Filippesi
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
2,5-11 Al centro dell’esortazione a vivere unanimi e concordi nell’amore, sta l’inno (vv. 6-11) in cui si celebra e contempla il dramma di Gesù Cristo, la sua umiliazione fino alla morte di croce (v. 8) e l’esaltazione fino alla gloria di Signore (v. 11). Paolo riprende dalla tradizione liturgica la piccola composizione poetica e l’adatta al contesto della sua lettera.
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
2,9 Il nome indica la dignità e il ruolo di Signore, attribuiti a Gesù da Dio stesso (vedi Eb 1,4).
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
2,10-11 Le espressioni di Is 45,23 e il titolo di Signore, riservati esclusivamente a Dio, sono ora riferiti a Gesù risorto.
"Gesù Cristo è Signore!",
a gloria di Dio Padre.
Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. 13 È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno d'amore. 14 Fate tutto senza mormorare e senza esitare, 15 per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, 16 tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. 17 Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. 18 Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.
Spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timòteo, per essere anch'io confortato nel ricevere vostre notizie. 20 Infatti, non ho nessuno che condivida come lui i miei sentimenti e prenda sinceramente a cuore ciò che vi riguarda: 21 tutti in realtà cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo. 22 Voi conoscete la buona prova da lui data, poiché ha servito il Vangelo insieme con me, come un figlio con il padre. 23 Spero quindi di mandarvelo presto, appena avrò visto chiaro nella mia situazione. 24 Ma ho la convinzione nel Signore che presto verrò anch'io di persona.
Ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, fratello mio, mio compagno di lavoro e di lotta e vostro inviato per aiutarmi nelle mie necessità.
2,25 Epafrodìto: è un cristiano di Filippi incaricato di assistere Paolo in carcere (4,18).
Note al testo