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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Siracide - 12

Siracide

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Nova Vulgata

CEI 2008 12 Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
12,1

12,3b NVg (12,3cd) aggiunge: perché l’Altissimo detesta i peccatori / ma ha compassione di coloro che si convertono
12,4 NVg (12,4-5) egli punirà gli iniqui e i peccatori, / li custodisce fino al giorno della vendetta. / Fa’ doni all’uomo buono e non accogliere il peccatore
12,7 NVg omette.
12,14b NVg (12,13e) aggiunge: non riuscirà a sfuggire, finché non sarà bruciato dal fuoco


 A chi bisogna fare il bene
 Nel consigliare l’aiuto e l’altruismo, lo sguardo del Siracide è limitato alle persone che possono contraccambiare, alle persone pie e buone. L’orizzonte del Siracide verrà ampliato, come è noto, dalla parola di Gesù, che invita a fare il bene a tutti indistintamente e senza pretese di contraccambio (vedi Mt 5,44-45; Lc 6,35; 14,12-14). ..
Nova Vulgata EccliSi benefeceris, scito cui feceris,

et erit gratia in bonis tuis multa.

La: 3c-4
CEI 2008 12,2Fa' il bene all'uomo pio e avrai la ricompensa,
se non da lui, certo dall'Altissimo.
Nova Vulgata
Eccli12,2Benefac iusto et invenies retributionem magnam

et, si non ab ipso, certe a Domino.

CEI 2008 12,3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
e a chi rifiuta di fare l'elemosina.
Nova Vulgata
Eccli12,3Non est enim ei bene, qui assiduus est in malis

et eleemosynas non dat,

quoniam et Altissimus odio habet peccatores

et misertus est paenitentibus.

CEI 2008 12,4Fa' doni all'uomo pio e non dare aiuto al peccatore.
Nova Vulgata
Eccli12,4Da misericordi et ne suscipias peccatorem;

et impiis et peccatoribus reddet vindictam

custodiens eos in diem vindictae.

CEI 2008 12,5Fa' il bene al povero e non donare all'empio,
rifiutagli il pane e non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
il male che ne avrai sarà doppio
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
Nova Vulgata
Eccli12,5Da bono et non receperis peccatorem.
CEI 2008 12,6Perché anche l'Altissimo detesta i peccatori
e agli empi darà quello che meritano,
li custodisce fino al giorno della vendetta.
Nova Vulgata
Eccli12,6Benefac humili et non dederis impio;

vasa belli ne dederis illi,

ne in ipsis potentior te sit.

CEI 2008 12,7Fa' doni all'uomo buono e non dare aiuto al peccatore.
Nova Vulgata
Eccli12,7Nam duplicia mala invenies

in omnibus bonis quaecumque feceris illi,

quoniam et Altissimus odio habet peccatores

et impiis reddet vindictam.

CEI 2008 Nella prosperità l'amico non si può riconoscere
e nell'avversità il nemico non resterà nascosto.
12,8-18 Veri e falsi amici
Nova Vulgata
Eccli12,8Non agnoscetur in bonis amicus,

et non abscondetur in malis inimicus.

CEI 2008 12,9Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore,
ma quando uno è nei guai, anche l'amico se ne va.
Nova Vulgata
Eccli12,9In bonis viri etiam inimici illius sunt amici,

et in malis etiam amicus discedit.

CEI 2008 12,10Non fidarti mai del tuo nemico,
perché la sua malvagità s'arrugginisce come il rame.
Nova Vulgata
Eccli12,10Non credas inimico tuo in aeternum,

sicut enim aeramentum aeruginat nequitia illius;
CEI 2008 Anche se si abbassa e cammina curvo,
sta' attento e guàrdati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
12,11 come chi pulisce uno specchio: gli specchi erano fatti di metallo, che andava pulito accuratamente, perché non perdesse lo splendore.
Nova Vulgata
Eccli12,11et, si humiliatus vadat curvus,

adice animum tuum et custodi te ab illo

et fias ei sicut qui extergit speculum,

et cognosces quoniam in finem aeruginavit.

CEI 2008 12,12Non metterlo al tuo fianco,
perché egli non ti scavalchi e prenda il tuo posto;
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ambisca il tuo seggio,
e alla fine tu riconosca la verità delle mie parole
e senta rimorso per i miei detti.
Nova Vulgata
Eccli12,12Non statuas illum penes te,

nec sedeat ad dexteram tuam,

ne forte conversus in locum tuum

inquirat cathedram tuam,

et in novissimo agnoscas verba mea
et in sermonibus meis stimuleris.

CEI 2008 12,13Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente
e di quanti si avvicinano alle belve?
Nova Vulgata
Eccli12,13Quis miserebitur incantatori a serpente percusso

et omnibus, qui appropiant bestiis?

Et sic qui comitatur cum viro iniquo

et obvolutus est in peccatis eius:

non evadet, donec incendat eum ignis.

CEI 2008 12,14Così càpita a chi frequenta un peccatore
e s'immischia nei suoi delitti.
Nova Vulgata
Eccli12,14Una hora tecum permanebit;

si autem declinaveris, non supportabit.
CEI 2008 12,15Per un momento rimarrà con te,
ma se vacilli, non resisterà.
Nova Vulgata
Eccli12,15In labiis suis indulcat inimicus

et in corde suo insidiatur, ut subvertat te in foveam.

CEI 2008 12,16Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l'occasione, non si sazierà del tuo sangue.
Nova Vulgata
Eccli12,16In oculis suis lacrimatur inimicus

et, si invenerit opportunitatem, non satiabitur sanguine.

CEI 2008 12,17Se ti càpita una disgrazia, lo troverai accanto a te,
e, fingendo di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
Nova Vulgata
Eccli12,17Si incurrerint tibi mala,

invenies eum illic priorem,

CEI 2008 Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi sparlerà di te voltandoti la faccia.


12,18  Scuoterà il capo: gesto di disprezzo (Sal 22,8; 109,25; Mt 27,39); batterà le mani: segno di gioia perversa (Lam 2,15; Ez 25,6; Na 3,19).
Nova Vulgata
Eccli12,18et quasi adiuvans suffodiet plantas tuas.