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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Giosuè - 6

Giosuè

6 Ora Gerico era sbarrata e sprangata davanti agli Israeliti; nessuno usciva né entrava.
6,1-27 Conquista di Gerico
Ritorna il vocabolario liturgico-cultuale dei tre capitoli precedenti. Nell’ultimo giorno, tutto il popolo si muove processionalmente dietro l’arca in totale silenzio. L’autore non vuole riferire le precise modalità che hanno portato alla conquista di Gerico, ma si limita a descrivere una liturgia guerriera che fa risaltare come l’esito dell’impresa sia da attribuire solo a Dio (v. 2).
La Gerico di Giosuè viene situata nell’attuale Tell es-Sultan, tre chilometri a nord-est della Gerico erodiana. Un’abbondante sorgente d’acqua fa della zona di Gerico un’oasi fertilissima, abitata fin dalla più remota antichità.
2Disse il Signore a Giosuè: "Vedi, consegno in mano tua Gerico e il suo re, pur essendo essi prodi guerrieri.
3Voi tutti idonei alla guerra, girerete intorno alla città, percorrendo una volta il perimetro della città. Farete così per sei giorni.
4Sette sacerdoti porteranno sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno, poi, girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti suoneranno le trombe.
5Quando si suonerà il corno d'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé".
6Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: "Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore".
7E al popolo disse: "Mettetevi in marcia e girate intorno alla città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore".
8Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di corno d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca dell'alleanza del Signore li seguiva.
9Il gruppo armato marciava davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia seguiva l'arca; si procedeva al suono delle trombe.
10Giosuè aveva dato quest'ordine al popolo: "Non lanciate il grido di guerra, non alzate la voce e non esca parola dalla vostra bocca fino al giorno in cui vi dirò di gridare. Allora griderete".
11L'arca del Signore girò intorno alla città, percorrendone il perimetro una volta. Poi tornarono nell'accampamento e passarono la notte nell'accampamento.
12Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore;
13i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore, procedevano suonando le trombe. Il gruppo armato marciava davanti a loro e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si procedeva al suono delle trombe.
14Il secondo giorno girarono intorno alla città una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.
15Il settimo giorno si alzarono allo spuntare dell'alba e girarono intorno alla città sette volte, secondo questo cerimoniale; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città.
16Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle trombe e Giosuè disse al popolo: "Lanciate il grido di guerra, perché il Signore vi consegna la città.
Questa città, con quanto vi è in essa, sarà votata allo sterminio per il Signore. Rimarrà in vita soltanto la prostituta Raab e chiunque è in casa con lei, perché ha nascosto i messaggeri inviati da noi.
6,17-19 Il racconto si interrompe per riportare l’interdetto, o sterminio, che Giosuè lancia contro la città, nel quadro della guerra santa. Si tratta di uno sterminio totale; così ancora in 8,20-26; 10,28-11,23. Era, questa, una pratica diffusa nell’antichità; ma l’immagine di uno sterminio generalizzato dei popoli della terra di Canaan, compiuto dagli Israeliti, viene smentita dal seguito dell’opera (vedi Gdc 1; 1Re 9,20-21). Questi stermini sono da considerare, per gran parte, creazioni dell’autore, fatte a scopo didattico-religioso: gli Israeliti non devono aver rapporti con i pagani.
18Quanto a voi, guardatevi da ciò che è votato allo sterminio: mentre operate la distruzione, non prendete nulla di ciò che è votato allo sterminio, altrimenti rendereste votato allo sterminio l'accampamento d'Israele e gli arrechereste una disgrazia.
19Tutto l'argento e l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro sono consacrati al Signore: devono entrare nel tesoro del Signore".
20Il popolo lanciò il grido di guerra e suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba e lanciò un grande grido di guerra, le mura della città crollarono su se stesse; il popolo salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e si impadronirono della città.
21Votarono allo sterminio tutto quanto c'era in città: uomini e donne, giovani e vecchi, buoi, pecore e asini, tutto passarono a fil di spada.
22Giosuè aveva detto ai due uomini che avevano esplorato la terra: "Entrate nella casa della prostituta, conducetela fuori con quanto le appartiene, come le avete giurato".
23Quei giovani esploratori entrarono e condussero fuori Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e quanto le apparteneva. Fecero uscire tutti quelli della sua famiglia e li posero fuori dell'accampamento d'Israele.
24Incendiarono poi la città e quanto vi era dentro. Destinarono però l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro al tesoro del tempio del Signore.
25Giosuè lasciò in vita la prostituta Raab, la casa di suo padre e quanto le apparteneva. Ella è rimasta in mezzo a Israele fino ad oggi, per aver nascosto gli inviati che Giosuè aveva mandato a esplorare Gerico.
In quella circostanza Giosuè fece giurare: "Maledetto davanti al Signore l'uomo che si metterà a ricostruire questa città di Gerico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!".
6,26 Il compimento di queste parole di Giosuè si ha in 1Re 16,34.
27Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutta la regione.


Note al testo

6,1-27 Conquista di Gerico
Ritorna il vocabolario liturgico-cultuale dei tre capitoli precedenti. Nell’ultimo giorno, tutto il popolo si muove processionalmente dietro l’arca in totale silenzio. L’autore non vuole riferire le precise modalità che hanno portato alla conquista di Gerico, ma si limita a descrivere una liturgia guerriera che fa risaltare come l’esito dell’impresa sia da attribuire solo a Dio (v. 2).
La Gerico di Giosuè viene situata nell’attuale Tell es-Sultan, tre chilometri a nord-est della Gerico erodiana. Un’abbondante sorgente d’acqua fa della zona di Gerico un’oasi fertilissima, abitata fin dalla più remota antichità.
6,17-19 Il racconto si interrompe per riportare l’interdetto, o sterminio, che Giosuè lancia contro la città, nel quadro della guerra santa. Si tratta di uno sterminio totale; così ancora in 8,20-26; 10,28-11,23. Era, questa, una pratica diffusa nell’antichità; ma l’immagine di uno sterminio generalizzato dei popoli della terra di Canaan, compiuto dagli Israeliti, viene smentita dal seguito dell’opera (vedi Gdc 1; 1Re 9,20-21). Questi stermini sono da considerare, per gran parte, creazioni dell’autore, fatte a scopo didattico-religioso: gli Israeliti non devono aver rapporti con i pagani.
6,26 Il compimento di queste parole di Giosuè si ha in 1Re 16,34.