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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Sapienza - 17

Sapienza

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Interconfessionale

CEI 2008 17 I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare;
per questo le anime senza istruzione si sono ingannate.
17,1-20  Le tenebre come castigo degli Egiziani
 Il testo racchiuso in 17,1-18,4 contiene la riflessione sulla piaga delle tenebre (Es 10,21-23). Al castigo delle tenebre viene contrapposto il beneficio della luce, mediante il quale Dio rende visibile la protezione accordata agli Ebrei.
Interconfessionale Sap17,1Grandi sono le tue decisioni e difficili da spiegare:
perciò certi uomini ottusi si sono ingannati.
CEI 2008 Infatti gli ingiusti, avendo preteso di dominare il popolo santo,
prigionieri delle tenebre e incatenati a una lunga notte,
chiusi sotto i loro tetti, giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
17,2 lunga notte: simboleggia la condizione degli Egiziani, privi della luce della rivelazione di Dio. È anche immagine della condizione di peccato dell’empio (il giusto è, invece, nella luce).
Interconfessionale SapEra gente senza legge e senza fede
e pretendeva di dominare il popolo che ti appartiene.
Perciò sono diventati prigionieri delle tenebre;
una lunga notte li ha incatenati,
li ha ricoperti e tenuti sotto chiave,
lontani dalla tua mano che protegge.
Rimandi
17,2 lontani dalla tua mano che protegge cfr. Sap 14,3-5+.
Note al Testo
17,2 prigionieri delle tenebre: il capitolo 17 allude alla nona piaga d’Egitto (vedi Esodo 10,21-29).
CEI 2008 17,3Credendo di restare nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo oscuro dell'oblio,
furono dispersi, terribilmente spaventati
e sconvolti da visioni.
Interconfessionale Sap17,3Commettevano colpe in segreto
e si illudevano di non essere scoperti.
Pensavano di essere nascosti da una fitta nebbia
e di essere dimenticati da te.
Perciò furono dispersi,
colpiti da spavento terribile
e scossi dalla paura dei fantasmi.
CEI 2008 17,4Neppure il nascondiglio in cui si trovavano li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro
e apparivano lugubri spettri dai volti tristi.
Interconfessionale Sap17,4Nemmeno il nascondiglio dove si trovavano
li salvava dalla paura.
Attorno a loro c’era un frastuono assordante
e apparivano fantasmi cupi con lugubri volti.
CEI 2008 17,5Nessun fuoco, per quanto intenso, riusciva a far luce,
neppure le luci più splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare dall'alto quella notte cupa.
Interconfessionale Sap17,5Nemmeno la forza del fuoco riusciva a far luce
e gli astri si rifiutavano
di rischiarare dall’alto
quella notte buia.
CEI 2008 17,6Appariva loro solo una massa di fuoco, improvvisa, tremenda;
atterriti da quella fugace visione,
credevano ancora peggiori le cose che vedevano.
Interconfessionale Sap17,6Appariva soltanto un rogo
che seminava morte e terrore.
Per la paura, quando la visione scompariva,
quello che avevano visto pareva ancora peggiore.
CEI 2008 17,7Fallivano i ritrovati della magia,
e il vanto della loro saggezza era svergognato.
Interconfessionale SapRicorrere alla magia non serviva a niente:
la boria della loro scienza
subiva una cocente smentita.
Rimandi
17,7 impotenza della magia Es 7,12; 8,14.
CEI 2008 17,8Infatti quelli che promettevano di cacciare
timori e inquietudini dall'anima malata,
languivano essi stessi in un ridicolo timore.
Interconfessionale Sap17,8Promettevano infatti
di eliminare il timore e l’inquietudine
che gettano lo sconforto nei cuori.
Ma loro stessi erano sconvolti
da un’apprensione ridicola.
CEI 2008 17,9Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
messi in agitazione al passare delle bestie e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l'aria che in nessun modo si può evitare.
Interconfessionale Sap17,9Quando non c’era più motivo di aver paura,
li terrorizzavano il passaggio di bestie
e il sibilo dei serpenti.
CEI 2008 La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e, oppressa dalla coscienza, aumenta sempre le difficoltà.
17,10  coscienza (in greco syneidesis): il termine appare qui per la prima volta nella Bibbia greca; viene probabilmente dal linguaggio filosofico degli stoici.
Interconfessionale Sap17,10Morivano di spavento.
Avevano paura anche solo ad aprire gli occhi,
perché l’aria, dalla quale non si può scappare,
li riempiva di terrore.

