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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Tobia - 6

Tobia

6 Il giovane partì insieme con l'angelo, e anche il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri.
6,1-9 Il pesce prodigioso
Il cane è qui presentato come un animale fedele (11,4). Di solito invece nell’AT è visto in maniera piuttosto negativa (ad es., Dt 23,19; 1Sam 24,15; 2Sam 3,8; 9,8; 16,9; 2Re 8,13; Sal 22,17; 59,7.15-16; Pr 26,11).
2Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso pesce balzando dall'acqua tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare.
3Ma l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire". Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva.
Gli disse allora l'angelo: "Apri il pesce e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte ma getta via gli intestini. Infatti il suo fiele, il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti".
6,4 il fiele, il cuore e il fegato: la credenza nelle proprietà terapeutiche di questi organi era diffusa nell’antichità anche fra i medici.
5Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato. Arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata.
6Poi ambedue ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media.
7Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: "Azaria, fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?".
8Gli rispose: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo, e cesserà da lei ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna.
9Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di chi è affetto da macchie bianche; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono".
Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana,
6,10-19 La proposta di sposare Sara
11quando Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli rispose: "Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara
e all'infuori di Sara non ha altro figlio o figlia. A te, come parente più stretto, spetta il diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza saggia, coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona".
6,12 come parente più stretto: per l’importanza della consanguineità nel matrimonio, connessa con la questione dell’eredità, vedi Nm 27,1-11; 36,6.
13E aggiunse: "Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello: io parlerò della fanciulla al padre questa sera, per serbartela come fidanzata. Quando torneremo dalla città di Rage, celebreremo le sue nozze. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno dalla città di Rage la prenderemo e la condurremo con noi a casa tua".
14Allora Tobia rispose a Raffaele: "Fratello Azaria, ho sentito dire che ella è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei. Inoltre ho sentito dire che un demonio le uccide i mariti.
Per questo ho paura; il demonio a lei non fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno un altro figlio che possa seppellirli".
6,15 a lei non fa del male: così nel codice S; nei codici A e B si trova invece la variante “la ama”, con riferimento ad Asmodeo, che pertanto le avrebbe ucciso i mariti per gelosia.
16Ma quello gli disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie.
17Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà per non farsi più vedere in eterno intorno a lei.
18Poi, prima di unirti con lei, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: ella ti è stata destinata fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ella verrà con te e penso che da lei avrai figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero".
19Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua parente, della stirpe della famiglia di suo padre, l'amò molto senza poter più distogliere il suo cuore da lei.


Note al testo

6,1-9 Il pesce prodigioso
Il cane è qui presentato come un animale fedele (11,4). Di solito invece nell’AT è visto in maniera piuttosto negativa (ad es., Dt 23,19; 1Sam 24,15; 2Sam 3,8; 9,8; 16,9; 2Re 8,13; Sal 22,17; 59,7.15-16; Pr 26,11).
6,4 il fiele, il cuore e il fegato: la credenza nelle proprietà terapeutiche di questi organi era diffusa nell’antichità anche fra i medici.
6,10-19 La proposta di sposare Sara
6,12 come parente più stretto: per l’importanza della consanguineità nel matrimonio, connessa con la questione dell’eredità, vedi Nm 27,1-11; 36,6.
6,15 a lei non fa del male: così nel codice S; nei codici A e B si trova invece la variante “la ama”, con riferimento ad Asmodeo, che pertanto le avrebbe ucciso i mariti per gelosia.