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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Tobia - 3

Tobia

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Interconfessionale

CEI 2008 3 3,1 Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento:
Interconfessionale Tb3,1Quelle parole mi fecero male e mi misi a piangere sconsolato. E tra le lacrime cominciai a pregare:
CEI 2008 "Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo.
3,2-6 Tu sei giusto, Signore: questa preghiera di lamento (v. 1) è una delle confessioni di peccato collettivo tipiche del post-esilio (vedi Esd 9,6-15; Ne 9,5-37; Bar 1,15-3,8; Dn 3,26-45).
Interconfessionale Tb«Tu sei giusto, Signore,
ed è giusto tutto quel che fai.
Sei buono e fedele nei tuoi progetti
e sei giudice del mondo.
Rimandi
3,2 Tu sei giusto Dt 32,4; Sal 119,137; Esd 9,15; Ne 9,33; Suppl.Dn 3,27.31. — buono e fedele Sal 25,10.
CEI 2008 3,3Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
Interconfessionale TbMa ora ricordati di me, Signore,
e guardami con bontà.
Non punirmi per i peccati e per le colpe
che io e i miei padri abbiamo commesso.
Rimandi
3,3 Ricordati di me… Sal 25,7. — io e i miei padri abbiamo commesso Sal 79,8.
CEI 2008 3,4Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
Interconfessionale TbTu ci hai abbandonati
perché abbiamo disubbidito ai tuoi comandamenti.
E così siamo stati saccheggiati,
portati in esilio e messi a morte.
Siamo finiti derisi e insultati da tutti i popoli
in mezzo ai quali tu ci hai dispersi.
Rimandi
3,4 saccheggiati Esd 9,7. — derisi e insultati Dt 28,37; 1 Re 9,7; Ger 24,9; Sal 44,14; 79,4; Bar 2,4; 3,8.
CEI 2008 3,5Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità.
Interconfessionale Tb3,5Certo, la tua condanna è giusta, Signore,
se ci fai scontare i nostri peccati:
abbiamo disubbidito ai tuoi comandamenti
e non ti siamo stati fedeli.
CEI 2008 3,6Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa' che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!".
Interconfessionale TbOggi fa’ pure di me quel che ritieni giusto,
fammi morire:
ordina che sparisca dalla faccia della terra
e diventi polvere.
Per me, infatti, è preferibile morire piuttosto che vivere.
Sono stato insultato a torto,
e questo mi procura un immenso dolore.
Liberami da questa angoscia, Signore,
e fammi passare al mondo eterno.
Non voltarmi la tua faccia, Signore!
Per me è appunto meglio morire,
che sopportare un’angoscia così grande
e sentirmi insultare per tutto il resto della mia vita».
Rimandi
3,6 fammi morire Nm 11,15; 1 Re 19,4. — diventi polvere Gn 3,19; Qo 12,7. — è preferibile morire piuttosto che vivere Gio 4,3.8; Gb 7,15. — Sono stato insultato Tb 2,14.
CEI 2008 Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre,
3,7-15 Angustia e preghiera di Sara
Ecbàtana: capitale della Media, conquistata nel 550 da Ciro e divenuta quindi residenza estiva dei re di Persia. Menzionata ancora in 5,6; 6,10; 7,1; 14,12.13, è ricordata pure in Gdt 1,1.2.14 e 2Mac 9,3.
CEI 2008 poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome.
3,8 Asmodeo: nome non ricorrente altrove nell’AT (in ebraico, significa “distruttore”); è un demonio che rappresenta l’opposto dell’angelo Raffaele.
CEI 2008 3,9Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia".
Interconfessionale Tb3,9Ora non maltrattarci più con il pretesto che i tuoi mariti sono morti. Vattene anche tu con loro all’altro mondo! Così non vedremo mai qualcuno che sia tuo figlio!».
CEI 2008 3,10In quel giorno dunque ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma, tornando a riflettere, pensava: "Che non insultino mio padre e non gli dicano: "La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure". Così farei precipitare con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi. Meglio per me che non mi impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non sentire più insulti nella mia vita".
