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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Isaia - 42

Isaia

42 Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
42,1-4  Primo canto del Servo
 Si tratta del primo di quattro brani (gli altri si trovano in 49,1-6; 50,4-11; 52,13-53,12) in cui il titolo di servo viene applicato non a un gruppo di persone, a una comunità, ma a un individuo (altrove, in questi stessi capitoli, il titolo è invece chiaramente riferito al popolo d’Israele). Questo servo ha caratteristiche regali e profetiche. Nel NT e nella tradizione cristiana la figura del Servo è stata intesa in senso messianico: Gesù Cristo, re e profeta, è il vero Servo del Signore. In particolare, il brano di 42,1-4 è ripreso da Mt 12,17-21.
 Ho posto il mio spirito su di lui: l’effusione dello spirito rimanda all’investitura regale (vedi ad es. 1Sam 16,12-13) e all’oracolo messianico di 11,1-2. Questo versetto è, in parte, ripreso nei vangeli quando si narra il battesimo di Gesù (Mt 3,16-17; Mc 1,11; vedi anche Lc 3,22).
2Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
3non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
4Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Così dice il Signore Dio,
che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ciò che vi nasce,
dà il respiro alla gente che la abita
e l'alito a quanti camminano su di essa:
42,5-9 Chiamato per la giustizia
È difficile stabilire con precisione se le parole divine siano rivolte al Servo, di cui si parlava nei vv. , o al re persiano Ciro, evocato come liberatore per incarico divino.
6"Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
7perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
8Io sono il Signore: questo è il mio nome;
non cederò la mia gloria ad altri,
né il mio onore agli idoli.
9I primi fatti, ecco, sono avvenuti
e i nuovi io preannuncio;
prima che spuntino,
ve li faccio sentire".
Cantate al Signore un canto nuovo,
lodatelo dall'estremità della terra;
voi che andate per mare e quanto esso contiene,
isole e loro abitanti.
42,10-17 Inno di vittoria
Esultino il deserto e le sue città,
i villaggi dove abitano quelli di Kedar;
acclamino gli abitanti di Sela,
dalla cima dei monti alzino grida.
42,11  Kedar: tribù araba. Sela: città del territorio di Edom, forse la stessa che più tardi sarà chiamata Petra e si trova oggi in Giordania.
12Diano gloria al Signore
e nelle isole narrino la sua lode.
Il Signore avanza come un prode,
come un guerriero eccita il suo ardore;
urla e lancia il grido di guerra,
si mostra valoroso contro i suoi nemici.
42,13 come un prode: l’immagine di Dio come prode guerriero è abbastanza frequente nell’AT. Indica il suo intervento potente nelle vicende umane, per salvare e liberare.
"Per molto tempo ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente,
gemerò e mi affannerò insieme.
42,14 come una partoriente: l’originale immagine della partoriente, riferita a Dio, sottolinea la novità e l’importanza dell’opera divina.
15Renderò aridi monti e colli,
farò seccare tutta la loro erba;
trasformerò i fiumi in terraferma
e prosciugherò le paludi.
16Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono,
li guiderò per sentieri sconosciuti;
trasformerò davanti a loro le tenebre in luce,
i luoghi aspri in pianura.
Tali cose io ho fatto e non cesserò di fare".
17Retrocedono pieni di vergogna
quanti sperano in un idolo,
quanti dicono alle statue: "Voi siete i nostri dèi".
Sordi, ascoltate,
ciechi, volgete lo sguardo per vedere.
42,18-25 Cecità e sordità d’Israele
Chi è cieco, se non il mio servo?
Chi è sordo come il messaggero che io invio?
Chi è cieco come il mio privilegiato?
Chi è cieco come il servo del Signore?
42,19 Il titolo servo, a differenza di , qui è riferito chiaramente a Israele.
20Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione,
hai aperto gli orecchi, ma senza sentire.
21Il Signore si compiacque, per amore della sua giustizia,
di dare una legge grande e gloriosa.
22Eppure questo è un popolo saccheggiato e spogliato;
sono tutti presi con il laccio nelle caverne,
sono rinchiusi in prigioni.
Sono divenuti preda e non c'era un liberatore,
saccheggio e non c'era chi dicesse: "Restituisci".
23Chi fra voi porge l'orecchio a questo,
vi fa attenzione e ascolta per il futuro?
24Chi abbandonò Giacobbe al saccheggio,
Israele ai predoni?
Non è stato forse il Signore contro cui peccò,
non avendo voluto camminare per le sue vie
e non avendo osservato la sua legge?
25Egli, perciò, ha riversato su di lui
la sua ira ardente e la violenza della guerra,
che lo ha avvolto nelle sue fiamme
senza che egli se ne accorgesse,
lo ha bruciato, senza che vi facesse attenzione.


Note al testo

42,1-4  Primo canto del Servo
 Si tratta del primo di quattro brani (gli altri si trovano in 49,1-6; 50,4-11; 52,13-53,12) in cui il titolo di servo viene applicato non a un gruppo di persone, a una comunità, ma a un individuo (altrove, in questi stessi capitoli, il titolo è invece chiaramente riferito al popolo d’Israele). Questo servo ha caratteristiche regali e profetiche. Nel NT e nella tradizione cristiana la figura del Servo è stata intesa in senso messianico: Gesù Cristo, re e profeta, è il vero Servo del Signore. In particolare, il brano di 42,1-4 è ripreso da Mt 12,17-21.
 Ho posto il mio spirito su di lui: l’effusione dello spirito rimanda all’investitura regale (vedi ad es. 1Sam 16,12-13) e all’oracolo messianico di 11,1-2. Questo versetto è, in parte, ripreso nei vangeli quando si narra il battesimo di Gesù (Mt 3,16-17; Mc 1,11; vedi anche Lc 3,22).
42,5-9 Chiamato per la giustizia
È difficile stabilire con precisione se le parole divine siano rivolte al Servo, di cui si parlava nei vv. , o al re persiano Ciro, evocato come liberatore per incarico divino.
42,10-17 Inno di vittoria
42,11  Kedar: tribù araba. Sela: città del territorio di Edom, forse la stessa che più tardi sarà chiamata Petra e si trova oggi in Giordania.
42,13 come un prode: l’immagine di Dio come prode guerriero è abbastanza frequente nell’AT. Indica il suo intervento potente nelle vicende umane, per salvare e liberare.
42,14 come una partoriente: l’originale immagine della partoriente, riferita a Dio, sottolinea la novità e l’importanza dell’opera divina.
42,18-25 Cecità e sordità d’Israele
42,19 Il titolo servo, a differenza di , qui è riferito chiaramente a Israele.