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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Siracide - 19

Siracide

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Nova Vulgata

CEI 2008 19 Un operaio ubriacone non arricchirà,
chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
19,1

19,3b NVg (19,3) invece: Chi è temerario perderà se stesso, / sarà eliminato / e sarà citato come grande esempio.
19,5b-6a NVg (19,5b) invece: chi detesta l’ammonizione, avrà una vita breve
19,18-19 NVg omette.
19,20c-21 NVg omette.
19,25c NVg omette.
19,27 NVg (19,24) premette: E c’è chi si piega troppo per eccessiva umiltà 19,1-3 Contro l’ubriachezza

Nova Vulgata EccliOperarius ebriosus non locupletabitur;

et, qui spernit modica, paulatim decidet.

La: 3c. 28b
CEI 2008 19,2Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
Nova Vulgata
Eccli19,2Vinum et mulieres apostatare faciunt sensatos;

et, qui se iungit fornicariis, peribit:

putredo et vermes hereditabunt illum.
CEI 2008 19,3Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
Nova Vulgata
Eccli19,3Anima audax perdet dominum suum;

et tolletur de numero anima eius,

et extolletur in exemplum maius.

CEI 2008 Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
19,4-12 Prudenza nel parlare
Nova Vulgata
Eccli19,4Qui credit cito, levis corde est et minorabitur;

et, qui delinquit in animam suam, quis innoxium faciet?

CEI 2008 19,5Chi si compiace del male, sarà condannato;
chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
Nova Vulgata
Eccli19,5Qui gaudet iniquitate, denotabitur,

et, qui odit correptionem, minuetur vita,

et, qui odit loquacitatem, exstinguit malitiam.
CEI 2008 19,6Chi domina la lingua, vivrà senza liti
chi odia la loquacità, riduce i guai.
CEI 2008 19,7Non ripetere mai la parola udita
e non ne avrai alcun danno.
Nova Vulgata
Eccli19,7Ne umquam iteres verbum nequam et durum

et prorsus non minoraberis.

CEI 2008 19,8Non parlare né riguardo all'amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
Nova Vulgata
Eccli19,8De amico et inimico noli narrare

et, si notum est tibi delictum, noli denudare:

CEI 2008 19,9poiché chi ti ascolta si guarderà da te
e all'occasione ti detesterà.
Nova Vulgata
Eccli19,9audiet enim te et cavebit te

et quasi defendens peccatum odiet te.

CEI 2008 19,10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
Nova Vulgata
Eccli19,10Audisti verbum adversus proximum tuum?

Commoriatur in te fidens quoniam non te dirumpet.

CEI 2008 19,11Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
Nova Vulgata
Eccli19,11A facie verbi parturiet fatuus

tamquam parturiens a facie infantis;

CEI 2008 19,12Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

Nova Vulgata
Eccli19,12sagitta infixa femori carnis,

sic verbum in corde stulti.

CEI 2008 Chiedi conto all'amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
19,13-19 Saper discernere prima di parlare
Nova Vulgata
Eccli19,13Corripe amicum, ne forte fecerit malum et ipse dicat: «Non feci»;

aut, si fecerit, ne iterum addat facere.

CEI 2008 19,14Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
Nova Vulgata
Eccli19,14Corripe proximum, ne forte dixerit

et, si dixerit, ne forte iteret.

CEI 2008 19,15Chiedi conto all'amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
Nova Vulgata
Eccli19,15Corripe amicum, saepe enim fit criminatio,
CEI 2008 19,16C'è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
Nova Vulgata
Eccli19,16et non omni verbo credas.

Est qui labitur lingua sed non ex animo;

CEI 2008 19,17Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da' corso alla legge dell'Altissimo.
Nova Vulgata
Eccli19,17quis est enim qui non deliquerit in lingua sua?

Corripe proximum, antequam commineris,
CEI 2008 19,18Il timore del Signore è il principio dell'accoglienza,
la sapienza procura l'amore presso di lui.

Nova Vulgata
Eccli19,18et da locum legi Altissimi.

Quia omnis sapientia timor Dei et in illa timere Deum,

et in omni sapientia dispositio legis.

CEI 2008 19,19La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell'albero dell'immortalità.

Nova Vulgata
Eccli19,19Et non est sapientia nequitiae scientia,

et non est consilium peccatorum prudentia.

CEI 2008 19,20Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c'è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
Nova Vulgata
Eccli19,20Est astutia et ipsa exsecratio,

et est insipiens, qui minuitur sapientia.

CEI 2008 19,21Il servo che dice al padrone: "Non farò ciò che ti piace",
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.

Nova Vulgata
Eccli19,21Melior est homo, qui minuitur sapientia et deficiens sensu in timore,
quam qui abundat sensu et transgreditur legem Altissimi.

CEI 2008 19,22Non c'è sapienza nella conoscenza del male,
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
Nova Vulgata
Eccli19,22Est solertia certa et ipsa iniqua.
CEI 2008 19,23C'è un'astuzia che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca la saggezza.
Nova Vulgata
Eccli19,23Et est qui pervertit gratiam, ut proferat iudicium;

est qui videtur oppressus et fractus animo,

et interiora eius plena sunt dolo.

CEI 2008 19,24Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
Nova Vulgata
Eccli19,24Et est qui se nimium submittit a multa humilitate;

et est qui inclinat faciem suam

et fingit se non audire:
ubi ignoratus est, praeveniet te.

CEI 2008 19,25C'è un'astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c'è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
Nova Vulgata
Eccli19,25Et, si ab imbecillitate virium vetetur peccare,

si invenerit tempus malefaciendi, malefaciet.

CEI 2008 19,26C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d'inganno;
Nova Vulgata
Eccli19,26Ex visu cognoscitur vir,

et ab occursu faciei cognoscitur sensatus:

CEI 2008 19,27abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
Nova Vulgata
Eccli19,27amictus corporis et risus dentium

et gressus hominis enuntiant de illo.

CEI 2008 19,28E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
Nova Vulgata
Eccli19,28Est correptio inopportuna,

et est indicium, quod non probatur esse bonum;

et est tacens, et ipse est prudens.

CEI 2008 19,29Dall'aspetto si conosce l'uomo
e chi è assennato da come si presenta.
CEI 2008 19,30Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.