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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 40

Giobbe

40 Il Signore prese a dire a Giobbe:

40,1-5  Giobbe si dichiara incapace di rispondere
 Giobbe si arrende e tace. È questo il senso dell’espressione Mi metto la mano sulla bocca (v. 4).
2"Il censore vuole ancora contendere con l'Onnipotente?
L'accusatore di Dio risponda!".

3Giobbe prese a dire al Signore:

4"Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
5Ho parlato una volta, ma non replicherò,
due volte ho parlato, ma non continuerò".

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all'uragano:

40,6-14 Solo il Signore è potente
7"Cingiti i fianchi come un prode:
io t'interrogherò e tu mi istruirai!
8Oseresti tu cancellare il mio giudizio,
dare a me il torto per avere tu la ragione?
9Hai tu un braccio come quello di Dio
e puoi tuonare con voce pari alla sua?
10Su, órnati pure di maestà e di grandezza,
rivèstiti di splendore e di gloria!
11Effondi pure i furori della tua collera,
guarda ogni superbo e abbattilo,
12guarda ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13sprofondali nella polvere tutti insieme
e rinchiudi i loro volti nel buio!
14Allora anch'io ti loderò,
perché hai trionfato con la tua destra.
Ecco, l'ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
40,15-24 La forza dell’ippopotamo
Conosciuto come “la bestia” per eccellenza (così potrebbe essere inteso il termine ebraico beemòt), l’ippopotamo è descritto come il simbolo delle forze del male che si oppongono a Dio, ma sono da lui dominate e vinte.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi,
18le sue vertebre sono tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
19Esso è la prima delle opere di Dio;
solo il suo creatore può minacciarlo con la spada.
20Gli portano in cibo i prodotti dei monti,
mentre tutte le bestie della campagna si trastullano attorno a lui.
21Sotto le piante di loto si sdraia,
nel folto del canneto e della palude.
22Lo ricoprono d'ombra le piante di loto,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
24Chi mai può afferrarlo per gli occhi,
o forargli le narici con un uncino?
Puoi tu pescare il Leviatàn con l'amo
e tenere ferma la sua lingua con una corda,
40,25-41,26  Il Leviatàn, mostro terrificante
 Vedi nota a 3,8.
26ficcargli un giunco nelle narici
e forargli la mascella con un gancio?
27Ti rivolgerà forse molte suppliche
o ti dirà dolci parole?
28Stipulerà forse con te un'alleanza,
perché tu lo assuma come servo per sempre?
29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue bambine?
30Faranno affari con lui gli addetti alla pesca,
e lo spartiranno tra i rivenditori?
31Crivellerai tu di dardi la sua pelle
e con la fiocina la sua testa?
32Prova a mettere su di lui la tua mano:
al solo ricordo della lotta, non ci riproverai!


Note al testo

40,1-5  Giobbe si dichiara incapace di rispondere
 Giobbe si arrende e tace. È questo il senso dell’espressione Mi metto la mano sulla bocca (v. 4).
40,6-14 Solo il Signore è potente
40,15-24 La forza dell’ippopotamo
Conosciuto come “la bestia” per eccellenza (così potrebbe essere inteso il termine ebraico beemòt), l’ippopotamo è descritto come il simbolo delle forze del male che si oppongono a Dio, ma sono da lui dominate e vinte.
40,25-41,26  Il Leviatàn, mostro terrificante
 Vedi nota a 3,8.