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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Giudici - 18

Giudici

18 Allora non c'era un re in Israele e in quel tempo la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele.
18,1 la tribù dei Daniti cercava un territorio: la tribù di Dan non riuscì a impossessarsi del proprio territorio, che si trovava a occidente di quello di Beniamino, perché gli Amorrei la respingevano verso la montagna (Gdc 1,34). Il grosso della tribù fu perciò costretto a emigrare; tuttavia una parte rimase nel territorio originario come attesta la storia di Sansone, cronologicamente posteriore.
2I figli di Dan mandarono dunque da Sorea e da Estaòl cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il territorio; dissero loro: "Andate ad esplorare il territorio!". Quelli giunsero sulle montagne di Èfraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo.
3Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: "Chi ti ha condotto qua? Che cosa fai in questo luogo? Che hai tu qui?".
4Rispose loro: "Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e io sono divenuto suo sacerdote".
5Gli dissero: "Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito".
6Il sacerdote rispose loro: "Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore".
I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza, secondo i costumi di quelli di Sidone, tranquillo e fiducioso; non c'era nella regione chi, usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidone e non avevano relazione con nessuno.
18,7 Lais: così era chiamata la città (Lesem secondo Gs 19,47) prima di cambiare il suo nome in Dan.
8Poi tornarono dai loro fratelli a Sorea e a Estaòl, e i fratelli chiesero loro: "Che notizie portate?".
9Quelli risposero: "Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il territorio ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare a prendere in possesso il territorio.
10Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. La terra è vasta e Dio ve l'ha consegnata nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra".
11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Sorea e da Estaòl, ben armati.
12Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearìm, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearìm, fu chiamato e si chiama fino ad oggi Accampamento di Dan.
13Di là passarono sulle montagne di Èfraim e giunsero alla casa di Mica.
14I cinque uomini che erano andati a esplorare la terra di Lais dissero ai loro fratelli: "Sapete che in queste case ci sono un efod, i terafìm e una statua di metallo fuso? Sappiate ora quello che dovete fare".
15Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono.
16Mentre i seicento uomini, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta,
17i cinque uomini che erano andati a esplorare il territorio, vennero, entrarono in casa, presero la statua di metallo fuso, l'efod e i terafìm. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati.
18Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua di metallo fuso, l'efod e i terafìm, il sacerdote disse loro: "Che cosa fate?".
19Quelli gli risposero: "Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te: essere sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?".
20Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafìm e la statua e si unì a quella gente.
21Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie.
22Essi erano già lontani dalla casa di Mica, quando i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti.
23Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: "Perché ti sei messo in armi?".
24Egli rispose: "Avete portato via gli dèi che mi ero fatto e il sacerdote, e ve ne siete andati. Ora che cosa mi resta? Come potete dunque dirmi: "Che cos'hai?"".
25I Daniti gli dissero: "Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa!".
26I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa.
27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatto e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e fiducioso; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.
28Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidone e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Recob. Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono.
29La chiamarono Dan dal nome di Dan, loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais.
E i Daniti eressero per loro uso la statua; Giònata, figlio di Ghersom, figlio di Mosè, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti, finché gli abitanti della regione furono deportati.
18,30 Giònata, figlio di Ghersom: non solo è levita legittimo, ma si riallaccia a Ghersom, figlio di Mosè, e dunque a Mosè stesso (vedi Es 2,22; 18,3). La deportazione a cui si accenna è forse quella operata da Tiglat-Pilèser III nel 734 a.C. (2Re 15,29).
31Essi misero in onore per proprio uso la statua, che Mica aveva fatto, finché la casa di Dio rimase a Silo.


Note al testo

18,1 la tribù dei Daniti cercava un territorio: la tribù di Dan non riuscì a impossessarsi del proprio territorio, che si trovava a occidente di quello di Beniamino, perché gli Amorrei la respingevano verso la montagna (Gdc 1,34). Il grosso della tribù fu perciò costretto a emigrare; tuttavia una parte rimase nel territorio originario come attesta la storia di Sansone, cronologicamente posteriore.
18,7 Lais: così era chiamata la città (Lesem secondo Gs 19,47) prima di cambiare il suo nome in Dan.
18,30 Giònata, figlio di Ghersom: non solo è levita legittimo, ma si riallaccia a Ghersom, figlio di Mosè, e dunque a Mosè stesso (vedi Es 2,22; 18,3). La deportazione a cui si accenna è forse quella operata da Tiglat-Pilèser III nel 734 a.C. (2Re 15,29).