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CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 19

Genesi

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Nova Vulgata

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CEI 2008 19 19,1 I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra.
Nova Vulgata Gn19,1Veneruntque duo angeli Sodomam vespere, sedente Lot in foribus civitatis. Qui cum vidisset eos, surrexit et ivit obviam eis adoravitque pronus in terram
CEI 2008 19,2E disse: "Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada". Quelli risposero: "No, passeremo la notte sulla piazza".
Nova Vulgata Gn19,2et dixit: «Obsecro, domini mei, declinate in domum pueri vestri et pernoctate; lavate pedes vestros et mane proficiscemini in viam vestram». Qui dixerunt: «Minime, sed in platea pernoctabimus». 
CEI 2008 19,3Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere pani azzimi e così mangiarono.
Nova Vulgata Gn19,3Compulit illos oppido, et diverterunt ad eum. Ingressisque domum illius fecit convivium et coxit azyma, et comederunt.

CEI 2008 19,4Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo.
Nova Vulgata
Gn19,4Prius autem quam irent cubitum, viri civitatis, viri Sodomae, vallaverunt domum a iuvene usque ad senem, omnis populus simul.
CEI 2008 Chiamarono Lot e gli dissero: "Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!".
19,5-9 Lot si oppone alla violenza e alla violazione dell’ospitalità. L’offerta delle figlie ai malvagi, difficile da capire secondo i nostri criteri, vuole comunque sottolineare il carattere sacro dell’ospite.
Nova Vulgata Gn19,5Vocaveruntque Lot et dixerunt ei: «Ubi sunt viri, qui introierunt ad te nocte? Educ illos ad nos, ut cognoscamus eos».
CEI 2008 19,6Lot uscì verso di loro sulla soglia e, dopo aver chiuso la porta dietro di sé,
Nova Vulgata Gn19,6Egressus ad eos Lot post tergum occludens ostium ait:
CEI 2008 19,7disse: "No, fratelli miei, non fate del male!
Nova Vulgata Gn19,7«Nolite, quaeso, fratres mei, nolite malum hoc facere.
CEI 2008 19,8Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all'ombra del mio tetto".
Nova Vulgata Gn19,8Ecce, habeo duas filias, quae necdum cognoverunt virum; educam eas ad vos, et facite eis sicut placuerit vobis, dummodo viris istis nihil faciatis; ideo enim ingressi sunt sub umbra tecti mei».
CEI 2008 19,9Ma quelli risposero: "Tìrati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!". E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si fecero avanti per sfondare la porta.
Nova Vulgata Gn19,9At illi dixerunt: «Recede illuc». Et rursus: «Unus ingressus est, inquiunt, ut advena et vult iudicare? Te ergo ipsum magis quam hos affligemus». Vimque faciebant Lot vehementissime, iamque prope erat, ut effringerent fores.
CEI 2008 19,10Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero la porta;
Nova Vulgata Gn19,10Et ecce miserunt manum viri et introduxerunt ad se Lot clauseruntque ostium;
CEI 2008 19,11colpirono di cecità gli uomini che erano all'ingresso della casa, dal più piccolo al più grande, così che non riuscirono a trovare la porta.
Nova Vulgata Gn19,11et eos, qui foris erant, percusserunt caecitate a minimo usque ad maximum, ita ut ostium invenire non possent.
CEI 2008 19,12Quegli uomini dissero allora a Lot: "Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo.
Nova Vulgata
Gn19,12Dixerunt autem viri ad Lot: «Habes hic quempiam tuorum? Generum et filios et filias et omnes, qui tui sunt in urbe, educ de loco hoc:
CEI 2008 19,13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli".
Nova Vulgata Gn19,13delebimus enim locum istum, eo quod increverit clamor contra eos coram Domino, qui misit nos, ut perdamus eam».
CEI 2008 19,14Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: "Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!". Ai suoi generi sembrò che egli volesse scherzare.
Nova Vulgata Gn19,14Egressus itaque Lot locutus est ad generos suos, qui accepturi erant filias eius, et dixit: «Surgite, egredimini de loco isto, quia delebit Dominus civitatem». Et visus est eis quasi ludens loqui.

CEI 2008 19,15Quando apparve l'alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: "Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città".
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Gn19,15Cumque esset mane, cogebant eum angeli dicentes: «Surge, tolle uxorem tuam et duas filias, quas habes hic, ne pereas in scelere civitatis».
CEI 2008 19,16Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città.
Nova Vulgata Gn19,16Tardante illo, apprehenderunt viri manum eius et manum uxoris ac duarum filiarum eius, eo quod parceret Dominus illi.
CEI 2008 19,17Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: "Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!".
Nova Vulgata Gn19,17Et eduxerunt eum posueruntque extra civitatem. Ibi locutus est: «Salvare, agitur de vita tua; noli respicere post tergum, nec stes in omni circa regione; sed in monte salvum te fac, ne pereas».
CEI 2008 19,18Ma Lot gli disse: "No, mio signore!
Nova Vulgata Gn19,18Dixitque Lot ad eos: «Non, quaeso, Domine.
CEI 2008 19,19Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia.
Nova Vulgata Gn19,19Ecce invenit servus tuus gratiam coram te, et magnificasti misericordiam tuam, quam fecisti mecum, ut salvares animam meam; nec possum in monte salvari, ne forte apprehendat me malum et moriar.
CEI 2008 19,20Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù - non è una piccola cosa? - e così la mia vita sarà salva".
Nova Vulgata Gn19,20Ecce, civitas haec iuxta, ad quam possum fugere, parva, et salvabor in ea ― ­ numquid non modica est? ― ­ et vivet anima mea».
CEI 2008 19,21Gli rispose: "Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato.
Nova Vulgata Gn19,21Dixitque ad eum: «Ecce, etiam in hoc suscepi preces tuas, ut non subvertam urbem, pro qua locutus es.
CEI 2008 19,22Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato". Perciò quella città si chiamò Soar.
Nova Vulgata Gn19,22Festina et salvare ibi, quia non potero facere quidquam, donec ingrediaris illuc». Idcirco vocatum est nomen urbis illius Segor.

