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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Re - 23

2 Re

CEI 2008 Torna al libro

Interconfessionale

CEI 2008 23 Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.
23,1-14 Riforma di Giosia in Giuda
Interconfessionale 2ReIl re Giosia radunò i responsabili di Gerusalemme e della regione di Giuda.
Rimandi
23,1 radunò i responsabili 1 Re 8,1.
CEI 2008 23,2Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio del Signore.
Interconfessionale 2ReSi recò al tempio, accompagnato dalla popolazione di Giuda e da tutti gli abitanti di Gerusalemme: sacerdoti, profeti e gente del popolo di ogni condizione. In loro presenza lesse il libro dell’alleanza, che era stato trovato nel tempio.
Rimandi
23,2 il libro dell’alleanza 23,21; Es 24,7.
CEI 2008 23,3Il re, in piedi presso la colonna, concluse l'alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l'anima, per attuare le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
Interconfessionale 2ReIn piedi, accanto alla colonna, prese davanti al Signore il solenne impegno di seguirlo, di ubbidire alle sue leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni, con tutto il cuore e con tutta l’anima, e di mettere in pratica tutto quel che era scritto nel libro dell’alleanza. Il popolo si unì anch’esso all’impegno assunto da Giosia.
Note al Testo
23,3 accanto alla colonna: era il posto abitualmente occupato dal re (vedi 11,14).
CEI 2008 23,4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di portare fuori dal tempio del Signore tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutto l'esercito del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel.
Interconfessionale 2ReGiosia ordinò poi al sommo sacerdote Chelkia, ai suoi collaboratori e ai custodi dell’ingresso di buttar fuori dal tempio tutti gli oggetti costruiti per il culto del dio Baal, della dea Asera e degli astri. Li fece bruciare fuori Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne fece portare le ceneri a Betel.
Rimandi
23,4 li fece bruciare nei campi del Cedron 1 Re 15,13+.
CEI 2008 23,5Destituì i sacerdoti creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l'esercito del cielo.
Interconfessionale 2ReMandò via i sacerdoti idolatri che erano stati istituiti dai suoi predecessori per offrire sacrifici nei santuari sulle colline attorno alle città della regione di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme. Allontanò chiunque offriva sacrifici al dio Baal, alla Luna e agli astri.
Rimandi
23,5 sacerdoti dei santuari Os 10,5; Sof 1,4; cfr. 1 Re 12,31-32.
CEI 2008 23,6Fece portare il palo sacro dal tempio del Signore fuori di Gerusalemme, al torrente Cedron; lo bruciò nel torrente Cedron, lo ridusse in polvere e gettò la polvere sul sepolcro dei figli del popolo.
Interconfessionale 2Re23,6Tolse dal tempio il palo sacro della dea Asera e lo fece portare fuori Gerusalemme, nei pressi del torrente Cedron. Qui, lo fece bruciare fino a ridurlo in cenere; la cenere fu gettata nella fossa comune.
CEI 2008 23,7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio del Signore, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera.
Interconfessionale 2ReNel tempio fece abbattere i locali degli addetti alla prostituzione sacra, dove alcune donne tessevano vesti per il culto della dea Asera.
Note al Testo
23,7 prostituzione sacra: vedi Deuteronomio 23,18; Osea 1,2 e note. — vesti per il culto della dea: altri: veli per la dea.
CEI 2008 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, rese impure le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era all'ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
23,8 Giosia fece venire sacerdoti da tutto il territorio di Giuda, contrassegnato da Gheba e Bersabea, cioè dai confini nord e sud del regno. L’altura dei satiri: luogo sacro pagano proibito dalla legge (Lv 17,7).
Interconfessionale 2ReGiosia fece venire a Gerusalemme i sacerdoti di tutte le città di Giuda, da Gheba a Bersabea, da un capo all’altro del regno. Sconsacrò tutti i santuari sulle colline, dove prima i sacerdoti bruciavano incenso.
Distrusse anche i santuari alle porte della città di Gerusalemme, in particolare quello a sinistra della ‘porta di Giosuè’, antico governatore della città.
Note al Testo
23,8 quello a sinistra: altri: quello dei satiri, a sinistra.
CEI 2008 23,9I sacerdoti delle alture non salivano più all'altare del Signore a Gerusalemme; tuttavia potevano mangiare pani azzimi in mezzo ai loro fratelli.
Interconfessionale 2ReAi sacerdoti che prima erano stati nei santuari sulle colline non fu permesso di avvicinarsi all’altare del Signore a Gerusalemme; insieme con i loro fratelli, cioè con gli altri sacerdoti, potevano soltanto mangiare il pane non lievitato.
Note al Testo
23,9 Questi sacerdoti non potevano più offrire sacrifici.
