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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 42

Salmi

LAMENTO E NOSTALGIA DELL'ESULE
42 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.

42,1-43,5 L'identità di contenuto e la ripetizione dello stesso ritornello (42,6.12 e 43,5) fanno di questi due salmi una composizione unitaria, caratteriszzata dalla struggnte nostalgia che pervade l'animo del salmista. Lontano dal tempio e privato dello splendore del suo culto, egli vive nella sofferenza dell'esilio.
42,1 figli di Core: leviti addetti a compiti diversi nel tempio (vedi 1Cr 9,19; 26,19).
2 Come la cerva anela
ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela
a te, o Dio.

3 L'anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

4 Le lacrime sono il mio pane
giorno e notte,
mentre mi dicono sempre:
"Dov'è il tuo Dio?".

5 Questo io ricordo
e l'anima mia si strugge:
avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

6 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si rattrista l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dalla terra del Giordano e dell'Ermon,
dal monte Misar.

42,7 dalla terra del Giordano e dell’Ermon, dal monte Misar: il riferimento è alla zona delle sorgenti del fiume Giordano; il monte Ermon è al nord della terra di Canaan, mentre è incerta la localizzazione del monte Misar.
8 Un abisso chiama l'abisso
al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.

9 Di giorno il Signore mi dona il suo amore
e di notte il suo canto è con me,
preghiera al Dio della mia vita.

10 Dirò a Dio: "Mia roccia!
Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?".

11 Mi insultano i miei avversari
quando rompono le mie ossa,
mentre mi dicono sempre:
"Dov'è il tuo Dio?".

12 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.



Note al testo

42,1-43,5 L'identità di contenuto e la ripetizione dello stesso ritornello (42,6.12 e 43,5) fanno di questi due salmi una composizione unitaria, caratteriszzata dalla struggnte nostalgia che pervade l'animo del salmista. Lontano dal tempio e privato dello splendore del suo culto, egli vive nella sofferenza dell'esilio.
42,1 figli di Core: leviti addetti a compiti diversi nel tempio (vedi 1Cr 9,19; 26,19).
42,7 dalla terra del Giordano e dell’Ermon, dal monte Misar: il riferimento è alla zona delle sorgenti del fiume Giordano; il monte Ermon è al nord della terra di Canaan, mentre è incerta la localizzazione del monte Misar.