CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Maccabei - 7
2 Maccabei
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Interconfessionale
CEI 2008
7
7,1 Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
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2Mac7,1Capitò anche quest’altro fatto. Furono arrestati sette fratelli insieme con la loro madre. Il re voleva costringerli a mangiare la carne di maiale, che era proibita dalla legge di Mosè. Perciò li fece picchiare e frustare.
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7,2Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri".
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2Mac7,2Ma uno di loro si fece avanti e disse a nome di tutti: «Che cosa ti aspetti o che cosa vuoi sapere da noi? Piuttosto che disubbidire alla legge dei nostri antenati, noi siamo pronti a morire».
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2Mac7,3Allora il re si arrabbiò e fece mettere al fuoco alcune caldaie di bronzo.
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7,4Appena queste divennero roventi, il re comandò di tagliare la lingua a quello che si era fatto loro portavoce, di scorticarlo e tagliargli le estremità, sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre.
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2Mac7,4Quando scottavano, il re comandò di prendere subito quello che aveva parlato a nome degli altri. Davanti agli altri fratelli e a sua madre, gli mozzarono la lingua, gli strapparono la pelle del capo e gli tagliarono mani e piedi.
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7,5Dopo averlo mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo quando ancora respirava. Mentre il vapore si spandeva largamente tutto intorno alla teglia, gli altri si esortavano a vicenda con la loro madre a morire da forti, dicendo:
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2Mac7,5Quando gli ebbero tagliato tutte le membra, il re comandò di gettarlo vivo nel fuoco e di arrostirlo nella caldaia. Mentre il fumo si diffondeva abbondantemente dalle caldaie, gli altri fratelli si esortavano a vicenda con la madre a morire con coraggio. Dicevano:
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7,6"Il Signore Dio ci vede dall'alto e certamente avrà pietà di noi, come dichiarò Mosè nel canto che protesta apertamente con queste parole: "E dei suoi servi avrà compassione"".
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2Mac«Il Signore Dio ci vede e certamente ci manda il suo conforto. Lo dice anche Mosè nel suo cantico quando proclama: “Il Signore avrà pietà dei suoi servi”».
Rimandi
7,6
aiuterà quelli che confidano in lui cfr. Sal 135,14.
Note al Testo
7,6
Citazione di Deuteronomio 32,36, dove si parla anche (al v. 38) della partecipazione ai pasti rituali dei pagani.
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7,7Venuto meno il primo, allo stesso modo esponevano allo scherno il secondo e, strappatagli la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: "Sei disposto a mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo membro?".
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2Mac7,7Morto il primo fratello, portarono anche il secondo al supplizio. Gli strapparono dalla testa la pelle con i capelli e gli chiesero: «Sei disposto a mangiare questa carne? Se no, tortureremo il tuo corpo membro per membro».
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7,8Egli, rispondendo nella lingua dei padri, protestava: "No". Perciò anch'egli subì gli stessi tormenti del primo.
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2MacMa egli nella lingua dei suoi padri rispose: «No!». Perciò anche lui subì gli stessi tormenti del primo.
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Giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell'universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
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2MacQuando ormai era all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci togli dalla vita presente. Ma il re dell’universo ci farà risorgere per una vita che non finisce, dato che moriamo per le sue leggi».
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7,10Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani,
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2Mac7,10Dopo di lui fu torturato il terzo fratello. Appena glielo chiesero, egli tirò fuori la lingua e stese le mani con coraggio.
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7,11dicendo dignitosamente: "Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo".
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2Mac7,11Intrepido disse: «Queste membra le ho ricevute da Dio, e ora sono pronto a sacrificarle per amore delle sue leggi. Ma spero di riaverle da Dio stesso».
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7,12Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
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2Mac7,12Anche il re e quelli che erano con lui furono meravigliati per il coraggio di questo giovane. Egli non teneva in nessun conto le torture.