CEI 2008 Giosia rese impuro il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Innòm, perché nessuno vi facesse passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloc.
23,10 rese impuro il Tofet: il luogo dove venivano sacrificati i bambini a Moloc. La valle di Ben-Innòm fiancheggia la parte sud-ovest di Gerusalemme ed è chiamata anche Geenna.
Interconfessionale 2ReGiosia sconsacrò il Tofet che si trovava nella valle di Ben-Innom, perché nessuno potesse più bruciare in sacrificio al dio Moloc un figlio o una figlia.
Rimandi
23,10 Tofet Is 30,33; Ger 7,31-32; 19,6-14.
Note al Testo
23,10 Tofet: nella valle di Ben-Innom, a sud-est di Gerusalemme, era il luogo dove si sacrificavano i bambini al dio Moloc; era forse una specie di fornace o un semplice focolare (vedi anche Geremia 7,31.32; 19,12-14). — Moloc: vedi 2Re 16,3; Levitico 18,21 e nota.
CEI 2008 23,11Rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano posto in onore del sole all'ingresso del tempio del Signore, presso la stanza del cortigiano Netan-Mèlec, che era accanto alla loggia, e diede alle fiamme i carri del sole.
Interconfessionale 2Re23,11Fece portar via anche i cavalli sacri al dio Sole, che i suoi predecessori avevano collocato all’ingresso del tempio, nei cortili presso la stanza dell’eunuco Netan-Mèlec. Ordinò di bruciare anche i carri dedicati al Sole.
CEI 2008 23,12Demolì gli altari sulla terrazza della stanza superiore di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manasse nei due cortili del tempio del Signore; il re li frantumò e ne gettò in fretta la polvere nel torrente Cedron.
Interconfessionale 2ReGiosia distrusse anche gli altari che i suoi predecessori avevano costruito sul tetto della stanza di Acaz e quelli che Manasse aveva costruito nei due cortili del tempio; li distrusse e ne fece gettare le macerie nel torrente Cedron.
Rimandi
23,12 due cortili 21,5+.
CEI 2008 23,13Il re rese impure le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della Perdizione, erette da Salomone, re d'Israele, in onore di Astarte, obbrobrio di quelli di Sidone, in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, e in onore di Milcom, abominio degli Ammoniti.
Interconfessionale 2ReSconsacrò i santuari sulle colline a est di Gerusalemme, a sud del monte della Distruzione. Questi santuari erano stati costruiti da Salomone, re d’Israele, per Astarte, abominevole divinità degli abitanti di Sidone, per Camos, abominevole dio dei Moabiti e per Milcom, vergognosa divinità degli Ammoniti.
Rimandi
23,13 abominevoli divinità 1 Re 11,7.
Note al Testo
23,13 monte della Distruzione: altri: monte degli Ulivi. Il monte degli Ulivi è a est di Gerusalemme; in ebraico le parole ulivi e distruzione si assomigliano. — Per i santuari costruiti da Salomone vedi 1 Re 11,5-8.33.
CEI 2008 23,14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
Interconfessionale 2ReDemolì le stele, fece abbattere i pali sacri e fece coprire con ossa umane i luoghi dove si trovavano.
Note al Testo
23,14 ossa umane: con questo gesto voleva sconsacrare e profanare quei luoghi.
CEI 2008 Quanto all'altare di Betel e all'altura eretta da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto commettere peccati a Israele, lo demolì insieme con l'altura e bruciò l'altura; triturò, ridusse in polvere e bruciò il palo sacro.
23,15-30 La riforma di Giosia in Israele
Interconfessionale 2ReGiosia demolì anche l’altare del santuario sulla collina a Betel, fatto costruire da Geroboamo figlio di Nebat, quello che fece peccare gli Israeliti. Distrusse altare e santuario, poi bruciò e ridusse tutto in cenere, anche il palo sacro della dea Asera.
Rimandi
23,15 santuario di Betel 1 Re 12,33-13,10.
CEI 2008 23,16Giosia si voltò e vide i sepolcri che erano là sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare, rendendolo impuro, secondo la parola del Signore, che aveva proclamato l'uomo di Dio quando Geroboamo, durante la festa, stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva proclamato queste cose,
Interconfessionale 2ReIn quell’occasione, Giosia si guardò intorno e vide alcune tombe sul monte. Mandò a prelevare le ossa di quelle tombe, le bruciò sull’altare e, in questo modo, lo sconsacrò. Si avverò così il messaggio del Signore riferito da un antico profeta.
Note al Testo
23,16 Profeta: vedi 1 Re 13,1-2; il testo ebraico dell’ultima parte del versetto è di difficile comprensione. L’antica traduzione greca precisa che questo messaggio fu rivolto a Geroboamo durante una festa religiosa, mentre era accanto all’altare.
