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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Isaia - 13

Isaia

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Nova Vulgata

CEI 2008 13 Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia, figlio di Amoz.
13,1 ORACOLI CONTRO LE NAZIONI (13-23)
 Castigo di Babilonia
 L’oracolo contro Babilonia risale forse al tempo dell’esilio o all’epoca immediatamente successiva. I Babilonesi (della dinastia neobabilonese) avevano sconfitto gli Assiri verso la fine del VII sec., costruendo un nuovo grande impero e sottomettendo Giuda e Gerusalemme.
Nova Vulgata Is13,1Oraculum Babylonis, quod vidit Isaias filius Amos.

CEI 2008 13,2Su un monte brullo issate un segnale,
alzate per loro un grido;
fate cenni con la mano perché varchino
le porte dei nobili.
Nova Vulgata
Is13,2Super montem decalvatum levate signum,

exaltate vocem, levate manum,

et ingrediantur portas ducum.

CEI 2008 Io ho dato un ordine ai miei consacrati;
ho chiamato anche i miei prodi a strumento del mio sdegno,
entusiasti della mia grandezza.
13,3 consacrati: coloro che combattono sotto la guida del Signore. In altri passi biblici si tratta dell’esercito d’Israele; qui ci si riferisce ai Medi e forse anche ai Persiani. Vedi il v. .
Nova Vulgata
Is13,3Ego mandavi sanctificatis meis

et vocavi fortes meos ad iram meam,

exsultantes in gloria mea.

CEI 2008 13,4Frastuono di folla sui monti,
simile a quello di un popolo immenso.
Frastuono fragoroso di regni,
di nazioni radunate.
Il Signore degli eserciti passa in rassegna
un esercito di guerra.
Nova Vulgata
Is13,4Vox multitudinis in montibus quasi populi ingentis,

vox sonitus regnorum gentium congregatarum.

Dominus exercituum recenset militiam belli;

CEI 2008 13,5Vengono da una terra lontana,
dall'estremo orizzonte,
il Signore e le armi della sua collera,
per devastare tutta la terra.
Nova Vulgata
Is13,5veniunt de terra procul a termino caeli,

Dominus et vasa furoris eius,

ut disperdat omnem terram.

CEI 2008 13,6Urlate, perché è vicino il giorno del Signore;
esso viene come una devastazione
da parte dell'Onnipotente.
Nova Vulgata
Is13,6Ululate, quia prope est dies Domini;

quasi vastitas a Domino veniet.

CEI 2008 13,7Perciò tutte le mani sono fiacche,
ogni cuore d'uomo viene meno.
Nova Vulgata
Is13,7Propter hoc omnes manus dissolventur,

et omne cor hominis tabescet.

CEI 2008 13,8Sono costernati. Spasimi e dolori li prendono,
si contorcono come una partoriente.
Ognuno osserva sgomento il suo vicino:
i loro volti sono volti di fiamma.
Nova Vulgata
Is13,8Perterrebuntur.

Torsiones et dolores tenebunt eos,

quasi parturiens dolebunt;

unusquisque ad proximum suum stupebit:

facies combustae vultus eorum.

CEI 2008 13,9Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
con sdegno, ira e furore,
per fare della terra un deserto,
per sterminarne i peccatori.
Nova Vulgata
Is13,9Ecce dies Domini venit,

crudelis et indignationis plenus

et irae furorisque,

ad ponendam terram in solitudinem,

et peccatores eius conteret de ea.

CEI 2008 13,10Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni
non daranno più la loro luce;
il sole si oscurerà al suo sorgere
e la luna non diffonderà la sua luce.
Nova Vulgata
Is13,10Quoniam stellae caeli et sidera eius

non expandent lumen suum;

obtenebratus est sol in ortu suo,

et luna non splendebit in lumine suo.

CEI 2008 13,11Io punirò nel mondo la malvagità
e negli empi la loro iniquità.
Farò cessare la superbia dei protervi
e umilierò l'orgoglio dei tiranni.
Nova Vulgata
Is13,11Et visitabo super orbem propter mala

et super impios propter iniquitatem eorum;

et quiescere faciam superbiam protervorum

et arrogantiam fortium humiliabo.

