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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Gàlati - 3

Gàlati

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Nova Vulgata

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CEI 2008 3 O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
3,1 IL VANGELO DI PAOLO (3,1-4,31)
 La salvezza mediante la fede
 L’apostolo prima di tutto si appella all’esperienza dei Gàlati. Essi, che hanno ricevuto il dono dello Spirito di Dio grazie alla fede nel Vangelo, come possono ora dare credito a chi propone la circoncisione come via di salvezza? Dando ascolto ai nuovi predicatori e accettando la legge mosaica essi rischiano di trascurare l’esperienza dello Spirito, dono di Dio per mezzo della fede in Cristo. Il Vangelo è l’annuncio di Gesù crocifisso (1Cor 1,22-23; 2,2).
Nova Vulgata EGO insensati Galatae, quis vos fascinavit, ante quorum oculos Iesus Christus descriptus est crucifixus?
1 proscriptus est crucifixus
CEI 2008 3,2Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?
Nova Vulgata EG3,2Hoc solum volo a vobis discere: Ex operibus legis Spiritum accepistis an ex auditu fidei?
CEI 2008 3,3Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne?
Nova Vulgata EG3,3Sic stulti estis? Cum Spiritu coeperitis, nunc carne consummamini? 
CEI 2008 3,4Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Nova Vulgata EGTanta passi estis sine causa? Si tamen et sine causa!
4 Si tamen sine causa
CEI 2008 3,5Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?
Nova Vulgata EG3,5Qui ergo tribuit vobis Spiritum et operatur virtutes in vobis, ex operibus legis an ex auditu fidei?
CEI 2008 Come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia,
3,6-14 I veri discendenti di Abramo
Citazione di Gen 15,6(LXX).
Nova Vulgata EG3,6Sicut Abraham credidit Deo, et reputatum est ei ad iustitiam
CEI 2008 3,7riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
Nova Vulgata EG3,7Cognoscitis ergo quia qui ex fide sunt, hi sunt filii Abrahae.
CEI 2008 E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: In te saranno benedette tutte le nazioni.
3,8 Citazione di Gen 12,318,18.
Nova Vulgata EGProvidens autem Scriptura quia ex fide iustificat gentes Deus, praenuntiavit Abrahae: “Benedicentur in te omnes gentes”.
8 Abrahae quia benedicentur
CEI 2008 3,9Di conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette.
Nova Vulgata EGIgitur, qui ex fide sunt, benedicuntur cum fideli Abraham.
9 benedicentur
CEI 2008 Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della Legge per metterle in pratica.
3,10-12  Nessun uomo, da solo, è in grado di osservare tutta la Legge (Rm 7,18). Coloro che pongono fiducia nelle proprie buone opere, compiute secondo la Legge, si ingannano, attirandosi la maledizione. Al v. 10 è citato Dt 27,26 e nei due versetti successivi Ab 2,4 e Lv 18,5(LXX).
Nova Vulgata EG3,10Quicumque enim ex operibus legis sunt, sub maledicto sunt; scriptum est enim: “Maledictus omnis, qui non permanserit in omnibus, quae scripta sunt in libro legis, ut faciat ea”.
CEI 2008 3,11E che nessuno sia giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che il giusto per fede vivrà.
Nova Vulgata EGQuoniam autem in lege nemo iustificatur apud Deum manifestum est, quia iustus ex fide vivet;
11 quia iustus ex fide vivit
CEI 2008 3,12Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario dice: Chi metterà in pratica queste cose, vivrà grazie ad esse.
Nova Vulgata EG3,12lex autem non est ex fide, sed qui fecerit ea, vivet in illis
CEI 2008 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso al legno,
3,13 Cristo che muore in croce, solidale con i peccatori, condivide la maledizione comminata ai trasgressori della Legge. Il Crocifisso, nella prospettiva della Legge, è maledetto (citazione di Dt 21,23; vedi anche 2Cor 5,21), mentre invece egli è l’origine della benedizione di Dio ai credenti.
Nova Vulgata EG3,13Christus nos redemit de maledicto legis factus pro nobis maledictum, quia scriptum est: “Maledictus omnis, qui pendet in ligno”,
CEI 2008 3,14perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.
Nova Vulgata EGut in gentes benedictio Abrahae fieret in Christo Iesu, ut promissionem Spiritus accipiamus per fidem.
14 ut in gentibus | ut pollicitationem Spiritus
CEI 2008 Fratelli, ecco, vi parlo da uomo: un testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa.
3,15-18 La promessa e la Legge
Nova Vulgata EGFratres, secundum hominem dico, tamen hominis confirmatum testamentum nemo irritum facit aut superordinat. 
