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CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 14

Genesi

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14 Al tempo di Amrafèl re di Sinar, di Ariòc re di Ellasàr, di Chedorlaòmer re dell'Elam e di Tidal re di Goìm,
14,1-24 Non è possibile spiegare il contesto storico di questo episodio e anche molti luoghi sfuggono a ogni identificazione; è però chiaro che le vicende coinvolgono la zona del Mar Morto.
2costoro mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Seboìm, e contro il re di Bela, cioè Soar.
3Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddìm, cioè del Mar Morto.
4Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaòmer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati.
5Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaòmer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaìm ad Astarot-Karnàim, gli Zuzìm ad Am, gli Emìm a Save-Kiriatàim
6e gli Urriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto.
7Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispàt, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano a Casesòn-Tamar.
8Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Seboìm e il re di Bela, cioè Soar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddìm, contro di essi,
9cioè contro Chedorlaòmer re dell'Elam, Tidal re di Goìm, Amrafèl re di Sinar e Ariòc re di Ellasàr: quattro re contro cinque.
10La valle di Siddìm era piena di pozzi di bitume; messi in fuga, il re di Sòdoma e il re di Gomorra vi caddero dentro, mentre gli altri fuggirono sulla montagna.
11Gli invasori presero tutti i beni di Sòdoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono.
12Prima di andarsene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto a Sòdoma.
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo, che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner, i quali erano alleati di Abram.
14Quando Abram seppe che suo fratello era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan.
15Fece delle squadre, lui e i suoi servi, contro di loro, li sconfisse di notte e li inseguì fino a Coba, a settentrione di Damasco.
16Recuperò così tutti i beni e anche Lot suo fratello, i suoi beni, con le donne e il popolo.
17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaòmer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella valle di Save, cioè la valle del Re.
Intanto Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo
14,18-20 Appare, senza preparazione e senza spiegazioni, la figura di Melchìsedek (vedi anche Sal 110,4): è sacerdote-re di Salem, ossia di Gerusalemme; non è ebreo, ma benedice Abramo in nome di Dio. Pagandogli la decima, Abramo rende omaggio in anticipo a Gerusalemme, città che in futuro sarà la sede del tempio. Nel sacerdozio di Melchìsedek la lettera agli Ebrei scorge una prefigurazione del sacerdozio unico ed eterno di Gesù (Eb 5-7).
19e benedisse Abram con queste parole:

"Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
20e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici".

Ed egli diede a lui la decima di tutto.
21Il re di Sòdoma disse ad Abram: "Dammi le persone; i beni prendili per te".
22Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra:
23né un filo né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram.
24Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Aner, Escol e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte".


Note al testo

14,1-24 Non è possibile spiegare il contesto storico di questo episodio e anche molti luoghi sfuggono a ogni identificazione; è però chiaro che le vicende coinvolgono la zona del Mar Morto.
14,18-20 Appare, senza preparazione e senza spiegazioni, la figura di Melchìsedek (vedi anche Sal 110,4): è sacerdote-re di Salem, ossia di Gerusalemme; non è ebreo, ma benedice Abramo in nome di Dio. Pagandogli la decima, Abramo rende omaggio in anticipo a Gerusalemme, città che in futuro sarà la sede del tempio. Nel sacerdozio di Melchìsedek la lettera agli Ebrei scorge una prefigurazione del sacerdozio unico ed eterno di Gesù (Eb 5-7).