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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 3

Giovanni

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3 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei.
3,1-15 Gesù e Nicodèmo
Nicodèmo: rappresenta il gruppo dei Giudei che, pur avendo visto i segni compiuti da Gesù e nonostante la loro sapienza religiosa, non comprendono.
2Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui".
Gli rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio".
3,3 L’espressione greca tradotta con dall’alto può significare anche di nuovo, come intende Nicodèmo.
4Gli disse Nicodèmo: "Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?".
Rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
3,5  L’acqua e lo Spirito indicano il battesimo cristiano.
6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.
7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto.
8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito".
9Gli replicò Nicodèmo: "Come può accadere questo?".
10Gli rispose Gesù: "Tu sei maestro d'Israele e non conosci queste cose?
11In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
13Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,
3,14-15  Il serpente innalzato era simbolo di salvezza, come si racconta nel libro dei Numeri (Nm 21,4-9); ora chi crede in Gesù crocifisso e glorificato ottiene la vita eterna.
15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
3,16-21 Dio ha mandato il Figlio nel mondo
mondo: per il significato del termine vedi nota a 15,18.
17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate.
21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio".
Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava.
3,22-30 Testimonianza di Giovanni il Battista
23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c'era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare.
24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.
25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale.
26Andarono da Giovanni e gli dissero: "Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui".
27Giovanni rispose: "Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo.
28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: "Non sono io il Cristo", ma: "Sono stato mandato avanti a lui".
29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena.
30Lui deve crescere; io, invece, diminuire".
Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
3,31-36 Il Padre ama il Figlio
32Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza.
33Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero.
34Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
35Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.


Note al testo

3,1-15 Gesù e Nicodèmo
Nicodèmo: rappresenta il gruppo dei Giudei che, pur avendo visto i segni compiuti da Gesù e nonostante la loro sapienza religiosa, non comprendono.
3,3 L’espressione greca tradotta con dall’alto può significare anche di nuovo, come intende Nicodèmo.
3,5  L’acqua e lo Spirito indicano il battesimo cristiano.
3,14-15  Il serpente innalzato era simbolo di salvezza, come si racconta nel libro dei Numeri (Nm 21,4-9); ora chi crede in Gesù crocifisso e glorificato ottiene la vita eterna.
3,16-21 Dio ha mandato il Figlio nel mondo
mondo: per il significato del termine vedi nota a 15,18.
3,22-30 Testimonianza di Giovanni il Battista
3,31-36 Il Padre ama il Figlio