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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Giuditta - 7

Giuditta

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AT ebraico

CEI 2008 7 Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto il suo esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi alleati di mettersi in marcia contro Betùlia, di occupare le vie d'accesso alla montagna e di attaccare battaglia contro gli Israeliti.
7,1-32 Blocco delle fonti idriche di Betùlia
CEI 2008 7,2In quel giorno ogni uomo valido fra loro si mise in marcia. Il loro esercito si componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli addetti ai servizi e gli altri che erano a piedi con loro, una moltitudine immensa.
CEI 2008 7,3Essi si accamparono nella valle vicino a Betùlia, oltre la sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotàim fino a Belbàim ed estendendosi da Betùlia fino a Kiamòn, che è di fronte a Èsdrelon.
CEI 2008 7,4Gli Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si dicevano l'un l'altro: "Ora costoro inghiottiranno la faccia di tutta la terra e neppure i monti più alti né le valli né i colli potranno resistere al loro urto".
CEI 2008 7,5Ognuno prese la sua armatura e, dopo aver acceso fuochi sulle torri, stettero in guardia tutta quella notte.
CEI 2008 7,6Il giorno seguente Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che erano a Betùlia,
CEI 2008 7,7controllò le vie di accesso alla loro città, ispezionò le sorgenti d'acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno guarnigioni di uomini armati, fece ritorno tra i suoi.
CEI 2008 7,8Allora gli si avvicinarono tutti i capi dei figli di Esaù e tutti i capi del popolo di Moab e gli strateghi della costa e gli dissero:
CEI 2008 7,9"Il nostro signore voglia ascoltare una parola, per evitare che il tuo esercito vada in rotta.
CEI 2008 7,10Questo popolo degli Israeliti non si affida alle sue lance, ma all'altezza dei monti sui quali essi vivono, e certo non è facile arrivare alle cime dei loro monti.
CEI 2008 7,11Quindi, signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e così non cadrà un solo uomo del tuo esercito.
CEI 2008 7,12Rimani fermo nel tuo accampamento, avendo buona cura di ogni uomo del tuo esercito; invece i tuoi gregari vadano a occupare la sorgente dell'acqua che sgorga alla radice del monte,
CEI 2008 7,13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betùlia. La sete li farà morire e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse per sorvegliare che nessuno possa uscire dalla città.
CEI 2008 7,14Così cadranno sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case.
CEI 2008 7,15Avrai così reso loro un terribile contraccambio, perché si sono ribellati e non hanno voluto venire incontro a te con intenzioni pacifiche".
CEI 2008 7,16Piacque questo discorso a Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si facesse come avevano proposto.
CEI 2008 7,17Si mosse quindi un distaccamento di Ammoniti e con essi cinquemila Assiri si accamparono nella vallata e occuparono gli acquedotti e le sorgenti d'acqua degli Israeliti.
CEI 2008 7,18A loro volta i figli di Esaù e gli Ammoniti salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a Dotàim. Spinsero altri loro uomini a meridione e a oriente di fronte a Egrebèl, che si trova vicino a Cus, nei pressi del torrente Mocmur. Il resto dell'esercito degli Assiri si accampò nella pianura, ricoprendo tutta l'estensione del terreno. Le tende e gli equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché in realtà essi erano una turba immensa.
CEI 2008 7,19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore, loro Dio, con l'animo in preda all'abbattimento, perché da ogni parte i nemici li avevano circondati e non c'era via di scampo.
CEI 2008 7,20Il campo degli Assiri al completo, fanti, carri e cavalieri, rimase fermo tutt'intorno per trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betùlia ogni riserva d'acqua.
CEI 2008 7,21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più bere a sazietà neppure per un giorno, perché davano da bere in quantità razionata.
CEI 2008 7,22Incominciarono a cadere sfiniti i loro bambini; le donne e i giovani venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei passaggi delle porte, e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia.
CEI 2008 7,23Allora tutto il popolo si radunò intorno a Ozia e ai capi della città, con giovani, donne e fanciulli, e alzando grida dissero davanti a tutti gli anziani:
CEI 2008 7,24"Sia giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno rifiutando di proporre la pace agli Assiri.
CEI 2008 7,25Ora non c'è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali.
CEI 2008 7,26Ormai chiamateli e consegnate l'intera città al popolo di Oloferne e a tutto il suo esercito perché la saccheggino.
CEI 2008 7,27È meglio per noi essere loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma almeno avremo salva la vita e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l'ultimo respiro.
CEI 2008 7,28Chiamiamo a testimone contro di voi il cielo e la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come quella in cui siamo oggi".
CEI 2008 7,29Vi fu allora un pianto generale in mezzo all'assemblea e a gran voce gridarono suppliche al Signore Dio.
CEI 2008 7,30Ozia rispose loro: "Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore, nostro Dio, rivolgerà di nuovo la sua misericordia su di noi; non è possibile che egli ci abbandoni fino all'ultimo.
CEI 2008 7,31Ma se proprio passeranno questi giorni e non ci arriverà alcun aiuto, farò come avete detto voi".
CEI 2008 7,32Così rimandò il popolo, ciascuno al proprio posto di difesa, ed essi tornarono sulle mura e sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma tutti nella città erano in grande costernazione.