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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Luca - 16

Luca

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CEI 2008 16 Diceva anche ai discepoli: "Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
16,1-9 Parabola dell’amministratore disonesto
CEI 2008 16,2Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".
CEI 2008 16,3L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
CEI 2008 16,4So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
CEI 2008 16,5Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?".
CEI 2008 16,6Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta".
CEI 2008 16,7Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".
CEI 2008 16,8Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
CEI 2008 16,9Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
CEI 2008 Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
16,10-15  Non potete servire Dio e la ricchezza (per il v. 13 vedi Mt 6,24)
CEI 2008 16,11Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
CEI 2008 16,12E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
CEI 2008 16,13Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza".
CEI 2008 16,14I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui.
CEI 2008 16,15Egli disse loro: "Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.
CEI 2008 La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi.
16,16-18  Legge di Mosè e regno di Dio (vedi Mt 11,12-13; 5,18.32; 19,9; Mc 10,11)
CEI 2008 16,17È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.
CEI 2008 16,18Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
CEI 2008 C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti.
16,19-31  Parabola del ricco e del povero
 Questa parabola ha vari significati: ricorda l’importanza del buon uso delle ricchezze e della premura verso i bisognosi; insegna che con la morte vi è il giudizio individuale, che non sarà più modificato; soprattutto è un appello a convertirsi finché vi è tempo, senza pretendere segni straordinari, che non gioverebbero affatto.
CEI 2008 16,20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe,
CEI 2008 16,21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
CEI 2008 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
16,22 accanto ad Abramo: letteralmente “nel seno di Abramo”, cioè al posto d’onore nel convito celeste, che è immagine della beatitudine eterna.
CEI 2008 16,23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui.
CEI 2008 16,24Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".
CEI 2008 16,25Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
CEI 2008 16,26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".
CEI 2008 16,27E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre,
CEI 2008 16,28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento".
CEI 2008 16,29Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro".
CEI 2008 16,30E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno".
CEI 2008 16,31Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"".