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2Mac7,13Appena morì, torturarono anche il quarto fratello con gli stessi supplizi.
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7,14Ridotto in fin di vita, egli diceva: "È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita".
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2Mac7,14Stava oramai per morire, quando disse: «È bello essere uccisi dagli uomini, quando si ha una speranza: Dio ha promesso di ridare la vita. Per te, invece, non ci sarà risurrezione per la vita».
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7,16Ma egli, guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli uomini e, sebbene mortale, fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato da Dio.
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2Mac7,16Ma lui, fissando il re, disse: «Anche se sei mortale come noi, tu hai il potere sugli uomini e perciò fai quello che vuoi. Non credere però che Dio abbia abbandonato il nostro popolo.
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7,17Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua forza, come strazierà te e la tua discendenza".
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2MacAspetta ancora un po’, e farai i conti con la grande potenza di Dio. Egli castigherà te e i tuoi discendenti».
Note al Testo
7,17
Allusione all’atroce fine di Antioco (vedi capitolo 9) e alla morte violenta dei suoi figli e nipoti (vedi 14,2; 1 Maccabei 11,17; 13,31).
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7,18Dopo di lui presero il sesto che, mentre stava per morire, disse: "Non illuderti stoltamente. Noi soffriamo queste cose per causa nostra, perché abbiamo peccato contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a meraviglia.
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2MacDopo di lui portarono il sesto fratello. Mentre moriva disse al re: «Non illuderti senza ragione. Noi soffriamo queste cose per colpa nostra: abbiamo infatti peccato contro il nostro Dio. Per questo ci capitano queste terribili prove.
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2MacMa tu che hai osato combattere contro Dio, non credere di restare senza castigo».
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7,20Soprattutto la madre era ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché, vedendo morire sette figli in un solo giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore.
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2Mac7,20Degna di essere ammirata e ricordata più di tutti fu la madre. Essa vide morire in un sol giorno i suoi sette figli. Eppure sopportò la prova con coraggio, per la speranza che aveva nel Signore.
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7,21Esortava ciascuno di loro nella lingua dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro:
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2Mac7,21In ebraico li esortava, a uno a uno. Piena di nobili sentimenti, univa la tenerezza femminile a un coraggio da uomo. Diceva loro:
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7,22"Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi.
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2Mac«L’inizio della vostra vita dentro di me è stata una cosa meravigliosa, che continua a sorprendermi. Non sono stata io a darvi il respiro e la vita. Non sono stata io a formare le membra di ciascuno di voi.
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7,23Senza dubbio il Creatore dell'universo, che ha plasmato all'origine l'uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita, poiché voi ora per le sue leggi non vi preoccupate di voi stessi".
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2MacIl Creatore del mondo, che sta all’origine di tutte le cose, forma anche l’uomo. Voi trascurate voi stessi per amore delle sue leggi, ma lui, nella sua bontà, vi darà di nuovo il respiro e la vita».
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7,24Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi.
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2Mac7,24Antioco allora si sentì offeso. Pensava che quelle parole fossero un rimprovero per lui. Siccome il più giovane dei fratelli era ancora in vita, egli lo esortava, non solo a parole, ma anche con giuramenti e gli faceva promesse. Se si fosse staccato dalle tradizioni dei suoi padri, lo avrebbe fatto ricco e felice; lo avrebbe considerato amico e gli avrebbe dato pubblici incarichi.
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7,25Ma poiché il giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.
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2Mac7,25Ma il giovane non badava affatto a queste parole. Allora il re fece chiamare la madre e la invitò a consigliare il ragazzo perché salvasse la propria vita.
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2Mac7,26Siccome il re insisteva tanto, la madre accettò di dare consigli al figlio.
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7,27chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: "Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento.
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2Mac7,27Si curvò sopra di lui e a dispetto del crudele tiranno, disse nella lingua dei suoi padri: «Figlio mio, abbi compassione di me che per nove mesi ti ho portato in seno e per tre anni ti ho allattato. Ti ho allevato, ti ho dato il nutrimento e ti ho portato a questa età.
