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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Proverbi - 22

Proverbi

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Nova Vulgata

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CEI 2008 22 Un buon nome è preferibile a grandi ricchezze
e la benevolenza altrui vale più dell'argento e dell'oro.
22,1-16 Raccomandazioni varie
Nova Vulgata
Prv22,1Melius est nomen bonum quam divitiae multae,

super argentum et aurum gratia bona.
CEI 2008 22,2Il ricco e il povero s'incontrano in questo:
il Signore ha creato l'uno e l'altro.
Nova Vulgata
Prv22,2Dives et pauper obviaverunt sibi:

utriusque operator est Dominus.
CEI 2008 22,3L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
Nova Vulgata
Prv22,3Callidus vidit malum et abscondit se;

simplices pertransierunt et afflicti sunt damno.
CEI 2008 22,4Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio,
la ricchezza, l'onore e la vita.
Nova Vulgata
Prv22,4Praemium modestiae timor Domini,

divitiae et gloria et vita.
CEI 2008 22,5Spine e tranelli sono sulla via del perverso;
chi ha cura di se stesso se ne tiene lontano.
Nova Vulgata
Prv22,5Spinae et laquei in via perversi,

custos autem animae suae longe recedit ab eis.
CEI 2008 22,6Indirizza il giovane sulla via da seguire;
neppure da vecchio se ne allontanerà.
Nova Vulgata
Prv22,6Institue adulescentem iuxta viam suam;

etiam cum senuerit, non recedet ab ea.
CEI 2008 22,7Il ricco domina sul povero
e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore.
Nova Vulgata
Prv22,7Dives pauperibus imperat;

et, qui accipit mutuum, servus est fenerantis.
CEI 2008 22,8Chi semina ingiustizia raccoglie miseria
e il bastone che usa nella sua collera svanirà.
Nova Vulgata
Prv22,8Qui seminat iniquitatem, metet mala

et virga irae suae consummabitur.
CEI 2008 22,9Chi è generoso sarà benedetto,
perché egli dona del suo pane al povero.
Nova Vulgata
Prv22,9Qui bono oculo est, benedicetur,

de panibus enim suis dedit pauperi.
CEI 2008 22,10Scaccia lo spavaldo e la discordia se ne andrà:
cesseranno i litigi e gli insulti.
Nova Vulgata
Prv22,10Eice derisorem, et exibit cum eo iurgium;

cessabuntque causae et contumeliae.
CEI 2008 22,11Chi ama la schiettezza del cuore
e la benevolenza sulle labbra, sarà amico del re.
Nova Vulgata
Prv22,11Qui diligit cordis munditiam,

propter gratiam labiorum suorum habebit amicum regem.
CEI 2008 22,12Gli occhi del Signore custodiscono la scienza:
in tal modo egli confonde le parole del perfido.
Nova Vulgata
Prv22,12Oculi Domini custodiunt scientiam,

et supplantantur verba iniqui.
CEI 2008 22,13Il pigro dice: "C'è un leone là fuori:
potrei essere ucciso in mezzo alla strada".
Nova Vulgata
Prv22,13Dicit piger: «Leo est foris,

in medio platearum occidendus sum».
CEI 2008 22,14La bocca delle straniere è una fossa profonda:
vi cade colui che è in ira al Signore.
Nova Vulgata
Prv22,14Fovea profunda os alienae;

cui iratus est Dominus, incidet in eam.
CEI 2008 22,15La stoltezza è legata al cuore del fanciullo,
ma il bastone della correzione l'allontana da lui.
Nova Vulgata
Prv22,15Stultitia colligata est in corde pueri,

et virga disciplinae fugabit eam.
CEI 2008 22,16Chi opprime il povero non fa che arricchirlo,
chi dà a un ricco non fa che impoverirsi.
Nova Vulgata
Prv22,16Opprimis pauperem? Ipse augebit divitias suas.

Donas ditiori? Ipse egebis.
CEI 2008 Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti,
applica la tua mente alla mia istruzione:
22,17 INSEGNAMENTI DEI SAGGI (22,17-24,22)
-24,22 La terza raccolta di proverbi, che prende il nome dai sapienti evocati nel v. 17, è piuttosto breve e presenta elementi riconducibili a un testo sapienziale egiziano, conosciuto come Insegnamento di Amenemope (risalente al XIII-XII sec.). L’accenno alle trenta massime in 22,20 forse allude ai trenta capitoli (o “stanze”) di cui si componeva quel testo.
Invito all’ascolto
Nova Vulgata
Prv22,17Inclina aurem tuam et audi verba sapientium,

appone autem cor ad doctrinam meam,
CEI 2008 22,18ti saranno piacevoli se le custodirai nel tuo intimo,
se le terrai pronte sulle tue labbra.
Nova Vulgata
Prv22,18quia pulchra erunt, cum servaveris ea in ventre tuo,

et redundabunt in labiis tuis.
CEI 2008 22,19Perché sia riposta nel Signore la tua fiducia,
oggi le faccio conoscere a te.
Nova Vulgata
Prv22,19Ut sit in Domino fiducia tua,

ostendi ea tibi hodie.
CEI 2008 22,20Ecco, ho scritto per te trenta massime,
in materia di consigli e di saggezza,
Nova Vulgata
Prv22,20Nonne descripsi ea tibi nudiustertius

in cogitationibus et scientia,
CEI 2008 22,21perché tu sappia riferire in modo conveniente parole di verità
e possa riportarle a quelli che ti mandano.
Nova Vulgata
Prv22,21ut ostenderem tibi firmitatem verborum veritatis,

ut respondeas illi, qui misit te?
CEI 2008 Non depredare il povero perché egli è povero,
e non affliggere il misero in tribunale,
22,22-29 Consigli dettati dai saggi
Nova Vulgata
Prv22,22Non facias violentiam pauperi, quia pauper est,

neque conteras egenum in porta,
CEI 2008 22,23perché il Signore difenderà la loro causa
e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati.
Nova Vulgata
Prv22,23quia iudicabit Dominus causam eorum,

et anima spoliabit spoliatores.
CEI 2008 22,24Non ti associare a un collerico
e non praticare un uomo iracondo,
Nova Vulgata
Prv22,24Noli esse amicus homini iracundo,

neque ambules cum viro furioso,
CEI 2008 22,25per non abituarti alle sue maniere
e procurarti una trappola per la tua vita.
Nova Vulgata
Prv22,25ne forte discas semitas eius

et sumas scandalum animae tuae.
CEI 2008 22,26Non essere di quelli che danno la mano
e si fanno garanti dei debiti altrui,
Nova Vulgata
Prv22,26Noli esse cum his, qui iungunt manus suas

et qui vades se offerunt pro debitis:
CEI 2008 22,27perché, se poi non avrai da pagare,
si dovrebbe togliere il letto di sotto a te.
Nova Vulgata
Prv22,27si enim non habes unde restituas,

quid causae est ut tollat lectum tuum subter te?
CEI 2008 22,28Non spostare il confine antico,
che è stato posto dai tuoi padri.
Nova Vulgata
Prv22,28Ne transferas terminos antiquos,

quos posuerunt patres tui.
CEI 2008 22,29Hai visto un uomo sollecito nel lavoro?
Egli starà al servizio del re
e non al servizio di gente oscura!


Nova Vulgata
Prv22,29Vidisti virum velocem in opere suo:

coram regibus stabit nec erit ante ignobiles.