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Sofonia

I contenuti
Il libro di
Sofonia contiene oracoli di minaccia e di giudizio ma anche promesse di salvezza. Il giudizio è presentato come un intervento di Dio nella storia umana, con l'immagine del "giorno del Signore" (1,14-16), già presente in Amos e in Gioele. La descrizione di quel giorno è fatta da Sofonia con ricchezza di aggettivi e di immagini, che hanno ispirato la composizione dell'inno medievale Dies Irae, usato per lungo tempo nella liturgia della Chiesa cattolica per i defunti. La salvezza annunciata da Sofonia è "per un popolo umile e povero" (3,12), tema che rimanda alle parole di Gesù: "Beati i poveri" (Mt 5,3; Lc 6,20). Possiamo dividere il libro così:
Il giorno del Signore (1,1-2,3)
Oracoli contro le nazioni e Gerusalemme (2,4-3,5)
Giudizio e salvezza per Israele e per le nazioni (3,6-20).

Le caratteristiche
La profezia di
Sofonia vuole soprattutto affermare che Dio certamente interviene nella storia degli uomini: non si può pensare, come fanno alcuni contemporanei del profeta, che Dio sia lontano e indifferente! A ribadire tale certezza si offre una descrizione del giorno del Signore in cui alcuni termini chiave, come appunto la parola "giorno", domo ripetuti con insistenza. Un tratto originale del libro è l'intreccio che si crea fra il destino dei popoli e quello d'Israele. Il giudizio minacciato è presentato in una prospettiva di distruzione universale (1,2-3), pur considerando anzitutto le colpe di Giuda. Gli oracoli di salvezza si aprono con l'annuncio della purificazione delle genti (3,9) e continuano con la descrizione della restaurazione di Gerusalemme.

L'origine
Si hanno poche notizie su Sofonia: il nome di suo padre, Cusì (Etiope), potrebbe far pensare a un'origine straniera ma il resto della genealogia contiene esclusivamente nomi ebraici. Si suppone che il profeta fosse nativo di Gerusalemme, per la sua buona conoscenza della città. L'epoca della predicazione di Sofonia coincide con gli inizi del ministero di Geremia, al tempo del re Giosia (1,1). Si deve pensare al periodo precedente la riforma religiosa, promossa da quel re verso il 622 a.C. (2Re 22,1-23,27). Destinatari del messaggio di Sofonia furono principalmente i responsabili politici e religiosi del popolo; egli aveva forse di mira i ministri, che esercitavano il potere durante la minore età del re. Giuda era allora uno stato vassallo dell'Assiria ma, con la decadenza del potere di quest'ultima, si scorgevano già i segni di un mutamento del quadro internazionale. In tale situazione, Sofonia intravede la possibilità di un radicale rinnovamento di Giuda, soltanto in parte realizzato dalla riforma di Giosia.