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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Matteo - 8

Matteo

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8 Scese dal monte e molta folla lo seguì.
8,1 MIRACOLI DI GESÙ (8,1-9,34)
-9,34 L’evangelista raggruppa insieme dieci miracoli, compiuti da Gesù in circostanze diverse, per sottolinearne l’importanza nel suo ministero. Collocati dopo il “discorso sul monte”, aiutano il lettore a comprendere che quello stile di vita, così esigente, è reso possibile dalla potenza di Dio, che opera in chi crede. Matteo inoltre dispone i miracoli in tre gruppi (3+3+4), intrecciandoli con insegnamenti incentrati soprattutto sul modo di seguire Gesù e sulla sua messianicità.
 Gesù guarisce un lebbroso (vedi Mc 1,40-45; Lc 5,12-14)
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: "Signore, se vuoi, puoi purificarmi".
8,2-3 La lebbra era ritenuta una vera e propria impurità religiosa, per la quale il malato veniva tenuto a debita distanza; guarendo un lebbroso, Gesù mostra che la fede è più forte di queste distinzioni tra puro e impuro.
3Tese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio: sii purificato!". E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: "Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro".
8,4 La guarigione di un lebbroso doveva essere ufficialmente riconosciuta dai sacerdoti, perché i guariti potessero essere riammessi nella comunità civile e religiosa. Il lebbroso guarito doveva offrire sacrifici nel tempio (vedi Lv cc. ). L’invito di Gesù al silenzio sembra voler impedire entusiasmi superficiali e pericolosi.
Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva:
8,5-13 La fede del centurione (vedi Lc 7,1-10)
6"Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente".
7Gli disse: "Verrò e lo guarirò".
8Ma il centurione rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
9Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa".
10Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!
11Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti".
8,12 I figli del regno sono gli Ebrei, primi destinatari della promessa fatta ad Abramo. Le tenebre e il battere dei denti simboleggiano disperazione e fallimento, mentre il raccogliersi a mensa è segno di comunione e felicità piena.
13E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga per te come hai creduto". In quell'istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre.
8,14-17 Gesù guarisce la suocera di Pietro (vedi Mc 1,29-34Lc 4,38-41)
15Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
16Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati,
perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie.

8,17 Citazione di Is 53,4. Con questo riferimento, Matteo insegna a non vedere nei miracoli soltanto delle azioni di potenza, ma il segno dell’amore misericordioso di Dio.
Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva.
8,18-22  Come seguire Gesù (vedi Lc 9,57-62)
19Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: "Maestro, ti seguirò dovunque tu vada".
Gli rispose Gesù: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".
8,20 Per circa ottanta volte nei vangeli Gesù indica se stesso come Figlio dell’uomo, espressione che sottolinea nello stesso tempo l’origine celeste (vedi Dn 7,13s) e la condizione umana del messia.
21E un altro dei suoi discepoli gli disse: "Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre".
Ma Gesù gli rispose: "Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti".
8,22 Gesù non contesta qui la validità del quarto comandamento, ma mette in luce l’urgenza della risposta alla vocazione divina.
Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono.
8,23-27  Gesù placa il mare in tempesta (vedi Mc 4,35-41; Lc 8,22-25)
24Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
25Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: "Salvaci, Signore, siamo perduti!".
26Ed egli disse loro: "Perché avete paura, gente di poca fede?". Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
27Tutti, pieni di stupore, dicevano: "Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?".
Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada.
8,28-34  Gli indemoniati di Gàdara (vedi Mc 5,1-20; Lc 8,26-39)
 Gadarèni: abitanti della città di Gàdara, situata 12 chilometri a sud-est del lago, popolata da pagani.
Ed ecco, si misero a gridare: "Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?".
8,29 prima del tempo: prima dell’ora del giudizio o, secondo altri, in anticipo rispetto al tempo in cui il demonio sarà definitivamente vinto (la Pasqua). Il vangelo passerà allora in maniera definitiva ai pagani (vedi 28,19).
30A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci al pascolo;
31e i demòni lo scongiuravano dicendo: "Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci".
32Egli disse loro: "Andate!". Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
33I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati.
34Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.


Note al testo

8,1 MIRACOLI DI GESÙ (8,1-9,34)
-9,34 L’evangelista raggruppa insieme dieci miracoli, compiuti da Gesù in circostanze diverse, per sottolinearne l’importanza nel suo ministero. Collocati dopo il “discorso sul monte”, aiutano il lettore a comprendere che quello stile di vita, così esigente, è reso possibile dalla potenza di Dio, che opera in chi crede. Matteo inoltre dispone i miracoli in tre gruppi (3+3+4), intrecciandoli con insegnamenti incentrati soprattutto sul modo di seguire Gesù e sulla sua messianicità.
 Gesù guarisce un lebbroso (vedi Mc 1,40-45; Lc 5,12-14)
8,2-3 La lebbra era ritenuta una vera e propria impurità religiosa, per la quale il malato veniva tenuto a debita distanza; guarendo un lebbroso, Gesù mostra che la fede è più forte di queste distinzioni tra puro e impuro.
8,4 La guarigione di un lebbroso doveva essere ufficialmente riconosciuta dai sacerdoti, perché i guariti potessero essere riammessi nella comunità civile e religiosa. Il lebbroso guarito doveva offrire sacrifici nel tempio (vedi Lv cc. ). L’invito di Gesù al silenzio sembra voler impedire entusiasmi superficiali e pericolosi.
8,5-13 La fede del centurione (vedi Lc 7,1-10)
8,12 I figli del regno sono gli Ebrei, primi destinatari della promessa fatta ad Abramo. Le tenebre e il battere dei denti simboleggiano disperazione e fallimento, mentre il raccogliersi a mensa è segno di comunione e felicità piena.
8,14-17 Gesù guarisce la suocera di Pietro (vedi Mc 1,29-34Lc 4,38-41)
8,17 Citazione di Is 53,4. Con questo riferimento, Matteo insegna a non vedere nei miracoli soltanto delle azioni di potenza, ma il segno dell’amore misericordioso di Dio.
8,18-22  Come seguire Gesù (vedi Lc 9,57-62)
8,20 Per circa ottanta volte nei vangeli Gesù indica se stesso come Figlio dell’uomo, espressione che sottolinea nello stesso tempo l’origine celeste (vedi Dn 7,13s) e la condizione umana del messia.
8,22 Gesù non contesta qui la validità del quarto comandamento, ma mette in luce l’urgenza della risposta alla vocazione divina.
8,23-27  Gesù placa il mare in tempesta (vedi Mc 4,35-41; Lc 8,22-25)
8,28-34  Gli indemoniati di Gàdara (vedi Mc 5,1-20; Lc 8,26-39)
 Gadarèni: abitanti della città di Gàdara, situata 12 chilometri a sud-est del lago, popolata da pagani.
8,29 prima del tempo: prima dell’ora del giudizio o, secondo altri, in anticipo rispetto al tempo in cui il demonio sarà definitivamente vinto (la Pasqua). Il vangelo passerà allora in maniera definitiva ai pagani (vedi 28,19).