CEI 2008 17,11La paura infatti altro non è che l'abbandono degli aiuti della ragione;
Interconfessionale SapPer natura l’uomo cattivo è pieno di timori
e da se stesso si fa testimone della propria condanna;
quando è oppresso dalla coscienza vede pericoli dappertutto.
Note al Testo
17,11 Il testo greco presenta notevoli difficoltà e la traduzione di tutto il verso resta ipotetica.
CEI 2008 17,12quanto meno ci si affida nell'intimo a tali aiuti,
tanto più grave è l'ignoranza della causa che provoca il tormento.
Interconfessionale Sap17,12Infatti uno ha paura solo se non riesce ad aiutarsi con la riflessione;
CEI 2008 17,13Ma essi, durante tale notte davvero impotente,
uscita dagli antri del regno dei morti anch'esso impotente,
mentre dormivano il medesimo sonno,
Interconfessionale Sap17,13e, se non ha una sicurezza che viene dal cuore,
sta male perché non conosce la causa del suo tormento.

CEI 2008 17,14ora erano tormentati da fantasmi mostruosi,
ora erano paralizzati, traditi dal coraggio,
perché una paura improvvisa e inaspettata si era riversata su di loro.
Interconfessionale SapMa quella per gli Egiziani
era una notte davvero impossibile,
uscita dal fondo impenetrabile del regno dei morti.
E i maghi erano impotenti come tutti gli altri.
Note al Testo
17,14 E i maghi erano impotenti come tutti gli altri: altri: Dormivano tutti il medesimo sonno.
CEI 2008 17,15Così chiunque, come caduto là dove si trovava,
era custodito chiuso in un carcere senza sbarre:
Interconfessionale Sap17,15Ciascuno era sconvolto da strani fantasmi,
si sentiva paralizzato e abbattuto.
Infatti su tutti era piombato un terrore improvviso e inaspettato.
CEI 2008 17,16agricoltore o pastore
o lavoratore che fatica nel deserto,
sorpreso, subiva l'ineluttabile destino,
perché tutti erano legati dalla stessa catena di tenebre.
Interconfessionale Sap17,16Ognuno cadeva a terra là dove si trovava
e si sentiva rinchiuso e imprigionato nelle tenebre:
era come in una prigione anche se non c’erano sbarre.
CEI 2008 17,17Il vento che sibila
o canto melodioso di uccelli tra folti rami
o suono cadenzato dell'acqua che scorre con forza
o cupo fragore di rocce che precipitano
Interconfessionale Sap17,17Agricoltori o pastori
o lavoratori in aperta campagna
ognuno era colto all’improvviso e restava come paralizzato.
CEI 2008 17,18o corsa invisibile di animali imbizzarriti
o urla di crudelissime belve ruggenti
o eco rimbalzante dalle cavità dei monti,
tutto li paralizzava riempiendoli di terrore.
Interconfessionale Sap17,18Tutti erano legati con la stessa catena di tenebre:
e il fischio del vento,
il canto melodioso degli uccelli sui folti rami,
il rumore dell’acqua che scorre impetuosa,
CEI 2008 17,19Il mondo intero splendeva di luce smagliante
e attendeva alle sue opere senza impedimento.
Interconfessionale Sap17,19il cupo fragore di rocce che precipitano a valle,
il frastuono di animali che corrono e saltano,
il ruggito di belve inferocite
e ogni rumore ampliato dall’eco nel cavo dei monti,
tutto li terrorizzava e li paralizzava.
CEI 2008 17,20Soltanto su di loro si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma essi erano a se stessi più gravosi delle tenebre.


Interconfessionale Sap17,20Ma il resto del mondo era illuminato da una luce splendente
e ognuno era occupato nei suoi lavori
senza nessun impedimento.