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7,28Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano.
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2Mac7,28Ti scongiuro, figlio mio, guarda il cielo e la terra e osserva tutte le cose che si trovano in essi. Sappi che il Signore non le ha ricavate da cose che esistevano prima; e nello stesso modo egli ha fatto il genere umano.
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7,29Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia".
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2Mac7,29Non aver paura di questo carnefice. Sii degno dei tuoi fratelli e accetta la morte. Così, io ti riavrò insieme ai tuoi fratelli, quando il Signore manifesterà la sua misericordia».
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Mentre lei ancora parlava, il giovane disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè.
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2Mac7,30La madre stava ancora parlando, quando il giovane disse: «Che cosa aspettate? Io non ubbidisco al comando del re, ma solo alla legge che Dio ha dato ai nostri padri per mezzo di Mosè.
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7,31Tu però, che ti sei fatto autore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio.
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2Mac7,31E tu, che sei il responsabile di tutti i mali piombati sugli Ebrei, non sfuggirai al giudizio di Dio.
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7,33Se ora per nostro castigo e correzione il Signore vivente per breve tempo si è adirato con noi, di nuovo si riconcilierà con i suoi servi.
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2Mac7,33Ora il Signore nostro, il Dio vivente, si è sdegnato con noi per breve tempo, e per questo ci castiga e ci corregge. Ma egli si riconcilierà di nuovo con noi, suoi servi.
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7,34Ma tu, o sacrilego e il più scellerato di tutti gli uomini, non esaltarti invano, alimentando segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del Cielo,
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2Mac7,34E tu, che sei il più empio e crudele di tutti gli uomini, non esaltarti come uno stupido. Non abbandonarti a vane speranze, mentre alzi la mano contro i figli di Dio.
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2Mac7,35Tu non sei ancora sfuggito al giudizio di Dio che è Onnipotente e vede tutto.
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7,36Già ora i nostri fratelli, che hanno sopportato un breve tormento, per una vita eterna sono entrati in alleanza con Dio. Tu invece subirai nel giudizio di Dio il giusto castigo della tua superbia.
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2MacOra, i miei fratelli hanno sopportato un tormento breve, e in vista della vita eterna, sono morti per amore dell’alleanza di Dio. Tu, invece, sarai condannato da Dio e riceverai i castighi che ti meriti per la tua superbia.
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7,37Anch'io, come già i miei fratelli, offro il corpo e la vita per le leggi dei padri, supplicando Dio che presto si mostri placato al suo popolo e che tu, fra dure prove e flagelli, debba confessare che egli solo è Dio;
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2MacIo, insieme ai miei fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le leggi dei padri. Prego Dio perché si dimostri presto misericordioso con il suo popolo, e perché tu, fra tormenti e flagelli, possa riconoscere che egli solo è Dio.
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7,38con me invece e con i miei fratelli possa arrestarsi l'ira dell'Onnipotente, giustamente attirata su tutta la nostra stirpe".
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2Mac7,38L’ira di Dio Onnipotente, che giustamente ha colpito la nostra stirpe, possa finire con me e con i miei fratelli».
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7,39Il re, divenuto furibondo, si sfogò su di lui più crudelmente che sugli altri, sentendosi invelenito dallo scherno.
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2Mac7,39Allora il re andò su tutte le furie e infierì su di lui più crudelmente che sugli altri. Non sopportava di essere contraddetto e disprezzato.
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2Mac7,40Così anche l’ultimo dei fratelli morì senza venire meno alla Legge: l’unica sua fiducia riposava nel Signore.
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7,42Ma sia sufficiente quanto abbiamo esposto circa i pasti sacrificali e le eccessive crudeltà.
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2Mac7,42Ma dei banchetti sacrificali e delle eccessive crudeltà abbiamo già scritto abbastanza.