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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - 1 Giovanni - 4

1 Giovanni

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4 Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo.
4,1-6 I falsi profeti
In questo passo l’autore indica tre criteri per distinguere la verità e l’errore, il vero e il falso profeta, la fede vera e la fede falsa: credere nella realtà dell’incarnazione di Gesù Cristo, distanziarsi dal modo di pensare e di vivere del mondo, ascoltare l’apostolo e la comunità.
2In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio;
3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
4Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.
5Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta.
6Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore.
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio.
4,7 DIO È AMORE (4,7-5,17)
Amiamoci gli uni gli altri
8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
9In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
10In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.
4,12 Non possiamo vedere Dio, come già si afferma nel prologo del vangelo di Giovanni (Gv 1,18). Lo possiamo incontrare però nell’amore fraterno e nel riconoscimento che Gesù è il Figlio di Dio: cioè nella carità e nella fede.
13In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito.
14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.
15Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio.
16E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.
17In questo l'amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo.
18Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.
19Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.
20Se uno dice: "Io amo Dio" e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.
21E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.


Note al testo

4,1-6 I falsi profeti
In questo passo l’autore indica tre criteri per distinguere la verità e l’errore, il vero e il falso profeta, la fede vera e la fede falsa: credere nella realtà dell’incarnazione di Gesù Cristo, distanziarsi dal modo di pensare e di vivere del mondo, ascoltare l’apostolo e la comunità.
4,7 DIO È AMORE (4,7-5,17)
Amiamoci gli uni gli altri
4,12 Non possiamo vedere Dio, come già si afferma nel prologo del vangelo di Giovanni (Gv 1,18). Lo possiamo incontrare però nell’amore fraterno e nel riconoscimento che Gesù è il Figlio di Dio: cioè nella carità e nella fede.