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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 91

Salmi

LA PROTEZIONE DIVINA
91 Chi abita al riparo dell'Altissimo
passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente.

91,1 L’orante che pronuncia questa preghiera sta per affrontare la notte nel tempio (“abitare al riparo dell'Altissimo”, v. 1), in attesa di ricevere, all’alba, l'oracolo di salvezza che il sacerdote gli rivolgerà nel nome del Signore (vv. 14-16). La notte si presenta con il suo carico di timori e di incubi, di pericoli e di paure, ma non incute paura a chi si affida totalmente a Dio e cerca rifugio sotto la sua protezione.
2 Io dico al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido".

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.

91,3-4 Il laccio indica pericolo, insidia; penne e ali che offrono rifugio e proteggono, sono immagini della sollecitudine di Dio per l’uomo.
4 Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

5 Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,

6 la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

7 Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire.

8 Basterà che tu apra gli occhi
e vedrai la ricompensa dei malvagi!

9 "Sì, mio rifugio sei tu, o Signore!".
Tu hai fatto dell'Altissimo la tua dimora:

10 non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.

Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

91,11-12 Questi versetti sono citati nell’episodio delle tentazioni di Gesù (Mt 4,6; Lc 4,10-11).
12 Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.

13 Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

14 "Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.

15 Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell'angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso.

16 Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza".



Note al testo

91,1 L’orante che pronuncia questa preghiera sta per affrontare la notte nel tempio (“abitare al riparo dell'Altissimo”, v. 1), in attesa di ricevere, all’alba, l'oracolo di salvezza che il sacerdote gli rivolgerà nel nome del Signore (vv. 14-16). La notte si presenta con il suo carico di timori e di incubi, di pericoli e di paure, ma non incute paura a chi si affida totalmente a Dio e cerca rifugio sotto la sua protezione.
91,3-4 Il laccio indica pericolo, insidia; penne e ali che offrono rifugio e proteggono, sono immagini della sollecitudine di Dio per l’uomo.
91,11-12 Questi versetti sono citati nell’episodio delle tentazioni di Gesù (Mt 4,6; Lc 4,10-11).