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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 44

Salmi

LAMENTO E PREGHIERA D’ISRAELE OPPRESSO
44 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.

44,1 Modello delle successive lamentazioni collettive, questa composizione offre alla comunità d’Israele i motivi che la inducono a sollecitare l’intervento di Dio, nella situazione di oppressione e di sconfitta. Più che essere situata in un momento preciso della storia, essa si adatta alle diverse situazioni di umiliazione che hanno accompagnato le vicende del popolo di Dio.
2 Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.

Tu, per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per farli prosperare hai distrutto i popoli.

44,3 le genti: gli abitanti della terra di Canaan quando vi entrò il popolo d'Israele.
4 Non con la spada, infatti, conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi.

5 Sei tu il mio re, Dio mio,
che decidi vittorie per Giacobbe.

6 Per te abbiamo respinto i nostri avversari,
nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.

7 Nel mio arco infatti non ho confidato,
la mia spada non mi ha salvato,

8 ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,
hai confuso i nostri nemici.

9 In Dio ci gloriamo ogni giorno
e lodiamo per sempre il tuo nome.

10 Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.

11 Ci hai fatto fuggire di fronte agli avversari
e quelli che ci odiano ci hanno depredato.

12 Ci hai consegnati come pecore da macello,
ci hai dispersi in mezzo alle genti.

13 Hai svenduto il tuo popolo per una miseria,
sul loro prezzo non hai guadagnato.

14 Hai fatto di noi il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.

15 Ci hai resi la favola delle genti,
su di noi i popoli scuotono il capo.

16 Il mio disonore mi sta sempre davanti
e la vergogna copre il mio volto,

17 per la voce di chi insulta e bestemmia
davanti al nemico e al vendicatore.

18 Tutto questo ci è accaduto
e non ti avevamo dimenticato,
non avevamo rinnegato la tua alleanza.

19 Non si era vòlto indietro il nostro cuore,
i nostri passi non avevano abbandonato il tuo sentiero;

20 ma tu ci hai stritolati in un luogo di sciacalli
e ci hai avvolti nell'ombra di morte.

21 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio
e teso le mani verso un dio straniero,

22 forse che Dio non lo avrebbe scoperto,
lui che conosce i segreti del cuore?

23 Per te ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello.

24 Svégliati! Perché dormi, Signore?
Déstati, non respingerci per sempre!

25 Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?

26 La nostra gola è immersa nella polvere,
il nostro ventre è incollato al suolo.

27 Àlzati, vieni in nostro aiuto!
Salvaci per la tua misericordia!



Note al testo

44,1 Modello delle successive lamentazioni collettive, questa composizione offre alla comunità d’Israele i motivi che la inducono a sollecitare l’intervento di Dio, nella situazione di oppressione e di sconfitta. Più che essere situata in un momento preciso della storia, essa si adatta alle diverse situazioni di umiliazione che hanno accompagnato le vicende del popolo di Dio.
44,3 le genti: gli abitanti della terra di Canaan quando vi entrò il popolo d'Israele.