CEI 2008 23,17Giosia domandò: "Che cos'è quel cippo che io vedo?". Gli uomini della città gli dissero: "È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, proclamò queste cose che hai fatto riguardo all'altare di Betel".
Interconfessionale 2Re23,17Giosia chiese:
— Che cos’è quel monumento che vedo laggiù?
Gli abitanti della città gli risposero:
— È la tomba del profeta venuto dal regno di Giuda a preannunziare quel che tu hai appena fatto all’altare di Betel.
CEI 2008 23,18Egli disse: "Lasciatelo riposare; nessuno rimuova le sue ossa". Così preservarono le sue ossa, insieme con le ossa del profeta venuto dalla Samaria.
Interconfessionale 2ReGiosia disse:
— Allora lasciatela stare: nessuno tocchi le ossa del profeta.
Così le sue ossa furono risparmiate, insieme con quelle del profeta venuto da Samaria.
Rimandi
23,18 venuto da Samaria 1 Re 13,29-31.
CEI 2008 23,19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re d'Israele nelle città della Samaria provocando a sdegno il Signore. Fece a loro riguardo quello che aveva fatto a Betel.
Interconfessionale 2Re23,19Giosia eliminò anche tutti i santuari sulle colline, che i re d’Israele avevano costruito nelle città della regione di Samaria, provocando l’indignazione del Signore. Giosia ripeté dappertutto quel che aveva fatto a Betel.
CEI 2008 23,20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture del luogo; su di essi bruciò ossa umane. Quindi ritornò a Gerusalemme.
Interconfessionale 2Re23,20Sugli altari di ogni santuario fece uccidere i sacerdoti e bruciò ossa umane. Infine rientrò a Gerusalemme.
CEI 2008 Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la Pasqua in onore del Signore, vostro Dio, come è scritto nel libro di questa alleanza".
23,21 Celebrate la Pasqua in onore del Signore: secondo il rito prescritto in Dt 16,1-8; in quanto celebrata nel tempio di Gerusalemme, e non più in ogni città e in ogni casa (Es 12,21-23), tale Pasqua divenne un grandioso pellegrinaggio nazionale: una Pasqua simile a questa non era mai stata celebrata (v. 22).
Interconfessionale 2ReIl re Giosia ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua per il Signore, vostro Dio, com’è scritto sul libro dell’alleanza».
Rimandi
23,21 la Pasqua Es 12+. — libro dell’alleanza 23,2+.
CEI 2008 23,22Difatti una Pasqua simile a questa non era mai stata celebrata dal tempo dei giudici che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re d'Israele e dei re di Giuda.
Interconfessionale 2Re23,22Per tutto il tempo dei re d’Israele e di Giuda la Pasqua non era più stata celebrata: l’ultima volta era stata celebrata al tempo in cui in Israele governavano i giudici.
CEI 2008 23,23Soltanto nell'anno diciottesimo del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore del Signore a Gerusalemme.
Interconfessionale 2Re23,23La Pasqua per il Signore fu dunque nuovamente celebrata nel diciottesimo anno di regno di Giosia.
CEI 2008 23,24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafìm, gli idoli e tutti gli obbrobri che erano comparsi nella terra di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio del Signore.
Interconfessionale 2ReGiosia fece anche sparire dal territorio di Giuda e da Gerusalemme quelli che praticavano incantesimi, quelli che consultavano gli spiriti, le divinità familiari, gli idoli e altre cose ugualmente detestabili. Giosia voleva così mettere in pratica le leggi scritte nel libro che il sacerdote Chelkia aveva trovato nel tempio.
Rimandi
23,24 negromanti e indovini 21,6+.
CEI 2008 23,25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non sorse uno come lui.
Interconfessionale 2RePrima di Giosia non c’era stato alcun altro re che fosse tornato al Signore con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, seguendo l’intera legge di Mosè. Neppure dopo, ce ne fu un altro come lui.
Rimandi
23,25 nessuno come lui cfr. 1 Re 3,12+.
CEI 2008 23,26Tuttavia il Signore non si ritirò dall'ardore della sua grande ira, che si era accesa contro Giuda a causa di tutte le prevaricazioni con cui Manasse l'aveva provocato.
Interconfessionale 2Re23,26Eppure il Signore non poté placare la sua ardente ira contro il regno di Giuda: Manasse lo aveva troppo esasperato.
CEI 2008 23,27Perciò il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che avevo scelto, e il tempio di cui avevo detto: "Lì sarà il mio nome"".
Interconfessionale 2Re23,27Perciò il Signore disse: «Scaccerò lontano da me anche il popolo del regno di Giuda, come ho fatto con il popolo del regno d’Israele. Respingerò Gerusalemme, la città che mi ero scelta, la città di cui avevo detto: Lì, manifesterò la mia presenza!».
