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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 4

Giovanni

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AT greco

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CEI 2008 4 Gesù venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: "Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni" -
4,1-30 Gesù e la donna samaritana
CEI 2008 4,2sebbene non fosse Gesù in persona a battezzare, ma i suoi discepoli -,
CEI 2008 4,3lasciò allora la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.
CEI 2008 4,4Doveva perciò attraversare la Samaria.
CEI 2008 Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:
4,5 Sicar: è forse l’antica Sichem.
CEI 2008 4,6qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno.
CEI 2008 4,7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere".
CEI 2008 4,8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi.
CEI 2008 Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
4,9 I Giudei disprezzavano i Samaritani perché si erano contaminati con altri popoli, soprattutto sul piano religioso (vedi 2Re 17,24-41Esd 4,1-5).
CEI 2008 Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
4,10  Il simbolo dell’acqua viva allude particolarmente allo Spirito (vedi 7,37-39).
CEI 2008 4,11Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva?
CEI 2008 4,12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?".
CEI 2008 4,13Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;
CEI 2008 4,14ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna".
CEI 2008 4,15"Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua".
CEI 2008 4,16Le dice: "Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui".
CEI 2008 4,17Gli risponde la donna: "Io non ho marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito".
CEI 2008 4,18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero".
CEI 2008 4,19Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta!
CEI 2008 I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare".
4,20 su questo monte: si tratta del monte Garizìm, sul quale i Samaritani avevano costruito un tempio.
CEI 2008 4,21Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.
CEI 2008 4,22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
CEI 2008 4,23Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano.
CEI 2008 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità".
4,24 L’adorazione del Padre in spirito e verità non è un culto che rifiuta le manifestazioni pubbliche ed esteriori, bensì un culto che si svolge sotto l’impulso dello Spirito e nella verità di Gesù.
CEI 2008 4,25Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa".
CEI 2008 4,26Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te".
CEI 2008 4,27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?".
CEI 2008 4,28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente:
CEI 2008 4,29"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?".
CEI 2008 4,30Uscirono dalla città e andavano da lui.
CEI 2008 Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia".
4,31-38 Alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano
CEI 2008 4,32Ma egli rispose loro: "Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete".
CEI 2008 4,33E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?".
CEI 2008 Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.
4,34  Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato: questa affermazione di Gesù su se stesso ne compendia molte altre, nelle quali egli dichiara la sua totale obbedienza al Padre. Le parole che trasmette non sono sue, ma del Padre (7,16; 8,26.40; 17,8.14); non compie opere personali, ma quelle del Padre (5,17; 8,28; 10,25.37; 14,10; 17,4); non fa la propria volontà, ma la volontà di colui che l’ha mandato (5,30; 6,38).
CEI 2008 4,35Voi non dite forse: "Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura"? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.
CEI 2008 4,36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete.
CEI 2008 4,37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete.
CEI 2008 4,38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica".
CEI 2008 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto".
4,39-42 I samaritani credono in Gesù
CEI 2008 4,40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni.
CEI 2008 4,41Molti di più credettero per la sua parola
CEI 2008 4,42e alla donna dicevano: "Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".
CEI 2008 Trascorsi due giorni, partì di là per la Galilea.
4,43-54 In Galilea, guarigione di un bambino
CEI 2008 4,44Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria.
CEI 2008 4,45Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
CEI 2008 4,46Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.
CEI 2008 4,47Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
CEI 2008 Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".
4,48 Se non vedete segni e prodigi: Gesù attribuisce ai segni grande valore, e li compie per rivelare la sua gloria e per condurre i discepoli alla fede (vedi 2,11). Tuttavia egli rimprovera – perché del tutto immatura – una fede che pretende basarsi troppo, o esclusivamente, sui miracoli.
CEI 2008 4,49Il funzionario del re gli disse: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia".
CEI 2008 4,50Gesù gli rispose: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
CEI 2008 4,51Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: "Tuo figlio vive!".
CEI 2008 4,52Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: "Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato".
CEI 2008 4,53Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive", e credette lui con tutta la sua famiglia.
CEI 2008 4,54Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.