora ad Andrònico, ne stracciò le vesti e lo condusse attraverso tutta la città proprio fino al luogo dove egli aveva sacrilegamente ucciso Onia e lì stesso eliminò dal mondo quell'assassino. Così il Signore gli rese il meritato castigo.
Interconfessionale 2MacPoi, pieno di sdegno, tolse immediatamente la porpora ad Andrònico e gli strappò di dosso i vestiti. Lo fece trascinare per tutta la città fino al luogo dove egli aveva crudelmente ucciso Onia. Lì quell’assassino fu tolto da questo mondo. Il Signore gli diede il castigo che si meritava.
Note al Testo
4,38 la porpora: stoffa tinta di rosso intenso (vedi 1 Maccabei 4,23 e la nota). Era indossata soltanto da grandi personaggi; era dunque diventata il simbolo della dignità di un funzionario di alto rango.
CEI 2008 4,39Intanto, poiché erano avvenuti molti furti sacrileghi in città da parte di Lisìmaco, d'accordo con Menelao, e se ne era sparsa la voce al di fuori, il popolo si ribellò a Lisìmaco, quando già molti oggetti d'oro erano stati portati via.
Interconfessionale 2Mac4,39Intanto Lisìmaco, con il consenso di Menelao, fece molti furti sacrileghi in città. La notizia si diffuse anche nelle immediate vicinanze e il popolo si ribellò compatto contro Lisìmaco, visto che molti oggetti d’oro erano già stati portati via.
CEI 2008 4,40La folla era eccitata e piena di furore. Lisìmaco allora, armati circa tremila uomini, diede inizio ad atti di violenza, sotto la guida di un certo Aurano, già avanzato in età e non meno in stoltezza.
Interconfessionale 2Mac4,40La gente era molto eccitata e piena di rabbia. Allora Lisìmaco armò circa tremila uomini e cominciò a fare razzie. Il loro capo era un certo Aurano, un vecchiaccio stolto.
CEI 2008 4,41Ma quelli, appena si accorsero dell'aggressione di Lisìmaco, alcuni afferrarono pietre, altri grossi bastoni, altri ancora raccolsero a manciate la polvere sul posto e si gettarono contro quelli di Lisìmaco.
Interconfessionale 2Mac4,41Appena il popolo si accorse dell’attacco di Lisìmaco, alcuni presero dei sassi, altri i bastoni. Altri, dovunque si trovavano, raccoglievano la terra, a piene mani, e si lanciavano contro gli uomini di Lisìmaco.
CEI 2008 4,42A questo modo ne ferirono molti, ne abbatterono alcuni, costrinsero tutti alla fuga, misero a morte lo stesso saccheggiatore del tempio presso la camera del tesoro.
Interconfessionale 2MacNe ferirono molti, alcuni ne uccisero, e costrinsero tutti gli altri a fuggire. Colui che prima aveva profanato il tempio, fu ucciso presso la camera del tesoro.
Note al Testo
4,42 La rivolta si scatenò quindi nell’area del tempio. Al v. 41 invece di raccoglievano terra si potrebbe tradurre raccoglievano cenere, intendendo la cenere dei sacrifici accumulata presso l’altare.
CEI 2008 4,43Per questi fatti fu intentato un processo contro Menelao.
Interconfessionale 2Mac4,43Per questi fatti, fu aperto un processo contro Menelao.
CEI 2008 4,44Venuto il re a Tiro, i tre uomini mandati dal consiglio degli anziani esposero davanti a lui l'atto di accusa.
Interconfessionale 2Mac4,44Quando il re Antioco arrivò nella città di Tiro, tre uomini, mandati dai capi del popolo, gli chiesero di fare giustizia.
CEI 2008 4,45Menelao, ormai sul punto di essere abbandonato, promise una buona quantità di denaro a Tolomeo, figlio di Dorimene, perché persuadesse il re.
Interconfessionale 2MacMenelao si trovò a mal partito e promise una grossa somma di denaro a Tolomeo, figlio di Dorimene, perché corrompesse il re.
Rimandi
4,45 Tolomeo figlio di Dorimene 8,8; 1 Mac 3,38.
Note al Testo
4,45 Questo Tolomeo (vedi 8,8 e 1 Maccabei 3,38) è il capo della provincia della Celesiria e Fenicia (vedi nota a 3,5); è dunque un alto funzionario.
CEI 2008 4,46Tolomeo invitò il re sotto un portico, come per fargli prendere il fresco, e gli fece mutare parere.
Interconfessionale 2Mac4,46Tolomeo, con la scusa di prendere un po’ d’aria, condusse il re sotto i portici e gli fece cambiare parere.
CEI 2008 4,47Così il re prosciolse dalle accuse Menelao, causa di tutto il male, e contro quegli infelici che, se avessero discusso la causa anche presso gli Sciti sarebbero stati prosciolti come innocenti, decretò la pena di morte.
Interconfessionale 2MacCosì il re assolse da ogni accusa Menelao, che era stato la causa di tutti quei mali. Anzi condannò a morte quegli infelici: e pensare che questi sarebbero stati riconosciuti innocenti anche da giudici crudeli come gli Sciti.
Note al Testo
4,47 Sciti: popolazione al nord del Mar Nero, la cui crudeltà era proverbiale.
CEI 2008 4,48Così senza dilazione subirono l'ingiusta pena coloro che avevano difeso la città, il popolo e le suppellettili sacre.
Interconfessionale 2Mac4,48Essi, che avevano difeso la città, il popolo e gli oggetti sacri del tempio, contro ogni senso di giustizia furono immediatamente uccisi.
CEI 2008 4,49Gli stessi cittadini di Tiro, indignati per questo fatto, provvidero generosamente quanto occorreva per la loro sepoltura.
Interconfessionale 2Mac4,49Alcuni abitanti di Tiro, indignati per questo misfatto, sostennero con generosità le spese per la loro sepoltura.
CEI 2008 4,50Menelao invece, per la cupidigia dei potenti, rimase al potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.


Interconfessionale 2Mac4,50Ma Menelao riuscì a conservare il suo posto con l’aiuto di certi potenti corrotti. Anzi si dimostrava sempre più crudele e nemico del popolo.