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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Gàlati - 2

Gàlati

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CEI 1974

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CEI 2008 2 Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito:
2,1-10  Paolo accolto dagli apostoli
 Paolo racconta la sua seconda visita a Gerusalemme, per mostrare in primo luogo che è stato accolto dagli altri apostoli, ai quali ha esposto la sua metodologia nell’annuncio del Vangelo ai pagani. Nel resoconto che egli fa dell’incontro con le colonne della Chiesa (v. 9), Paolo pone l’accento sul fatto che non gli fu imposto nulla (v. 6) e soprattutto che fu riconosciuto il suo ruolo di apostolo dei pagani. L’unico impegno, che Paolo si è preso a cuore di attuare, è la raccolta per soccorrere i poveri di Gerusalemme. Questa iniziativa da parte delle comunità paoline è una testimonianza di comunione con le Chiese di origine giudaica (Rm 15,25-27; 2Cor 8,14; 9,12-15).
CEI 1974 Gal Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito:
2,1-5 Cfr. At 15. La visita alla Chiesa Madre fu ispirata da Dio. Si trattava della dottrina paolina secondo la quale i pagani convertiti non dovevano essere sottoposti al giogo della legge giudaica. Nonostante le insistenze dei giudaizzanti (v. 4) Paolo, confortato dal giudizio delle autorità (v. 3), non volle far circoncidere (v. 5) il suo collaboratore Tito, che era un convertito dal paganesimo.
CEI 2008 2,2vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
CEI 1974 Gal2,2 vi andai però in seguito ad una rivelazione. Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano.
CEI 2008 2,3Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere;
CEI 1974 Gal2,3 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere.
CEI 2008 2,4e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi;
CEI 1974 Gal2,4 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi.
CEI 2008 2,5ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.
CEI 1974 Gal2,5 Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi.
CEI 2008 2,6Da parte dunque delle persone più autorevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno - quelle persone autorevoli a me non imposero nulla.
CEI 1974 Gal2,6 Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m`interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più.
CEI 2008 2,7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi -
CEI 1974 Gal2,7 Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi -
CEI 2008 2,8poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti -
CEI 1974 Gal2,8 poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani -
CEI 2008 2,9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi.
CEI 1974 Gal e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi.
2,9 Su Giacomo cfr. 1, 19. cfr. At 15, 13 ss.
CEI 2008 2,10Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
CEI 1974 Gal Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare.
L` incidente di Antiochia
2,10 Il soccorso ai poveri di Gerusalemme da parte delle comunità convertite dal paganesimo era una testimonianza di comunione fraterna: cfr 2 Cor 8, 1-15.
CEI 2008 Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto.
2,11-21  Ad Antiòchia: contrasto fra Paolo e Pietro
 Si ignorano la data e le circostanze di questo contrasto fra Paolo e Pietro ad Antiòchia. Nella comunità cristiana di Antiòchia, formata da Ebrei e pagani convertiti, Pietro sceglie, a un certo momento, di stare con i giudeo-cristiani. Questa condotta di Pietro provoca una scissione, che Paolo considera pericolosa e soprattutto in contraddizione con la verità del Vangelo (v. 14) . Da qui Paolo prende lo spunto per presentare la dottrina della giustificazione per mezzo della fede in Gesù Cristo.
CEI 1974 Gal Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto.
2,11-15 Si ignorano la data e le circostanze di questo scontro. Pietro aveva personalmente introdotto nella Chiesa il primo pagano convertito senza sottoporlo al giudaismo e aveva difeso il suo atteggiamento (cfr. At 15, 7 ss.), ma ad Antiochia aveva ritenuto di non esasperare i giudeo-cristiani. Questo comportamento, a causa della riconosciuta autorità di Pietro, poteva risultare pericoloso. Paolo lascia capire che Pietro riconobbe le sue ragioni.
CEI 2008 Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.
2,12 Giacomo di Gerusalemme è un punto di riferimento anche per i giudeo-cristiani di Antiòchia.
CEI 1974 Gal Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.
2,12 Giacomo era d’accordo con Pietro e Paolo: cfr. At 15, 13. ss. 1 pagani sono cristiani convertiti dalla idolatria.
CEI 2008 2,13E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
CEI 1974 Gal2,13 E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
CEI 2008 2,14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?".
CEI 1974 Gal2,14 Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?
CEI 2008 2,15Noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,
CEI 1974 Gal2,15 Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori,
CEI 2008 sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
2,16 Da uno stato di ingiustizia, cioè di peccato, l’essere umano passa a quello di giustizia o di santità, grazie all’azione interiore di Dio, che elimina il peccato e conferisce una vita nuova. Questo cambiamento è frutto della redenzione compiuta da Gesù Cristo; e quindi è la fede in lui che rende giusti, non l’osservanza della legge di Mosè. Paolo trova una conferma nelle parole di Sal 143,2.
CEI 1974 Gal sapendo tuttavia che l`uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno".
2,16 Citazione del Sal 142, 2. Mediante la grazia divina, l’uomo da uno stato di ingiustizia, cioè di peccato - secondo il senso biblico della giustizia - passa allo stato di giustizia o di santità, frutto di una intima trasformazione che elimina il peccato (cfr. 1, 4. cfr. 2, 17) e conferisce una vita nuova (cfr. 2, 19-20. cfr. 3, 2. cfr. 4, 5. cfr. 5, 25). Questo è il frutto della redenzione compiuta da Cristo e quindi è la fede in lui che rende giusti, non l’osservanza della legge di Mosè, che non poteva offrire l’intima e definitiva salvezza.
CEI 2008 2,17Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, Cristo è forse ministro del peccato? Impossibile!
CEI 1974 Gal2,17 Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile!
CEI 2008 2,18Infatti se torno a costruire quello che ho distrutto, mi denuncio come trasgressore.
CEI 1974 Gal2,18 Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore.
CEI 2008 In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo,
2,19  Diverse sono le interpretazioni di questo versetto: per la legge dello Spirito, Paolo è morto alla legge di Mosè (Rm 8,2); mediante la legge di Mosè, che ha condannato Cristo a morte, Paolo è morto a questa Legge; il credente battezzato, unito intimamente a Gesù crocifisso, è morto alla Legge e ora vive per Dio (2,20; Rm 6,6; 7,4). Il senso generale è tuttavia chiaro: Paolo ha trovato nella stessa Legge le ragioni per morire alla Legge e vivere per Dio.
CEI 1974 Gal In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio.
2,19 Questo v. si può interpretare o nel senso che per la legge della fede (cfr Rm 8, 2) egli è morto alla legge di Mosè; oppure: mediante la legge di Mosè che condusse Cristo a morte (cfr. 3, 13) io sono morto a questa legge e vivo per Dio: cfr. Rm 7, 4. cfr. Rm 6, 6. cfr. Rm 8, 3-4.
CEI 2008 e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
2,20  Paolo si identifica con Cristo a tal punto da poter dire che è crocifisso con Cristo e che Cristo ora vive in lui. Per questo egli è giudicato dallo Spirito del Signore (1Cor 2,10-12) e fa proprie a ogni momento le scelte di Gesù (5,22-25).
CEI 1974 Gal Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
2,20 Per la profonda identificazione mistica di Paolo con Cristo, Cristo quasi diventa Paolo.
CEI 2008 2,21Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.


CEI 1974 Gal2,21 Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.