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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 19

Giobbe

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NT greco

CEI 2008 19 Giobbe prese a dire:

19,1 RISPOSTA DI GIOBBE A BILDAD (19,1-29)
CEI 2008 "Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
19,2  Giobbe ripropone la sua fiducia in Dio, difensore e giudice
CEI 2008 Sono dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate in modo sfacciato.
19,3 dieci volte: cioè molte volte.
CEI 2008 19,4È poi vero che io abbia sbagliato
e che persista nel mio errore?
CEI 2008 19,5Davvero voi pensate di prevalere su di me,
rinfacciandomi la mia vergogna?
CEI 2008 19,6Sappiate dunque che Dio mi ha schiacciato
e mi ha avvolto nella sua rete.
CEI 2008 19,7Ecco, grido: "Violenza!", ma non ho risposta,
chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
CEI 2008 19,8Mi ha sbarrato la strada perché io non passi
e sui miei sentieri ha disteso le tenebre.
CEI 2008 19,9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
CEI 2008 19,10Mi ha distrutto da ogni parte e io sparisco,
ha strappato, come un albero, la mia speranza.
CEI 2008 19,11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
CEI 2008 19,12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono tracciate la strada contro di me;
si sono accampate intorno alla mia tenda.
CEI 2008 19,13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino i miei familiari mi sono diventati estranei.
CEI 2008 19,14Sono scomparsi vicini e conoscenti,
mi hanno dimenticato
CEI 2008 19,15gli ospiti di casa;
da estraneo mi trattano le mie ancelle,
sono un forestiero ai loro occhi.
CEI 2008 19,16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
CEI 2008 19,17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio ribrezzo ai figli del mio grembo.
CEI 2008 19,18Anche i ragazzi mi disprezzano:
se tento di alzarmi, mi coprono di insulti.
CEI 2008 19,19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
CEI 2008 19,20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non mi resta che la pelle dei miei denti.
CEI 2008 19,21Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
CEI 2008 Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
19,22 e non siete mai sazi della mia carne: è un riferimento alla calunnia, che divora il buon nome del prossimo.
CEI 2008 19,23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
CEI 2008 19,24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
CEI 2008 Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
19,25  Il redentore (o vendicatore) è Dio stesso, che ristabilisce la giustizia e il diritto violati. Altrove, nel libro di Giobbe, è chiamato testimone e arbitro (16,19-21).
CEI 2008 19,26Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
CEI 2008 19,27Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro.
Languisco dentro di me.
CEI 2008 19,28Voi che dite: "Come lo perseguitiamo noi,
se la radice del suo danno è in lui?",
CEI 2008 19,29temete per voi la spada,
perché è la spada che punisce l'iniquità,
e saprete che c'è un giudice".