15 nemo spernit
CEI 2008 Ora è appunto ad Abramo e alla sua discendenza che furono fatte le promesse. Non dice la Scrittura: "E ai discendenti", come se si trattasse di molti, ma: E alla tua discendenza, come a uno solo, cioè Cristo.
3,16 Paolo identifica la discendenza di Abramo, di cui si parla in Gen 12,7, con Cristo.
Nova Vulgata EGAbrahae autem dictae sunt promissiones et semini eius. Non dicit: “ Et seminibus ”, quasi in multis, sed quasi in uno: “Et semini tuo”, qui est Christus. 
16 Abrahae dictae sunt
CEI 2008 Ora io dico: un testamento stabilito in precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una Legge che è venuta quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa.
3,17 La Legge, data da Dio a Mosè molto tempo dopo la promessa fatta ad Abramo, non può annullare il suo libero impegno, che è come un testamento.
Nova Vulgata EGHoc autem dico: Testamentum confirmatum a Deo, quae post quadringentos et triginta annos facta est lex, non irritum facit ad evacuandam promissionem.
17 non irritam facit
CEI 2008 3,18Se infatti l'eredità si ottenesse in base alla Legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece ha fatto grazia ad Abramo mediante la promessa.
Nova Vulgata EGNam si ex lege hereditas, iam non ex promissione; Abrahae autem per promissionem donavit Deus.
18 iam non ex repromissione
CEI 2008 Perché allora la Legge? Essa fu aggiunta a motivo delle trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore.
3,19-29  Funzione e scopo della Legge
 La Legge dà all’uomo la conoscenza del peccato, in quanto, dove non c’è Legge, non c’è trasgressione (Rm 4,15; 5,20). La Legge, pertanto, ha unicamente la funzione di custodire quelli che sono in attesa della venuta di Gesù Cristo, il quale solo può rendere liberi. Della mediazione degli angeli nella rivelazione della Legge al Sinai si parla in At 7,53 e Eb 2,2.
Nova Vulgata EGQuid igitur lex? Propter transgressiones apposita est, donec veniret semen, cui promissum est, ordinata per angelos in manu mediatoris. 
19 posita est | cui promiserat
CEI 2008 3,20Ma non si dà mediatore per una sola persona: ora, Dio è uno solo.
Nova Vulgata EG3,20Mediator autem unius non est, Deus autem unus est. 
CEI 2008 3,21La Legge è dunque contro le promesse di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una Legge capace di dare la vita, la giustizia verrebbe davvero dalla Legge;
Nova Vulgata EG3,21Lex ergo adversus promissa Dei? Absit. Si enim data esset lex, quae posset vivificare, vere ex lege esset iustitia.
CEI 2008 la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
3,22  Nella sacra Scrittura si dice che tutti gli uomini sono sotto il dominio del peccato (nello stesso senso anche Rm 3,9-20.23).
Nova Vulgata EG3,22Sed conclusit Scriptura omnia sub peccato, ut promissio ex fide Iesu Christi daretur credentibus.
CEI 2008 3,23Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
Nova Vulgata
EG3,23Prius autem quam veniret fides, sub lege custodiebamur conclusi in eam fidem, quae revelanda erat. 
CEI 2008 Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.
3,24-25  Il ruolo della Legge è assimilato a quello del pedagogo, che deve controllare i figli affidatigli dal padre (1Cor 4,15).
Nova Vulgata EGItaque lex paedagogus noster fuit in Christum, ut ex fide iustificemur;
24 posita est | cui promiserat
CEI 2008 3,25Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo.
Nova Vulgata EG3,25at ubi venit fides, iam non sumus sub paedagogo. 
CEI 2008 3,26Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù,
Nova Vulgata EG3,26Omnes enim filii Dei estis per fidem in Christo Iesu. 
CEI 2008 poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.
3,27  L’espressione rivestiti di Cristo è posta in relazione con battezzati in Cristo. L’esperienza battesimale fonda la nuova identità dei credenti, che sono resi partecipi della condizione filiale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio (4,4-7).
Nova Vulgata EGQuicumque enim in Christum baptizati estis, Christum induistis: 
27 in Christo
CEI 2008 3,28Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
Nova Vulgata EGnon est Iudaeus neque Graecus, non est servus neque liber, non est masculus et femina; omnes enim vos unus estis in Christo Iesu. 
28 non est masculus neque femina | unum estis
CEI 2008 3,29Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.


Nova Vulgata EG3,29Si autem vos Christi, ergo Abrahae semen estis, secundum promissionem heredes.