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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Abacuc - 2

Abacuc

2 Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
2,1-4 Risposta definitiva del Signore: Il giusto vivrà per la sua fede
2Il Signore rispose e mi disse:
"Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
3È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede".
2,4  Paolo riprende questo versetto per affermare che la salvezza viene dalla fede in Gesù Cristo, e non dalle opere della legge (Rm 1,17; Gal 3,11; vedi anche Eb 10,38).
La ricchezza rende perfidi;
il superbo non sussisterà,
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutte le nazioni,
raduna per sé tutti i popoli.
2,5 ORACOLI DI MINACCIA (2,5-20)
 Contro l’ingordigia di beni
6Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
"Guai a chi accumula ciò che non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di beni avuti in pegno!".
7Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno e ti faranno tremare
e tu diverrai loro preda?
8Poiché tu hai saccheggiato molte genti,
gli altri popoli saccheggeranno te,
perché hai versato sangue umano
e hai fatto violenza a regioni,
alle città e ai loro abitanti.
Guai a chi è avido di guadagni illeciti,
un male per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto
e sfuggire alla stretta della sventura.
2,9-11 Contro l’avidità
10Hai decretato il disonore alla tua casa:
quando hai soppresso popoli numerosi
hai fatto del male contro te stesso.
La pietra infatti griderà dalla parete
e la trave risponderà dal tavolato.
2,11  La pietra infatti griderà: il profeta immagina che la stessa casa, costruita con i frutti dell’attività illecita, accusi il suo costruttore.
Guai a chi costruisce una città sul sangue,
ne pone le fondamenta sull'iniquità.
2,12-14  Contro la violenza
 una città sul sangue: allude alla pratica di un sacrificio umano al momento della fondazione di una città (vedi 1Re 16,34).
13Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli si affannino per il fuoco
e le nazioni si affatichino invano?
Poiché la terra si riempirà della conoscenza
della gloria del Signore,
come le acque ricoprono il mare.
2,14  Citazione di Is 11,9.
Guai a chi fa bere i suoi vicini
mischiando vino forte per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
2,15-17  Contro l’inganno e la crudeltà
 La metafora della coppa e dell’ubriachezza indica l’umiliazione estrema a cui vengono sottoposti i vinti. Per questo i colpevoli subiranno le conseguenze dell’ira divina, rappresentata anch’essa come una coppa da bere.
 Immagini simili sono riferite a Babilonia in Ger 51,7.
16Ti sei saziato d'ignominia, non di gloria.
Bevi anche tu, e denùdati mostrando il prepuzio.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
17poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
perché hai versato sangue umano
e hai fatto violenza a regioni,
alle città e ai loro abitanti.
A che giova un idolo
scolpito da un artista?
O una statua fusa o un oracolo falso?
L'artista confida nella propria opera,
sebbene scolpisca idoli muti.
2,18-20 Contro l’idolatria
19Guai a chi dice al legno: "Svégliati",
e alla pietra muta: "Àlzati".
Può essa dare un oracolo?
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento,
ma dentro non c'è soffio vitale.
20Ma il Signore sta nel suo tempio santo.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!


Note al testo

2,1-4 Risposta definitiva del Signore: Il giusto vivrà per la sua fede
2,4  Paolo riprende questo versetto per affermare che la salvezza viene dalla fede in Gesù Cristo, e non dalle opere della legge (Rm 1,17; Gal 3,11; vedi anche Eb 10,38).
2,5 ORACOLI DI MINACCIA (2,5-20)
 Contro l’ingordigia di beni
2,9-11 Contro l’avidità
2,11  La pietra infatti griderà: il profeta immagina che la stessa casa, costruita con i frutti dell’attività illecita, accusi il suo costruttore.
2,12-14  Contro la violenza
 una città sul sangue: allude alla pratica di un sacrificio umano al momento della fondazione di una città (vedi 1Re 16,34).
2,14  Citazione di Is 11,9.
2,15-17  Contro l’inganno e la crudeltà
 La metafora della coppa e dell’ubriachezza indica l’umiliazione estrema a cui vengono sottoposti i vinti. Per questo i colpevoli subiranno le conseguenze dell’ira divina, rappresentata anch’essa come una coppa da bere.
 Immagini simili sono riferite a Babilonia in Ger 51,7.
2,18-20 Contro l’idolatria