CEI 2008 Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar,
19,23-25 La punizione di Sòdoma e Gomorra verrà ripresa più volte come esemplare (vedi Is 1,9-10; Ez 16,49; Mt 10,15; 2Pt 2,6); il messaggio fondamentale è che il male non può che generare morte, come succede a quelle terre che, da fertilissime (Gen 13,10), diventano spettrali.
Nova Vulgata
Gn19,23Sol egressus est super terram, et Lot ingressus est Segor.
CEI 2008 19,24quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore.
Nova Vulgata Gn19,24Igitur Dominus pluit super Sodomam et Gomorram sulphur et ignem a Domino de caelo
CEI 2008 19,25Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo.
Nova Vulgata Gn19,25et subvertit civitates has et omnem circa regionem, universos habitatores urbium et cuncta terrae virentia.
CEI 2008 19,26Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale.
Nova Vulgata Gn19,26Respiciensque uxor eius post se versa est in statuam salis.

CEI 2008 19,27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore;
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Gn19,27Abraham autem consurgens mane venit ad locum, ubi steterat prius cum Domino,
CEI 2008 19,28contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.
Nova Vulgata Gn19,28intuitus est Sodomam et Gomorram et universam terram regionis illius; viditque ascendentem favillam de terra quasi fornacis fumum.
CEI 2008 19,29Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
Nova Vulgata Gn19,29Cum enim subverteret Deus civitates regionis illius, recordatus Abrahae liberavit Lot de subversione urbium, in quibus habitaverat.

Lot e le figlie
CEI 2008 Poi Lot partì da Soar e andò ad abitare sulla montagna con le sue due figlie, perché temeva di restare a Soar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie.
19,30-38 Il racconto spiega le origini dei Moabiti e degli Ammoniti, gettando implicitamente discredito su questi popoli vicini e rivali d’Israele.
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Gn19,30Ascenditque Lot de Segor et mansit in monte, duae quoque filiae eius cum eo; timuerat enim manere in Segor. Et mansit in spelunca ipse et duae filiae eius.
CEI 2008 19,31Ora la maggiore disse alla più piccola: "Nostro padre è vecchio e non c'è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, come avviene dappertutto.
Nova Vulgata Gn19,31Dixitque maior ad minorem: «Pater noster senex est, et nullus virorum remansit in terra, qui possit ingredi ad nos iuxta morem universae terrae.
CEI 2008 19,32Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così daremo vita a una discendenza da nostro padre".
Nova Vulgata Gn19,32Veni, inebriemus patrem nostrum vino dormiamusque cum eo, ut servare possimus ex patre nostro semen».
CEI 2008 19,33Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò.
Nova Vulgata Gn19,33Dederunt itaque patri suo bibere vinum nocte illa, et ingressa est maior dormivitque cum patre; at ille non sensit, nec quando accubuit filia nec quando surrexit.
CEI 2008 19,34All'indomani la maggiore disse alla più piccola: "Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va' tu a coricarti con lui; così daremo vita a una discendenza da nostro padre".
Nova Vulgata Gn19,34Altera quoque die dixit maior ad minorem: «Ecce, dormivi heri cum patre meo; demus ei bibere vinum etiam hac nocte, et ingressa dormies cum eo, ut salvemus semen de patre nostro».
CEI 2008 19,35Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando lei si coricò né quando lei si alzò.
Nova Vulgata Gn19,35Dederunt et illa nocte patri suo bibere vinum, ingressaque minor filia dormivit cum eo; et ne tunc quidem sensit, quando illa concubuerit vel quando surrexerit.
CEI 2008 19,36Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre.
Nova Vulgata Gn19,36Conceperunt ergo duae filiae Lot de patre suo.
CEI 2008 19,37La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti, che esistono ancora oggi.
Nova Vulgata Gn19,37Peperitque maior filium et vocavit nomen eius Moab; ipse est pater Moabitarum usque in praesentem diem.
CEI 2008 19,38Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò "Figlio del mio popolo". Costui è il padre degli Ammoniti, che esistono ancora oggi.


Nova Vulgata Gn19,38Minor quoque peperit filium et vocavit nomen eius Benammi (id est Filius populi mei); ipse est pater Ammonitarum usque hodie.