CEI 2008 13,12Renderò l'uomo più raro dell'oro fino
e i mortali più rari dell'oro di Ofir.
Nova Vulgata
Is13,12Pretiosior erit vir auro

et homo mundo obryzo.

CEI 2008 13,13Allora farò tremare i cieli
e la terra si scuoterà dalle fondamenta
per lo sdegno del Signore degli eserciti,
nel giorno della sua ira ardente.
Nova Vulgata
Is13,13Super hoc caelum turbabo,

et movebitur terra de loco suo

in indignatione Domini exercituum

et in die irae furoris eius.

CEI 2008 13,14Allora avverrà come a una gazzella impaurita
e come a un gregge che nessuno raduna:
ognuno si dirigerà verso il suo popolo,
ognuno correrà verso la sua terra.
Nova Vulgata
Is13,14Et erit quasi damula fugiens et quasi ovis,

et non erit qui congreget;

unusquisque ad populum suum convertetur,

et singuli ad terram suam fugient.

CEI 2008 Quanti saranno trovati, saranno trafitti,
quanti saranno presi, periranno di spada.
13,15-18  saranno trafitti… saranno sfracellati…: il linguaggio di questi versetti riflette le pratiche crudeli diffuse in quel tempo. Si vuole così sottolineare la distruzione completa dei nemici di Dio.
Nova Vulgata
Is13,15Omnis, qui inventus fuerit, occidetur,

et omnis, qui captus fuerit, cadet in gladio;

CEI 2008 13,16I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
saranno saccheggiate le loro case,
violentate le loro mogli.
Nova Vulgata
Is13,16infantes eorum allidentur in oculis eorum,

diripientur domus eorum,

et uxores eorum violabuntur.

CEI 2008 Ecco, io suscito contro di loro i Medi,
che non pensano all'argento
né si curano dell'oro.
13,17 Con il termine Medi si indicano probabilmente anche i Persiani: i due popoli erano stati riuniti nello stesso impero da Ciro. Si allude forse alla conquista di Babilonia da parte di Ciro nel 539.
Nova Vulgata
Is13,17Ecce ego suscitabo super eos Medos,

qui argentum non quaerant nec aurum velint;

CEI 2008 13,18Con i loro archi abbatteranno i giovani,
non avranno pietà del frutto del ventre,
i loro occhi non avranno pietà dei bambini.
Nova Vulgata
Is13,18sed arcus pueros prosternent

et fructui uteri non miserebuntur.

CEI 2008 13,19Babilonia, perla dei regni,
splendore orgoglioso dei Caldei,
sarà sconvolta da Dio come Sòdoma e Gomorra.
Nova Vulgata
Is13,19Et erit Babylon, splendor regnorum,

inclita superbia Chaldaeorum,

sicut cum subvertit Dominus Sodomam et Gomorram.

CEI 2008 13,20Non sarà abitata mai più né popolata
di generazione in generazione.
L'Arabo non vi pianterà la sua tenda
né i pastori vi faranno sostare le greggi.
Nova Vulgata
Is13,20Non habitabitur usque in finem

et non fundabitur usque ad generationem et generationem,

nec ponet ibi tentoria Arabs,

nec pastores accubare facient ibi,

CEI 2008 Ma vi si stabiliranno le bestie selvatiche,
i gufi riempiranno le loro case,
vi faranno dimora gli struzzi,
vi danzeranno i sàtiri.
13,21 sàtiri: gli spiriti maligni che si riteneva abitassero il deserto. Vedi anche 34,14.
Nova Vulgata
Is13,21sed accubabunt ibi bestiae,

et replebunt domus eorum ululae,

et habitabunt ibi struthiones,

et pilosi saltabunt ibi;

CEI 2008 13,22Urleranno le iene nei loro palazzi,
gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
i suoi giorni non saranno prolungati.


Nova Vulgata
Is13,22et respondebunt ibi hyaenae in aedibus eius,

et thoes in delubris voluptatis.

Prope est ut veniat tempus eius,

et dies eius non elongabuntur.