Apocalisse
8,3 L’altare d’oro corrisponde all’altare dei profumi nel santuario ebraico (vedi Es 30,1-10).
I sette angeli, che avevano le sette trombe, si accinsero a suonarle.
8,7-13 I flagelli evocano liberamente le “piaghe” d’Egitto (Es 7-11) e raffigurano la collera di Dio sul mondo a lui ostile.
10 Il terzo angelo suonò la tromba: cadde dal cielo una grande stella, ardente come una fiaccola, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 11 La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono a causa di quelle acque, che erano divenute amare.
12 Il quarto angelo suonò la tromba: un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e così si oscurò un terzo degli astri; il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.
13 E vidi e udii un'aquila, che volava nell'alto del cielo e che gridava a gran voce: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra, al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!".
Note nel testo