Interconfessionale TbAllora Sara, piena di tristezza, si mise a piangere. Poi salì al piano superiore nella stanza di suo padre con l’intenzione di impiccarsi.
Ma poi, riflettendoci, disse: «Dopo, maltratteranno mio padre. Gli diranno: “Avevi soltanto quella figlia carissima, ma lei si è impiccata per le sue disgrazie”. Sarebbe un dispiacere per mio padre e lo farei morire prima del tempo. Invece di togliermi la vita, è meglio che mi metta a pregare il Signore. Gli chiederò di farmi morire per non sentirmi più insultare tutto il resto della mia vita».
Rimandi
3,10 di farmi morire 3,6.13.
CEI 2008 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.
3,11 Benedetto sei tu: la frequenza di simili preghiere di benedizione è una caratteristica del libro di Tobia (3,11; 4,19; 8,5.15; 10,14; 11,14.15.16; 12,6.17.18.20.22; 13,2.7; 14,2.8.15).
Interconfessionale TbIn quell’istante, Sara stese le braccia dalla parte della finestra e si mise a pregare:
«Sii benedetto, Dio misericordioso!
Ti benedicano tutti gli uomini
e ti lodino sempre tutte le tue creature!
Rimandi
3,11 Sii benedetto 8,5.15; 11,14; 13,2.
Note al Testo
3,11 dalla parte della finestra: probabilmente il testo suggerisce che la finestra era rivolta verso Gerusalemme (vedi Daniele 6,11 e nota).
CEI 2008 3,12Ora a te innalzo il mio volto e i miei occhi.
Interconfessionale Tb3,12Verso di te io sollevo il mio volto
e fisso lo sguardo.
CEI 2008 3,13Comanda che io sia tolta dalla terra, perché non debba sentire più insulti.
Interconfessionale TbFammi lasciare questa terra,
perché non debba più sentire simili insulti.
Rimandi
3,13 Fammi lasciare 3,6. — sentire simili insulti 3,6.8-9.
CEI 2008 3,14Tu sai, Signore, che sono pura da ogni contatto con un uomo
Interconfessionale Tb3,14Tu, Signore, lo sai che sono vergine
e non ho mai peccato con nessun uomo.
CEI 2008 3,15e che non ho disonorato il mio nome né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino né un parente per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guarda a me con benevolenza: che io non senta più insulti".
Interconfessionale TbNon ho mai disonorato il mio nome
né quello di mio padre,
nella terra del mio esilio.
Sono l’unica figlia di mio padre,
che all’infuori di me non ha altri eredi.
Ormai tra i suoi fratelli o parenti
non c’è più nessuno che possa prendermi in moglie,
e per il quale io debba restare in vita.
Mi sono già morti sette mariti;
perché dovrei continuare a vivere?
Ma se tu non vuoi farmi morire,
ascolta gli insulti che mi fanno, o Signore!».
Rimandi
3,15 eredi Nm 27,8. — sette mariti 3,8.
Note al Testo
3,15 tra i suoi fratelli o parenti non c’è più nessuno: questa dichiarazione di Sara può essere compresa alla luce di Numeri 36,6-9, dove si dice che le figlie con diritto all’eredità devono sposarsi all’interno della cerchia familiare del padre, affinché l’eredità non passi da una tribù all’altra.
CEI 2008 In quel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio
3,16-17 Doppio esaudimento
Interconfessionale Tb3,16Nel medesimo istante, la preghiera sia di Tobi sia di Sara giunse al trono di Dio. Egli l’ascoltò
CEI 2008 e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia prenderla in sposa, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.


3,17 Raffaele: in ebraico significa “Dio cura/guarisce”.
Interconfessionale Tbe mandò l’angelo Raffaele per curare i loro mali. Doveva far sparire le macchie dagli occhi di Tobi, perché lui potesse vedere di nuovo la luce, dono di Dio. Doveva anche liberare Sara, la figlia di Raguele, dal demonio maligno e darla in sposa a Tobia, il figlio di Tobi. Difatti Tobia aveva la precedenza su tutti quelli che aspiravano a sposarla.
Nello stesso istante in cui Tobi rientrò in casa sua dal cortile, Sara, la figlia di Raguele, scese dal piano superiore della casa di suo padre.
Rimandi
3,17 aveva la precedenza Tb 6,12-13; cfr. 3,15.
Note al Testo
3,17 Raffaele: il nome di questo angelo (vedi 5,4) significa: Dio guarisce.