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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 14

Giobbe

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NT greco

CEI 2008 14 L'uomo, nato da donna,
ha vita breve e piena d'inquietudine;
14,1-22 Il triste destino della condizione umana
CEI 2008 14,2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
CEI 2008 14,3Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi,
e lo chiami a giudizio dinanzi a te?
CEI 2008 14,4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
CEI 2008 14,5Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
CEI 2008 14,6Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
CEI 2008 È vero, per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
14,7 per l’albero c’è speranza: l’ipotesi di un ritorno alla vita, e di una eventuale risurrezione, viene del tutto esclusa per l’uomo.
CEI 2008 14,8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
CEI 2008 14,9al sentire l'acqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
CEI 2008 14,10Invece l'uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov'è mai?
CEI 2008 14,11Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
CEI 2008 14,12ma l'uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
CEI 2008 14,13Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finché sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
CEI 2008 L'uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l'ora del cambio!
14,14 l’ora del cambio: l’immagine è presa dall’ambiente militare che, nel libro di Giobbe, è spesso allusione alle fatiche dell’uomo.
CEI 2008 14,15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
CEI 2008 14,16Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
CEI 2008 14,17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
CEI 2008 14,18E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
CEI 2008 14,19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
CEI 2008 14,20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
CEI 2008 14,21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
CEI 2008 14,22Solo la sua carne su di lui è dolorante,
e la sua anima su di lui fa lamento".