1 Corinzi
14,1-5 Parlare con il dono delle lingue
14,1-5 Paolo raccomanda il dono della profezia in cui si fa un discorso comprensibile a tutti, per il conforto e la crescita della comunità. Anche il dono delle lingue può essere raccomandato, ma solo se c’è uno che le interpreti.
14,1-5 Paolo raccomanda il dono della profezia in cui si fa un discorso comprensibile a tutti, per il conforto e la crescita della comunità. Anche il dono delle lingue può essere raccomandato, ma solo se c’è uno che le interpreti.
E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue. In che cosa potrei esservi utile, se non vi comunicassi una rivelazione o una conoscenza o una profezia o un insegnamento? 7 Ad esempio: se gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra, non producono i suoni distintamente, in che modo si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? 8 E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se non pronunciate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlereste al vento! 10 Chissà quante varietà di lingue vi sono nel mondo e nulla è senza un proprio linguaggio. 11 Ma se non ne conosco il senso, per colui che mi parla sono uno straniero, e chi mi parla è uno straniero per me.
12 Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità. 13 Perciò chi parla con il dono delle lingue, preghi di saperle interpretare. 14 Quando infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto. 15 Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza. Altrimenti, se tu dai lode a Dio soltanto con lo spirito, in che modo colui che sta fra i non iniziati potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici? 17 Tu, certo, fai un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato. 18 Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue più di tutti voi; 19 ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue.
20 Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi. Quanto a malizia, siate bambini, ma quanto a giudizi, comportatevi da uomini maturi. Sta scritto nella Legge:
In altre lingue e con labbra di stranieri
parlerò a questo popolo,
ma neanche così mi ascolteranno,
dice il Signore.
14,21 Citazione adattata di Is 28,11-12; vedi anche Dt 28,49.
Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha un insegnamento; uno ha una rivelazione, uno ha il dono delle lingue, un altro ha quello di interpretarle: tutto avvenga per l'edificazione.
14,26-40 Norme per le assemblee
14,26 Il salmo è una preghiera che viene fatta sotto l’impulso dello Spirito.
14,26 Il salmo è una preghiera che viene fatta sotto l’impulso dello Spirito.
Come in tutte le comunità dei santi, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge.
14,34 Il riferimento alla Legge potrebbe alludere alla sottomissione della donna di cui si parla in Gen 3,16. La prescrizione di Paolo circa il silenzio e la sottomissione delle donne nelle assemblee cristiane va posta in relazione con il criterio dell’ordine e della pace, per cui anche i profeti devono tacere e stare sottomessi agli altri profeti (14,30.32).
36 Da voi, forse, è partita la parola di Dio? O è giunta soltanto a voi? 37 Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto vi scrivo è comando del Signore. Se qualcuno non lo riconosce, neppure lui viene riconosciuto. 39 Dunque, fratelli miei, desiderate intensamente la profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo. 40 Tutto però avvenga decorosamente e con ordine.
Note nel testo