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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 72

Salmi

LA GLORIA DEL REGNO MESSIANICO
72 Di Salomone.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;

72,1 Composto probabilmente in occasione della festa dell’intronizzazione di un re, questo salmo, in continuità con il Sal 2, ne delinea la figura ideale. I tratti salienti della regalità si manifestano nel praticare la giustizia e nel ricercare la pace. Il Signore, che Israele considera il suo vero re, non esita a porsi accanto all’uomo da lui stesso scelto e consacrato, per arricchirlo dei doni della prosperità, della vittoria e della stabilità. I vv. 5.11.17 costituiscono acclamazioni augurali che il popolo innalza al re, ma si aprono anche al più ampio orizzonte messianico. I vv. 18-20 concludono il secondo libro dei cinque in cui la tradizione ebraica suddivide il Salterio.
2 egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

3 Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.

4 Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero
e abbatta l'oppressore.

5 Ti faccia durare quanto il sole,
come la luna, di generazione in generazione.

6 Scenda come pioggia sull'erba,
come acqua che irrora la terra.

7 Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.

E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

72,8 Si delineano i confini ideali del regno davidico. I due mari sono forse il Mediterraneo e il Mar Rosso. Il fiume è l’Eufrate.
9 A lui si pieghino le tribù del deserto,
mordano la polvere i suoi nemici.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.

72,10 Vengono elencati alcuni popoli lontani che, in segno di sottomissione, recano i loro tributi. I nomi delle loro terre (Tarsis, isole, Saba e Seba) vogliono sottolineare la loro provenienza remota.
11 Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

12 Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.

13 Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

14 Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue.

15 Viva e gli sia dato oro di Arabia,
si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno.

16 Abbondi il frumento nel paese,
ondeggi sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorisca come il Libano,
la sua messe come l'erba dei campi.

17 Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

18 Benedetto il Signore, Dio d'Israele:
egli solo compie meraviglie.

19 E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.

20 Qui finiscono le preghiere di Davide, figlio di Iesse.



Note al testo

72,1 Composto probabilmente in occasione della festa dell’intronizzazione di un re, questo salmo, in continuità con il Sal 2, ne delinea la figura ideale. I tratti salienti della regalità si manifestano nel praticare la giustizia e nel ricercare la pace. Il Signore, che Israele considera il suo vero re, non esita a porsi accanto all’uomo da lui stesso scelto e consacrato, per arricchirlo dei doni della prosperità, della vittoria e della stabilità. I vv. 5.11.17 costituiscono acclamazioni augurali che il popolo innalza al re, ma si aprono anche al più ampio orizzonte messianico. I vv. 18-20 concludono il secondo libro dei cinque in cui la tradizione ebraica suddivide il Salterio.
72,8 Si delineano i confini ideali del regno davidico. I due mari sono forse il Mediterraneo e il Mar Rosso. Il fiume è l’Eufrate.
72,10 Vengono elencati alcuni popoli lontani che, in segno di sottomissione, recano i loro tributi. I nomi delle loro terre (Tarsis, isole, Saba e Seba) vogliono sottolineare la loro provenienza remota.