CEI 2008 23,28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
Interconfessionale 2Re23,28Gli altri fatti della vita di Giosia sono scritti nella ‘Storia dei re di Giuda’.
CEI 2008 Nei suoi giorni, il faraone Necao, re d'Egitto, marciò per raggiungere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao lo uccise presso Meghiddo appena lo vide.
23,29 Necao, re d’Egitto: faraone dal 609 al 595, marciò per raggiungere il re d’Assiria, cioè per aiutarlo e impedire che si accrescesse troppo la potenza dell’impero dei Babilonesi.
Interconfessionale 2ReDurante il suo regno, il re d’Egitto, il faraone Necao, marciò verso il fiume Eufrate, per raggiungere il re d’Assiria. Il re Giosia si diresse contro di lui, ma, a Meghiddo, Necao lo uccise appena lo vide.
Note al Testo
23,29 Meghiddo: città fortificata posta sul confine occidentale della pianura di Izreèl.
CEI 2008 23,30I suoi ufficiali posero su un carro il morto per portarlo da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo della terra prese Ioacàz, figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
Interconfessionale 2ReI suoi ufficiali lo misero già cadavere su un carro e lo trasportarono a Gerusalemme, dove lo seppellirono nella sua tomba. Il popolo consacrò re suo figlio Ioacàz, versandogli olio sul capo.
Rimandi
23,30 trasportato nella sua capitale 9,28+.
CEI 2008 Quando divenne re, Ioacàz aveva ventitré anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.
23,31-33 Ioacàz, re di Giuda
Ioacàz: chiamato anche Sallum (Ger 22,11), fu re per soli tre mesi durante l’anno 609.
Interconfessionale 2ReIoacàz divenne re a ventitré anni. Regnò a Gerusalemme per tre mesi. Sua madre si chiamava Camutàl, era figlia di un certo Geremia e veniva da Libna.
Note al Testo
23,31 Libna: vedi nota a 8,22.
CEI 2008 23,32Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.
Interconfessionale 2Re23,32Ioacàz andò contro la volontà del Signore, proprio come avevano fatto i suoi antenati.
CEI 2008 Il faraone Necao lo fece prigioniero a Ribla, nel paese di Camat, perché non regnasse a Gerusalemme; alla terra egli impose un tributo di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.
23,33 Ribla: in Siria nella valle dell’Oronte, in una regione che aveva per capitale Camat.
Interconfessionale 2ReIl faraone Necao lo fece imprigionare nella città di Ribla, nella regione di Camat, per impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose al regno di Giuda un tributo di circa trentacinque quintali d’argento e trentacinque chili d’oro.
Note al Testo
23,33 La città di Ribla si trovava sul fiume Oronte, a 100 km a nord di Damasco, pressapoco a metà strada fra Damasco e Camat. Il faraone aveva posto qui il suo quartier generale.
CEI 2008 Il faraone Necao nominò re Eliakìm, figlio di Giosia, al posto di Giosia, suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacàz. Questi andò in Egitto, ove morì.
23,34 -24,7 Ioiakìm, re di Giuda
Necao mette sul trono Eliakìm, il figlio di Giosia, al quale cambia il nome in Ioiakìm in segno di dipendenza verso l’Egitto. Il regno di Ioiakìm durò dal 609 al 598 circa.
Interconfessionale 2ReIl faraone Necao fece diventare re e successore di Giosia un altro figlio di Giosia, di nome Eliakìm. Gli cambiò nome e lo chiamò Ioiakìm. Deportò Ioacàz in Egitto, dove morì.
Rimandi
23,34 Ioacàz (= Sallum) deportato in Egitto Ger 22,10-12.
CEI 2008 23,35Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, in quanto aveva tassato la terra per consegnare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo della terra per consegnarlo al faraone Necao.
Interconfessionale 2Re23,35Ioiakìm consegnò l’oro e l’argento al faraone. Per eseguire l’ordine del faraone, impose delle tasse alla regione: la quantità d’oro e d’argento che Ioiakìm riscosse da ogni uomo del popolo, per consegnarla al faraone Necao, era proporzionale al reddito.
CEI 2008 23,36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Ruma e si chiamava Zebidà, figlia di Pedaià.
Interconfessionale 2ReQuando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni e regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Zebidà, era figlia di Pedaià e veniva da Ruma.
Rimandi
23,36 Ioiakìm Ger 22,18-19; 25,1; 26,1; 35,1; 36,1.
CEI 2008 23,37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.


Interconfessionale 2Re23,37Ioiakìm andò contro la volontà del Signore, come già avevano fatto i suoi antenati.